“Sapori in Paradiso”, dal Piacentino a Recco, un percorso del gusto

Un itinerario che congiunge due zone: dalle colline piacentine al mar ligure. “Sapori in Paradiso” è molto più di uno slogan

Il Piacentino è una terra di mezzo, un crocevia di acque e culture, tradizioni e storia. Pur essendo in una regione dove l’influenza marittima è legata all’adriatico, il Piacentino trova maggior riferimento nel non lontano mare di Liguria. Viene quindi naturale associare un itinerario che passi da zone tanto care ai motociclisti – come la Val Trebbia – per congiungere due realtà gastronomiche come il Consorzio di Tutela Salumi DOP Piacentini, alla IGP della Focaccia di Recco col Formaggio. Sotto lo slogan “Sapori in Paradiso”.

 

“Sapori in Paradiso” nel piacentino tre D.O.P. e tante curve in collina

Le colline piacentine offrono tante altre bellissime vallate, come le note Val d’Arda,  Val Nure, Val Tidone, ma anche vallate meno conosciute come Val Boreca, Val Perino, Val Luretta e Val Chero.

Qui troviamo numerosi luoghi d’arte, borghi storici, musei e manieri che testimoniano l’importanza storica del territorio, come le torri di Castell’Arquato, il Castello di Groppello, il borgo e il Castello di Vigoleno, il Castello di Paderna, il Castello di Agazzano, Il Castello di Rivalta, la Rocca d’Algisio e il Castello Malaspina Dal Verme. Troviamo quest’ultimo sull’itinerario che vogliamo suggerirvi per raggiungere Recco.

La Val Trebbia

Ci preme sottolineare che nel piacentino si producono tre D.O.P: la Coppa Piacentina, la Pancetta Piacentina e il Salame Piacentino. Prodotti con suini provenienti solo dalla Lombardia e dal territorio dell’Emilio Romagna, si possono spesso degustare nei tanti ristoranti della zona o in altri di eccellenza nelle altre regioni. Non dovrà mai mancare però la denominazione D.O.P. Piacentino.

 

Sapori in Paradiso

Dalla Val Trebbia al mare

Seguendo il corso del fiume Trebbia o passando dal Passo Penice, il nostro punto irrinunciabile sarà Bobbio. Entrambe le soluzioni hanno grandi motivi di interesse motociclistico e paesaggistico. Nel tratto a scendere dal Monte Penice ci sarà un’entusiasmante serie di curve da affrontare senza eccedere, mentre ancor più moderata dovrà essere l’andatura seguendo la Val Trebbia fino a Bobbio, un po’ per i frequenti controlli di velocità, ma anche per il rispetto nel passare dai piccoli centri abitati. La stessa cosa varrà proseguendo anche nel tratto più montuoso verso la Liguria.

A Bobbio da vedere il Ponte Gobbo di epoca romana che arrivando da valle si mostra splendido con le sue undici arcate irregolari. Nella cittadina una sosta la meritano il quattrocentesco Duomo con le due torri asimmetriche e il già citato Castello Malaspina Dal Verme che offre una splendida vista sul borgo e sulle colline circostanti.

Proseguendo nella Val Trebbia con la SS45, ci sono diverse strade dell’Appennino Ligure con cui arrivare a Recco. Volendo arrivare più verso Genova, per poi fare un tratto costiero, si può attraversare il Passo della Scoffera, oppure più facilmente raggiungere la città della Focaccia al Formaggio con la SP21 e poi con la SP333.

Recco e la sua rinascita

La città di Recco che vediamo oggi non è certamente quella antecedente il secondo conflitto mondiale. Totalmente distrutta dalle bombe dell’aviazione alleata, ha perso l’aspetto originario. Incredibile la devastazione operata dai bombardamenti per l’abbattimento dell’importante ponte ferroviario che collega La Spezia a Genova. Ancora oggi ci si chiede se fosse giustificata una distruzione così terribile a danno dell’abitato e della popolazione civile, anche dopo l’accertata inoperosità del ponte, un episodio che ricorda molto la devastazione di Montecassino.

Archivio Fotografico Razeto

Tuttavia proprio quel terribile episodio fece in modo che i recchenini sviluppassero delle risorse che hanno forgiato le caratteristiche che la contraddistinguono. Recco, persa la sua bellezza, sviluppò la cucina più ricca della Liguria con una serie di celebri ristoranti e con un prodotto di eccezionale bontà: la Focaccia al Formaggio, che seppur di origini antiche, fu messa in grande evidenza negli anni del boom economico e da qualche anno ha trovato anche il riconoscimento istituzionale come prodotto I.G.P.

Un’inaspettata ospitalità ligure

 Ma la gente di Recco ha sviluppato anche una capacità di accoglienza che traspare dai modi e da una generosità che dai liguri non ci si aspetterebbe. Non vogliamo cadere nel luogo comune di una supposta tirchieria degli altri corregionali, piuttosto è più appropriato dire che il popolo ligure è parsimonioso, perché stretto tra mare e montagna ha da sempre dovuto fare i conti con i rischi e la fatica della pesca e le produzioni limitate della poca terra coltivabile. Infatti i bellissimi terrazzamenti liguri con muretti a secco (patrimonio Mondiale UNESCO), sono la testimonianza di un territorio strappato tenacemente alla montagna.

Un suggestivo scorcio di Genova

La Focaccia al Formaggio di Recco, un piccolo capolavoro gastronomico

Dicevamo dunque che la spinta alla rinascita di Recco ha trovato sbocco nell’accoglienza, ma soprattutto in una cucina fatta spesso di produzioni alimentari piccole e di eccellenza. La stessa Focaccia al Formaggio di Recco è un piccolo capolavoro gastronomico, un mix di perizia, ingredienti, ma anche acqua e forse anche di aria. Proprio per questo motivo, il giusto epilogo di una gita in moto deve essere mangiarla laddove si produce, in uno dei ristoranti facente parte del circuito della Focaccia al Formaggio di Recco. Se poi c’è tempo, da vedere nei dintorni c’è tanto, da Camogli fino alle 5 Terre, oppure nell’altra direzione verso Genova e i suoi monumenti.

Recco un tempo aveva la stessa bellezza di Camogli

“Sapori in Paradiso”: Breve storia della Focaccia al Formaggio di Recco

Si narra che questo prodotto esistesse già all’epoca della terza crociata, descritta come una “focaccia di semola e di giuncata appena rappresa”.

Olio, formaggetta e farina, cotti su una pietra d’ardesia, sono descritte in epoca delle incursioni saracene, quando la popolazione recchenina si rifugiava nelle vallate interne.

Dopo la fine del secondo conflitto mondiale, semplici osterie e forni, divenuti ristoranti e panifici famosi a livello internazionale, videro il passaggio di illustri personaggi attratti dalla fama della gastronomia cittadina, ma soprattutto per questa celebre focaccia.

Dalla metà degli anni 60 – la quarta domenica del mese di maggio – si svolge la Festa della Focaccia di Recco, che vede l’arrivo di decine di migliaia di turisti e quintali di focaccia distribuita gratuitamente. Nel consorzio della Focaccia di Recco ci sono anche i comuni limitrofi di Camogli, Sori e Avegno.

https://salumitipicipiacentini.it/

https://www.focacciadirecco.it/

 

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