testo e foto Nadia Giammarco
Non sempre è facile individuare una meta per trascorrere un week end, un posto che sia al contempo rilassante ma ricco di spunti per chi desidera conoscere posti nuovi. La scelta stavolta è ricaduta sulla Lunigiana. Ai confini tra Toscana Liguria ed Emilia, tra Alpi e Appennini, tra mare e montagne. Una terra quindi ricca di panorami diversificati, dove è impossibile annoiarsi e dove ognuno può cercare il proprio modo di trascorrere il tempo libero: passeggiare tra i boschi, visitare borghi e castelli, girare per sagre di paese alla scoperta di sapori genuini, oppure raggiungere il mare e sdraiarsi al sole sotto l’ombrellone.
La struttura in cui abbiamo scelto di soggiornare è l’agriturismo Il Picchio Verde http://www.ilpicchioverde.com/
. Un luogo immerso nel verde e a contatto con la natura a 360 gradi: proprio quello che cercavamo per staccare la spina. Nel cuore della Lunigiana tra le colline coltivate a vite e ulivi.
Le camere a disposizione degli ospiti sono ampie, accoglienti e arredate in arte povera. Il soffitto ha la struttura in travi di legno e le finestre affacciano sul lato del laghetto e del maneggio.
La cucina è veramente notevole e siamo stati viziati con un cibo genuino e molto variegato. Abbiamo assaggiato formaggi, salumi, verdure, marmellate, miele, pasta fatta in casa e tutto quanto ciò che l’azienda poteva offrirci.
Un Agriturismo con la A maiuscola. Che offre ai propri clienti prodotti propri o delle aziende limitrofe. Tutto ciò unito alla massima disponibilità e alla preparazione rispetto a ciò che il territorio può offrire a chi visita la Lunigiana, con consigli su cosa visitare e contattando di persona le strutture per assicurarsi della veridicità delle informazioni fornite dai depliant a disposizione (cosa che non tutti gli albergatori fanno).
Il Picchio Verde ha come punto di forza un maneggio disponibile per passeggiate, corsi di avvicinamento, preparazione alle competizioni e anche campi estivi per i bambini.
Da non perdere in Lunigiana
Castello Malaspina di Fosdinovo
Il castello Malaspina è abbarbicato su una altura della Lunigiana da cui sovrasta il borgo medioevale di Fosdinovo; ha subito gravi danneggiamenti durante l’ultima guerra a causa dei bombardamenti, per cui è stato oggetto di un restauro che ha riguardato parti importanti di tutta la struttura. Dai muraglioni di questo maniero si può godere di un paesaggio mozzafiato che porta lo sguardo fino al mar Tirreno. La visita guidata è piacevole e fa viaggiare la mente a ritroso nella storia avvolgendola sapientemente col mistero del fantasma oltre a suggestionare per una presunta, ma non certa, visita di Dante Alighieri al proprietario dell’epoca.
Il fantasma del castello, oggetto di trasmissioni televisive e di studi, sarebbe quello della giovane marchesa Maria Bianca Malaspina di Fosdinovo che, innamorata di uno stalliere, fu obbligata a prendere i voti. Fuggita dal convento, fu imprigionata dal padre in una stanza del castello senza porte e finestre, con un cane (simbolo della fedeltà per l’amato) ed un cinghiale (simbolo del suo animo ribelle).
Una macchia rilevata in una sala del castello, che non risulterebbe riconducibile all’umidità o altro fenomeno fisico, sembra rappresentare una figura femminile con un cane e un cinghiale. Durante la ricostruzione, a seguito dei bombardamenti, si dice anche che sia stato ritrovato uno scheletro umano che, per la conformazione delle anche, sarebbe quello di una figura femminile.
Tutto ciò rende il fantasma di Maria Bianca Malaspina il fantasma più famoso fra quelli delle leggende della Lunigiana, terra dove il medioevo si respira ancora, tra ruderi, castelli e borghi ricchi di storia.
Gli arredi dei saloni, come anche gli affreschi che ne arricchiscono le pareti, non sono tutti dell’epoca originale, ma sono comunque oggetti antichi e opere d’arte che danno l’idea della storia e delle vicissitudini che hanno avuto luogo in questi ambienti. Così, ad esempio, gli affreschi che ritraggono la scena in cui Dante Alighieri venne incoraggiato a proseguire nella stesura dei canti del Purgatorio della Divina Commedia, risalgono al 1800.
