” Il Ceppa ” riceve ancora un invito da appassionati del marchio Cagiva e dopo la trasferta a Singapore, ora sbarca nella fantastica ed ospitale Sicilia.
di Michele Prontelli “Il Ceppa”
Il paesaggio Emiliano è completamente gelato, sono le 6 del mattino e tutto è ricoperto da una coltre di ghiaccio. I chilometri da fare sono molti, ma quel mix di “adrenalina e voglia di arrivare” è forte, così partiamo ,con moglie al seguito, alla volta di Vibo Valentia, prima meta del viaggio tanto voluto dal Cagiva Club Palermo. Un club non ufficiale nato dalla passione per il marchio di alcuni ragazzi i quali mi hanno gentilmente invitato a visitare Palermo e alcuni scorci di Sicilia, sulla falsariga di quanto accaduto in Malesia/Singapore. Il programma è molto intenso, (raduni e test vari) considerando anche i pochi giorni di nostra permanenza in quel di Palermo. Avrò a disposizione una Cagiva Raptor 125, gentilmente fornitami da Marco il quale, fra le altre, ha insistito per ospitarci a casa sua. Abbiamo cercato in tutti i modi di non creare disturbo, ma:“Mia mamma ha già preparato il menù per il pranzo…e anche per la cena!” ha chiuso ogni possibile alternativa.
Inutile dire che niente scalda il cuore come il sentirsi coinvolti e ben accetti, immersi direttamente nei colori e profumi della Sicilia. Dopo circa 1080 chilometri ci fermiamo a Vibo Valentia, in un carinissimo “Bed & Breakfast”, molto accogliente e recentemente ristrutturato. Queste sono le parole scritte sulla porta ”Made in Sud”, la quale è piena di parole, frasi e pensieri di chi ha soggiornato in questo luogo; un’idea molto carina da parte del proprietario. Naturalmente abbiamo messo anche la nostra firma
Il Ceppa arriva in Sicilia
Al mattino si riparte; destinazione Villa San Giovanni e relativo traghetto per Messina. Tutto abbastanza molto semplice (Salerno – Reggio Calabria esclusa..), dopo solo 20 minuti di traghetto tocchiamo il suolo Siciliano, accolti da 17° ed un profumo di mare/flora il quale ti inebria la giornata. Breve sosta a Catania, per salutare un mio caro amico Cagivista che, dato l’orario (eravamo in ritardo sulla tabella di marcia) ci aveva prenotato un ristorantino di pesce tipico, vere prelibatezze del luogo.
In questo periodo il pesce è particolarmente saporito, uno dei migliori per poter assaporare fino in fondo i profumi della Sicilia. Vi avevo parlato poco fa della calorosa ospitalità tipica del sud, no!? Pranzo speciale, con aneddoti a non finire, una frase in particolare mi ha colpito:”Per noi questo è un inverno molto rigido, generalmente è difficile che la temperatura scenda sotto i 10 gradi in Gennaio..”. Ripartiamo e dopo diverse ore di viaggio finalmente arriviamo a Palermo.
Anche qua (sembra una pellicola di Hollywood, me è tutta verità e le foto qua di fianco lo confermano) l’ospitalità viene prima di tutto. I genitori di Marco si sono fatti in “4” per metterci a nostro agio in tutto e per tutto, prodotti tipici compresi confezionandoci una cena da “leccarsi i baffi”!
La cucina è tendenzialmente molto ricca di sapori e si spazia dai formaggi tipici (speciale quello di pecora della zona), alla “caponata”(realizzata in questo caso a regola d’arte dalla nonna di Marco; una prelibatezza) per passare poi al “gatteau di patate”. Un profumo incredibile colpisce le nostre narici quando vengono poste sulla tavola le arance di Sicilia, dalle dimensioni molto generose e dal sapore unico.
L’indomani si mastica “pane e moto”, il grande giorno è arrivato, breve cheek al mezzo e poi, dopo pranzo, si parte. Siamo invitati anche per pranzo a casa di Marco, perché “se non venite, ci offendiamo”, rimaniamo ogni giorno sorpresi di tanta generosità, probabilmente non ci siamo abituati, ma in Sicilia è la base di ogni rapporto umano. Palermo ha molto da offrire, visitarla in così breve tempo è cosa ardua, ma grazie all’aiuto delle persone a noi vicine, sempre disponibili, siamo riusciti anche a compiere questa “impresa”. Prima parte di questo viaggio è la località di Mondello, in cui si trova anche una vecchia torre di guardia, il mare in questo punto è cristallino, la temperatura è vicina ai 22 gradi e la voglia di buttarsi è tanta.
