Conoscere senza inquinare Lisbona e dintorni, questa è stata la parola d’ordine di un nostro viaggio nella capitale portoghese
Uno dei più sentiti problemi delle grandi città riguarda l’inquinamento, per questo motivo desta sempre più attenzione l’utilizzo della mobilità elettrica. Ma se per le automobili questa pare già assodata per le motociclette c’è ancora tanta strada da fare. Ancora una volta (dopo averle provate sulle Dolomiti) abbiamo avuto l’occasione di testare nell’uso pratico delle motociclette elettriche.
La nostra visita inizia dalla capitale Lisbona che ci accoglie con una leggera pioggia nelle prime ore del mattino, cosa che potrebbe impensierire vista la poderosa erogazione che già avevamo provato in montagna. La pioggia rende l’asfalto e soprattutto il pavé un po’ viscido, quindi dobbiamo prestare molta attenzione all’attraversamento delle numerose rotaie del tram. Tuttavia, nel giro di pochi minuti, grazie a un gradevolissimo vento che arriva dall’oceano e al caldo sole di settembre che illumina di colori la città, la situazione diventa gestibile e molto godibile.
Le moto a disposizione sono due potenti Zero SR/F e S, un mastodontico scooter BMW CE04 e due piccoli scooter Super Soho, ma siamo assorbiti dalla bellezza della città che offre degli scorci impregnati di storia fin dal primo impatto.
Siamo al cospetto del maestoso Arco Triunfal da Rua Augusta. Questo imponente monumento rappresenta l’ingresso alla città di Lisbona, collegando l’ampia Piazza del Commercio a Rua Augusta, un’arteria commerciale che porta nel cuore del centro storico. Si accede al tetto del monumento salendo ripidi scalini in pietra e dalla terrazza si gode uno spettacolo straordinario sulla città vecchia e sull’estuario del fiume Tago. Il profumo intenso che satura le narici dell’odore salmastro provenienti dell’oceano Atlantico che instancabile accarezza con le sue onde la costa portoghese accresce il fascino di questa antica città. Il gruppo scultoreo che adorna la sommità dell’arco da Rua Augusta rappresenta la Gloria che premia il Valore e il Genio.
Le statue che adornano quattro delle sei colonne dell’arco ritraggono illustri personaggi portoghesi, tra questi l’esploratore Vasco da Gama, noto per aver aperto la via alle Indie con uno straordinario viaggio in mare di due anni e il Marchese di Pombal, figura chiave nella storia di Lisbona e protagonista della rinascita della città dopo il terribile terremoto del 1755. L’iscrizione latina “Virtvtibvs Maiorvm” (Alle Virtù Maggiori) che campeggia sulla sommità dell’arco è un omaggio ai grandi valori della patria portoghese.
Lisbona è una città dai mille volti: moderna, nostalgica, innovativa e decadente, allegra ed elegante. I tram, uno dei simboli di questa capitale, si arrampicano lungo le salite che portano ai quartieri più alti, lasciando i binari come una scia da cui i motociclisti devono ben guardarsi. Il quartiere Alfama è uno dei più caratteristici, ricco di botteghe, ristoranti e localini, ma anche denso di quella vita quotidiana e di quella umanità vera e solidale, che sono tra le migliori caratteristiche del Portogallo.
La cucina portoghese è molto affine ai gusti italiani. Ottimi piatti di pesce su cui svetta il baccalà, cucinato in molti modi, e poi ottimi vini sia bianchi che rossi.
Diversi i locali dove fermarsi a mangiare, come il Can The Can, un ristorante affacciato sulla piazza del commercio. Uno spazio in cui si possono gustare conserve portoghesi e prodotti freschi che si combinano tra loro in un nuovo concetto di gastronomia mediterranea, come, ad esempio, delle fantastiche crocchette al pollo, oppure le alici con finocchietto e limone candito e il baccalà destrutturato su un letto di patate immerse in una frittata all’occhio di bue molto saporito. Molto varia e di qualità anche la scelta dei vini.
Per raggiungere il museo oceanografico si sale sulla Cabinovia che viaggia a trenta metri di altezza sul fiume Tago, con vista panoramica sul Parco delle Nazioni.
L’Oceanario di Lisbona è uno dei più grandi acquari del mondo. L’attrazione principale dell’esposizione permanente è la grande vasca centrale dove nuotano squali, tonni e altre specie che vivono in pieno oceano. Le altre quattro vasche riproducono ciascuna un diverso habitat: quello dell’oceano Atlantico, del Pacifico, dell’Indiano e delle regioni antartiche.
Volendo si può girare in E-Bike (per restare a tema mobilità green) nel Parco delle Nazioni lungo il fiume Tago, concludendo il giro con un ricco aperitivo sulla terrazza del gigantesco, tecnologico e lussuoso Myriad Hotel dove si gode di una vista mozzafiato.
Tra i ristoranti d’eccellenza vi segnaliamo il Geographia, ristorante che rende omaggio alla ricchezza della gastronomia portoghese. In effetti, la cucina portoghese è stata una delle prime cucine fusion, un prodotto delle influenze che i portoghesi hanno portato dai “mondi” con piatti che fondono tradizioni e ingredienti locali con quelli provenienti da diverse parti del mondo. Sono particolarmente interessanti: Dim Sum di Minchi vale a dire ravioli di carne macinata e salsa di soia da Macao, Samossa vegetariana da Goa, Purè di yuca e latte di cocco con gamberi e formaggio dal Brasile, Pollo ruspante con curry di arachidi dal Mozambico e Midar (tagliata) di maiale nero da Timor Est.
Testo Walter Ramperti
foto Walter Ramperti, Rose & Lemond Prod, Claudio Falanga