Al castello si può accedere sia con visite guidate sia pernottando nelle stanze adibite a B&B con il vantaggio di poter visitare i vari ambienti del castello in tutta tranquillità e di poter godere quindi in modo esclusivo di qualcosa di unico. La colazione viene servita su una loggia dalla quale si può contemplare un panorama unico.
Dopo aver concluso l’esplorazione del castello nelle prigioni, con la macabra spiegazione dell’uso degli strumenti di tortura, abbiamo scelto di alleggerire la giornata proseguendo la visita tra le stradine del borgo di Fosdinovo. Percorrendo la strada centrale che dall’ingresso del castello porta dalla parte opposta del borgo, abbiamo visitato la Chiesa di San Remigio, giungendo infine al belvedere, rimanendo in contemplazione del panorama.
Grotte di Equi
Nel territorio del comune di Fivizzano, in una zona dove le Alpi Apuane scendono in maniera molto ripida, abbiamo visitato il Parco Culturale delle Grotte di Equi, un’area composta dalle Grotte di Equi Terme, dal Museo , e da vari percorsi naturalistici come la Buca dei serpi, la Tecchia preistorica, la Sorgente Barrila, il Percorso botanico e la Sorgente la Buca.
Le Grotte di Equi sono il risultato dell’azione dell’acqua, che, nel corso degli anni, penetrando nelle fratture delle rocce, hanno formato cavità e cunicoli oltre a stalattiti e stalagmiti. Durante il percorso all’interno dei passaggi sotterranei si possono inoltre scorgere dei laghetti molto suggestivi.
La visita della Grotta è di sicuro interesse anche per i bambini che rimangono colpiti da come l’azione dell’acqua attraverso la roccia arrivi a creare delle forme che, in alcuni casi, sembrano persino somigliare ad animali come il bisonte, l’elefante e la medusa.
Sui soffitti dei cunicoli non è affatto raro incontrare dei pipistrelli che svolazzano disturbati dai visitatori oppure, come in questo periodo, che trascorrono il loro letargo appesi a testa in giù.
Nei pressi dell’entrata delle Grotte, con lo scenario delle Alpi Apuane e del piccolo borgo, ogni anno, a cavallo del Natale, viene allestito un presepe vivente. Durante i 30 minuti del percorso si susseguono i personaggi del presepe con i loro antichi mestieri e i loro vestiti riprodotti fedelmente: il falegname, le pastorelle, il tornitore, gli impagliatori di sedie, l’arrotino. Una vera e propria rievocazione storica con figuranti in costume che danno vita ai personaggi storici, tra musiche e magiche luci.
Una parte del presepe si snoda per le vie del paese, poi si prosegue lungo il torrente. Durante il percorso si possono gustare castagne e vin brulè che contribuiscono sicuramente a scaldare l’atmosfera. Si giunge infine ad una grotta vera in cui prende vita la scena della Natività in cui, non solo Giuseppe e Maria sono in carne ed ossa, ma c’è anche un neonato nelle vesti di Gesù Bambino.
Un evento da prendere sicuramente in considerazione se si vuole programmare un week end natalizio un po’ alternativo rispetto ai più consueti Mercatini di Natale
Borgo di Filetto
In Lunigiana non si può certo fare a meno di visitare almeno un borgo e noi abbiamo scelto Filetto, dove, ogni ultima domenica del mese, ha luogo il mercato dell’antiquariato. Il nome Filetto pare che derivi dal greco “filakterion”, luogo fortificato.
Il borgo presenta ancora l’originaria imposta in forma quadrilatera, delle quattro torri cilindriche a difesa, una è perfettamente visibile.
Il borgo è piccolo ma molto ben tenuto e curato nei dettagli, e il mercatino dell’antiquariato si inserisce ottimamente nel contesto con le sue bancarelle di prodotti tipici, monete antiche, strumenti di lavoro del passato e giocattoli d’epoca.
Un’occasione ottima per visitare il borgo di Filetto è in Agosto, quando, tra le vie, si tiene Mercato Medioevale. Per l’evento tutto nel borgo fa un viaggio indietro nel tempo e si veste con addobbi medievali. E’ allora facile incontrare giocolieri, menestrelli, saltimbanco e mestieri antichi, che insieme ad artisti dell’artigianato locale in ferro, legno, pietra e marmo fanno rivivere questo posto come nel medioevo.