La “Bigolada” è una sagra centenaria dove la pasta fa da padrona.
testo e foto di Fabrizio Jelmini
Che sia faticoso, lo si vede in modo eloquente dal sudore sulla fronte di chi cucina, tutti volontari, da chi aspetta in una rigorosa e ordinata fila e da chi mangia, una fatica sicuramente diversa, diciamo una piacevole fatica.
Se forse non vi è mai capitato di presenziare a una delle sagre storiche italiane, la prima edizione è datata 1840, ve ne parliamo noi. La festa in questione è la “Bigolada” tradizionale appuntamento per i golosi dell’alimento tricolore più famoso nel mondo: la pasta.
Castel Dario, a pochi chilometri da Mantova – paese natio di Tazio Nuvolari uno dei più famosi piloti italiani, di cui esiste anche il museo – ha questa tradizione.
Ebbene, in questo paesino di cinquemila anime circa, ogni anno la prima giornata di quaresima (quest’anno il 10 febbraio), si svolge la tradizionale sagra dei “bigoli e sardei”, una pasta tipo spaghetto, tradizionalmente realizzato al torchio e condita con un sugo di acciughe.
La “bigolada”, questo il nome della sagra, attira ogni anno tantissime persone e di pasta, credetemi, se ne cuoce tanta.
Giampaolo Turazza, il presidente della Pro Loco di Castel Dario, persona gentilissima e disponibile nonostante il clima caotico della cucina, ci spiega brevemente i cenni storici e le finalità di questa sagra, che il questi ultimi anni ha fatto numeri e presenze davvero notevoli.
Rigorosamente gestita, la cucina e la distribuzione da volontari, in questa edizione sono stati superati i 12 quintali di pasta, 7 quintali di acciughe e 1 di olio.
Giampaolo Turazza ci spiega che il ricavato verrà utilizzato per organizzare le successive feste che il paese di Castel Dario propone durante l’anno: la festa del riso (dal 20 al 23 agosto) e la festa dell’osso (7-11 dicembre).
altre info: www.comune.casteldario.mn.it