Il Grand Tour of Switzerland è un itinerario stradale segnalato che attraversa tutta la Svizzera. Siamo andati a scoprirne una parte.
Mille miglia di strade, panorami, curve, vette immacolate, ma anche tradizioni, cibi e vini, questo è il Grand Tour of Switzerland. Un tracciato indicato da un’apposita segnaletica, più evocativa che pratica, ma che chiarisce subito l’importanza che in Svizzera hanno dato all’iniziativa.
Noi siamo andati a farne un pezzettino nella parte orientale della Confederazione, scoprendo strade collinari attorniate da vette ancora innevate, passi montani di straordinaria bellezza, paesini che paiono dipinti su una tela azzurra che è il colore del cielo che ci ha accolti.
Il nostro itinerario l’abbiamo fatto partire da Schwägalp ed esattamente dalla funivia Säntis, dove siamo arrivati sbrigando nel tempo più rapido possibile il trasferimento autostradale dall’Italia, che poco ci interessava. Dalla vetta, a più di 2500m slm, abbiamo potuto godere della vista sul Cantone Appenzello, proprio la partenza della parte di Grand Tour of Switzerland scelta.
Dal Säntis si possono anche vedere, a seconda delle condizioni meteo, il gruppo dell’Alpstein, il Lago di Costanza, le Alpi grigionesi fino al Bernina, poi spicca il gruppo dei Churfirsten, e più lontano si scorgono Tödi, Finsteraarhorn, Pilatus e Rigi. Non manca la vista anche sull’Altopiano svizzero, sul Giura e si arriva a vedere perfino la Foresta Nera.
La funivia fu inaugurata nel 1935, ma la destinazione era conosciuta agli scalatori dal 1846, oltre per la bellezza e difficoltà nella salita, anche per la presenza di un modesto rifugio.
Sulla piattaforma panoramica ora svetta un puntuto trasmettitore ed è ospitata una stazione meteorologica. Non manca la possibilità di ristorarsi e dormire, ovviamente previa prenotazione. Da questo punto si apre il percorso della cresta Lisegrat, dedicata ad escursionisti esperti e privi di vertigini. Il percorso attrezzato con funi d’acciaio porta al ristorante alpino Schäfler e prosegue poi verso la Ebenalp.
Ritornati alle “suzukone” (la poderosa VStrom 1000 e la media VStrom 650), ci dirigiamo nel cuore dell’Appenzello, dove facciamo sosta a Gonten, un tranquillo borgo con casette in legno e la classica chiesa dal lungo campanile. Il pernottamento nel gradevole albergo Hotel Bären Gonten è rilassante e favorito da una buona cena consumata presso il ristorante dello stesso. Si pensa che gli svizzeri mangino alle 18 e alle 19,30 al massimo tutto è chiuso. Invece in questo viaggio abbiamo trovato un clima festoso e godereccio, che nulla ha da invidiare alla nostra piacevolezza dello stare assieme.
Verso le 19 aperitivo, e cena all’aperto servita fino a tarda ora, questi gli ingredienti conviviali dell’ Hotel Bären Gonten, struttura esistente dal 1600 e finemente ristrutturata da qualche decennio.
A soli otto chilometri di distanza troviamo Appenzell, capoluogo del Cantone Appenzello. La cittadina fa parte di una sorta di enclave interna di tradizione cattolica, che ha determinato una ricchezza e diversità di tradizioni, rispetto all’Appenzello Esterno. Le case decorate e le botteghe artigiane caratterizzano una borgo molto vivace e accogliente. Interessanti anche le produzioni locali tra cui spiccano i formaggi , con diversi livelli di invecchiamento, poi liquori, miele ed anche vino.
Il percorso del Gran Tour però ci attende, e lo percorriamo, prendendoci la libertà di qualche deviazione che ci porti a scavallare le vallate in perfetta solitudine. Sulla strada per Zernes troviamo la località Guarda, che sembra proprio un invito a bearsi della bellezza delle montagne circostanti.
Poco prima si trova anche il Parco Heididorf , dove pagando un biglietto d’ingresso, si verrà proiettati nel mondo di Heidi, la sua casetta e tutto quello che conoscete della giovinetta svizzera, celebrata in libri, lungometraggi e cartoni animati.
