testo e foto Maurizio Der Biasio
Dopo la visita al Parco Nazionale “Etosha”, i protagonisti sperano di poter chiedere ancora qualcosa al pneumatico posteriore della moto che si è usurato più di quanto previsto. Rimandano il rientro alla capitale Windhoek e si spingono ancora più a Nordwest per 200 km nella Regione del Kunene quasi ai confini con l’Angola. La meta è la cittadina di Opuwo che nella lingua locale significa “la fine”, porta per il Kaokoland una delle zone più selvagge dell’Africa. Daniela e Maurizio trovano qui, paesaggi a parte, una differenza sostanziale nella composizione del tessuto umano: I bianchi la maggior parte di origine tedesca, sono spariti e la popolazione è quasi esclusivamente di neri. Noleggiano un’auto, indispensabile per risparmiare sulla ruota della Moto Guzzi e visitano un villaggio della magnifica popolazione nomade Himba.
Questo gruppo etnico ha mantenuto gran parte del suo stile di vita tradizionale rivolto alla continua ricerca del foraggio per alimentare il suo bestiame. In futuro questo modo d’essere potrebbe venir minacciato dalla Diga di Epupa sul fiume Kunene, progettata per la produzione di energia idroelettrica, innondando alcuni dei territori utilizzati da queste affascinanti, ataviche popolazioni. Il viaggio in auto prosegue per altri 180 km sterrati fino alle spettacolari Cascate Epupa; la foresta fluviale fa da padrona con Palme Makalani, Baobab, Fico Selvatico, rocce ricoperte da muschi, che fanno contrasto allo spumeggiare delle cascate.
Lo sguardo va oltre l’altra sponda fino alle alture dell’Angola. Tornano a Opuwo, riprendono la moto e con preoccupazione percorrono i 700 Km verso Sud che li separano dalla capitale. La giornata a Windhoek è utilizzata per organizzare la spedizione della gomma di scorta, portata dall’Italia, lasciata a Cape Town e per studiare un piano viaggio di riserva. Con un’auto vanno all’effimero lago Sossusvlei. La circostanza fa loro ammirare le dune rossastre tra le più belle del pianeta, che avevano precedentemente visto dall’aereo ed alloggiano poco distante al “Solitaire Country Lodge”, un paradiso per i viaggiatori-esploratori in mezzo al deserto.