Prosegue il viaggio nel Portogallo meno conosciuto. Il cielo turchese, la terra rossastra, il verde degli alberi e le tante testimonianze della storia.
testo e foto Claudio Falanga
[wp_geo_map]Lasciamo Monsaraz per dirigerci a nord dell’Alentejo e come prima tappa passiamo da Estremoz per dirigerci a Elvas, città Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Questo centro posto in un luogo un tempo strategico, vicino al confine con la Spagna e alla strada che congiunge Madrid a Lisbona, ha una serie di fortificazioni stratificate a forma di poligono irregolare.
Tra le cose di interesse appunto la Muralhas, la fortezza più grande del Portogallo; l’Aqueduto da Amoreira ad ovest della cittadina, un’opera iniziata nel 1498 e terminata circa in 120 anni; l’antica cattedrale Nossa Senhora da Assunçao del sec. XIII, una costruzione a pianta ottagonale; il Castello romano-moresco; Il Paço Ducal, palazzo ducale del 1601-1602 ispirato ai palazzi del Rinascimento italiano.
Lasciamo Elvas per dirigerci a Portalegre. Ancora una volta la strada è emozionante, con il colore turchese del cielo che ci accompagna lungo la strada. Passiamo paesini dove il tempo sembra essere fermo, suscitando non poca curiosità tra la gente del luogo. L’Alentejo si dimostra ancora il territorio ideale per una vacanza serena, in una zona poco turistica. L’asfalto è buono e il nostro serbatoio ci consente una buona autonomia in un territorio non ricco di impianti di rifornimento.
Portalegre è famosa per la produzione di sete e arazzi. Anche qui la tranquillità tipica dell’Alentejo e la gente fuori da i bar come nella migliore tradizione italiana a degustare un ottimo caffè. Nonostante la distanza dall’Italia in Portogallo e soprattutto in Alentejo troverete molte assonanze con la nostra cultura e vi troverete senz’altro a casa.
Continua la linea di paesi fortificati e quindi più a nord troviamo Castelo de Vide, piccolo borgo fortificato. In questa parte troveremo una maggior cura del patrimonio storico e le fortificazioni saranno meglio conservate. Anche Marvão e Amieira do Tejo piccolissimi borghi all’apparenza semi-deserti hanno dei bei manieri ben tenuti, così come il più animato
Più avanti passiamo da Crato che fu sede dei dei Cavalieri Ospitalieri in Portogallo per poi dirigerci verso Avis.
Non abbiamo fatto molta strada, ma la densità di monumenti in Alentejo è impressionante. La storia portoghese è ricca, un passato importante e una sorte simile a quella dell’Italia: la difficoltà a far fruttare la cultura e il patrimonio storico. L’Alentejo, regione semisconosciuta di questo paese che si affaccia sull’ignoto è, tra quelle portoghesi, la meno sfruttata turisticamente e proprio per questo riserva la sensazione impagabile della scoperta, della terra di confine.
Abbiamo fatto indigestione di castelli, ma siamo affamati dei buoni piatti portoghesi e degli ottimi vini che – posata la motocicletta – allieteranno ancora una volta la serata.
Portogallo in moto “Il nord dell’Alentejo”
Dormire e mangiare, si consiglia:
Cabeças do Reguengo
Estrada dos Moleiros, nº15
7300-405 Reguengo, Portalegre
Tel. +351 245 201 005
39°17’25.4″N 7°23’40.8”W
quinta@cabecasdoreguengo.com
Herdade da Cortesia
7480-102 Avis
Tel +351 242 410 130
39.050835, -7.909791