Da Mondello ci dirigiamo in direzione del Monte Pellegrino, dal quale è possibile vedere nella sua totalità la città di Palermo, il tempo è tiranno ma già che eravamo qua non potevamo perderci una visita alla Chiesa di S.Caterina, bellissima e affascinante in quanto realizzata internamente nella roccia. Sull’estremità del monte è possibile godere di una vista mozza fiato, l’orizzonte visivo non ha limiti, il vento porta con sé profumi di mare e agrumi, il sole tramonta e le luci della città cominciano ad accendersi.
I ragazzi erano entusiasti del mio arrivo, e tra aneddoti e presentazioni varie, l’oscurità ci ha avvolto e siamo dovuti tornare in città. Mi ha sorpreso il fatto che tutti i membri presenti oggi al raduno, volevano farmi provare le loro moto e….assaggiare i prodotti tipici della Sicilia:”Hai mangiato gli Arancini!?”,”Hai mangiato la Panella?”. Ho provato a dire che avevo finito di pranzare da 10 minuti, ma un ragazzo mi ha apostrofato ”…e ti fai già l’aperitivo!”. A Palermo è d’obbligo visitare il Teatro Massimo, il più grande edificio Teatrale Lirico in Italia (il terzo in Europa), maestoso, per poi passare alla Chiesa di S.Domenico, la principale chiesa di Palermo e gettarsi nella “ Vucciria” uno dei mercati principali di questa città (il più antico) nel quale si trovano strutture predisposte per la vendita dei prodotti tipici Siciliani a “chilometri Zero”.
Osservare, quindi la “piazza della borsa” e proseguire fino alla “fontana del genio” di Palermo , una delle sue 8 rappresentazioni sparse per la città, il genio è ritenuto da molti il protettore laico della città. Continuando con la nostra passeggiata fra negozi di coppole di tutti i colori e tipi, siamo giunti alla chiesa della Magione o della SS Trinità costruita nel 1191.
Una delle nostre ultime tappe di questo pomeriggio nel centro storico è stata la visita alla chiesa di San Francesco , famosa anche per l’Antica focacceria di S. Francesco, un bell’edificio in stile Liberty dove si può mangiare il “mitico” panino con la milza. Infine, l’ultima tappa non poteva che essere la cattedrale di Palermo dove nel suo grande parco potete trovare il carro di S. Rosalia, quello usato il 15 luglio per trasportarla da lungo Via Indipendenza a Porta Nuova e a Porta Felice, fino al mare. Una bella cena di gruppo è proprio quello che ci vuole per chiudere questa splendida giornata, la temperatura è prossima ai 14/15 gradi e ci possiamo permettere di cenare all’aperto, non è solo il calore delle persone a riscaldarti il cuore ma , effettivamente, l’inverno a Palermo è paragonabile alla “nostra” primavera. Ci salutiamo, l’indomani ci aspetta un lungo percorso in moto, ultimo giorno di permanenza a in questa splendida città.
Il ritrovo è fissato a Miselmeri, destinazione Ficuzza , raggiungibile attraversando un bellissimo tratto di strada caratterizzato da uno splendido paesaggio sull’entroterra Siculo , con curve da raccordare, quasi tutte a vista. Lasciata Miselmeri, il tragitto segue il percorso collinare, quindi ci troviamo ad affrontare tratti di strada che si collegano ad un’altra collina e ad un’altra ancora; il tutto condito da 25°di temperatura esterna. Giuseppe decide di prestarmi la sua Aprilia RS 125, con la quale percorro l’ultimo tratto di strada prima di arrivare a Ficuzza; da segnalare i profumi che ci accompagnano in questo viaggi, il terreno è pieno di agrumi e il vento aiuta a creare un gustoso mix di arance e…miscela.
L’immenso municipio (antica Casa Reale) domina Ficuzza, decidiamo quindi di pranzare qua, il colpo d’occhio è splendido e i racconti su questi luoghi si sprecano. Questo tracciato si presta molto bene alle nostre ottavo di litro, le strade sono ben tenute e tutte illuminate dal sole, senza le pericolose “zona d’ombra” , sempre piuttosto umide, tipiche dei mesi invernali. Al ritorno, in sella alla Cagiva Raptor 125, riesco ad assecondare molto meglio le asperità dell’asfalto, il setting originale della moto, tendenzialmente più morbido, aiuta molto il piacere di guida su questo tipo di percorso.
Il viaggio a Palermo termina, adesso ci aspetta un lungo rientro, ma i ricordi di quanto abbiamo vissuto, il calore delle persone, la maestosità dei paesaggi e l’ottima cucina, riempiranno di colori il nostro ritorno a casa. Ah, dimenticavo; a ribadire della generosità di queste persone, abbiamo la macchina stracolma di: arance, Cassata, un cesto di finocchi, le Panelle….inutile provare a dire no; la risposta è sempre quella: “Se non le prendi, ci offendiamo”.