Un posto sicuramente adatto a chi ha bambini.
Arriviamo molto vicini al confine italiano, ed entriamo nel Parco Nazionale Svizzero.
Si tratta del parco più antico di tutto il comprensorio delle Alpi. Fondato nel 1914 copre una superficie di 170 chilometri quadrati e confina con il nostro Parco dello Stelvio.
Gli 80 chilometri di sentieri escursionistici non possono essere abbandonati dai visitatori, proprio per la scelta di lasciare il territorio nella maniera più selvaggia e originale possibile.
Gli escursionisti possono comunque facilmente osservare camosci, marmotte, lepri bianche e innumerevoli varietà di volatili, muovendosi in compagnia di una delle guide deputate alla visita guidata del parco.
La strada del Grand Tour of Switzerland, ci condurrebbe ora a St.Moritz, ma noi decidiamo una variazione per percorrere un valico che non avevamo mai fatto, il Passo dell’Albula, che ci condurrà nel Cantone Grigioni. La scelta risulta felice ed anche l’orario del tardo pomeriggio per percorrerlo, perché la strada, spesso spettacolare, è deserta.
La cittadina di Thusis è la nostra meta, perché qui abbiamo deciso di vedere una delle attrazioni dei Grigioni, la zona della Viamala.
La Viamala fu come dice lo stesso nome una strada difficile e pericolosa le cui origini sono antichissime. Creata in epoca precristiana dagli antichi romani, fu una mulattiera scavata sul lati di un canyon ed era l’unica via, su quella direttrice, che collegava lo Stivale con il nord Europa attraverso i valichi San Bernardino e Spluga.
Viamala è ora una importante zona turistica con un’ampia offerta, che spazia dal turismo attivo a quello termale. E a proposito di turismo attivo noi non abbiamo rinunciato all’esperienza di percorrere un tratto del nascente fiume Inn, attraverso le gole della Viamala in un percorso di canyoning.
Si tratta di un’esperienza di impatto emotivo unico. Percorrere la via dell’acqua attraverso la gola, con pareti alte fino a 300 metri e tratti impetuosi, alternati ad anse tranquille, offre immagini che si imprimono nella memoria. É necessario avere una discreta forma fisica e una buona confidenza con l’acqua, poi, seguendo alla lettera le indicazioni degli istruttori, il tutto resta sufficientemente facile da essere affrontato da molti.
Ripresa la moto ci si può spingere verso un altro tratto interessante, la Gola della Roffla, per un ultimo assaggio di natura incontaminata, prima di fare ritorno in Italia attraverso il San Bernardino o il Passo dello Spluga.
Buona strada.
Altre Info:
numero verde 00800 100 200 30
Canyoning:
Tel. +41 81 911 52 50).
Consigliati per mangiare e dormire:
Hotel Bären Gonten AG
Ottime stanze, grande ricercatezza dei dettagli e buona cucina. Non ultima un’eccellente selezione di vini e grande convivialità.
Dorfstrasse 40
9108 Gonten
+41 (0)71 795 40 10
Hotel Weiss Kreuz
Albergo moderno e accogliente, offre un buon livello di ristorazione, unito all’immancabile gentilezza svizzera.
Neudorfstrasse
7430 Thusis
Tel. +41 81 650 08 50
Si ringrazia:
Francesca Rovati di Svizzera Turismo
Maria Hamm dell’Ufficio Turistico di Appenzell
Ramona Saxer di Heidiland
Christine Salis guida del Parco Nazionale Svizzero
Daniela Gredig del comprensorioViamala
Fabienne Zimmerli, Ente del Turismo Engadin St. Moritz
Testo Claudio Falanga
Foto Giorgio Romani (Sony RX 10 III)
Moto utilizzate:
Suzuki VStrom 1000 XT ABS
Prezzo di listino
€ 13.190 IVA incl.
Suzuki VStrom 650 XT ABS
Prezzo di listino
€ 8.990 IVA incl.
Abbigliamento:
alcuni capi utilizzati
Giacca Hevik Namib
Casco Givi
Casco Nolan N90