Un lungo viaggio in moto alla scoperta della Finlandia meridionale, partendo da Helsinki, la città che una volta conosciuta ti trattiene a sé, per girarne i locali e magari un domani mandarci a studiare i figli
Testo e foto di Kiddo
Motociclisticamente parlando, se si pensa ai Paesi Nordici viene subito in mente la palla di ferro di Caponord, raggiunta spesso con pochissime variazioni di percorso a causa della lontananza giusto per scoprire, al massimo, qualche fiordo della Norvegia, la mitica Ocean Road, o le sterminate pianure della Svezia. Più raramente si trova traccia di rari fortunati che in Lapponia, la parte settentrionale della Finlandia, hanno potuto vivere la fantastica esperienza degli itinerari in motoslitta in inverno, magari per andare a trovare Babbo Natale. In genere però, è davvero difficile che qualcuno in sella alla propria moto si spinga nella parte meridionale di questo Paese Nordico, magari per fare ritorno nel continente europeo dall’Estonia. E proprio per questo, è quasi impossibile trovare in rete dei riferimenti che possano aiutare a pianificare un viaggio in moto nella zona di Helsinki e dintorni. Anche per questa grave lacuna noi di Moto On The Road abbiamo voluto esplorare per poi suggerire questo autentico angolo di paradiso pieno di percorsi e mete da scoprire, luoghi incredibili dove pernottare, attrattive culturali, turistiche, naturali, ricreative.
Quello che interessa a noi motociclisti è anche e soprattutto dare la caccia alle belle strade dove portare le nostre adorate cavalcature. Spesso il percorso che facciamo conta quanto e più del posto da raggiungere; e al di là di qualsiasi suggerimento si possa dare, sarà sempre l’istinto di ognuno a guidarlo sulla strada migliore. Mai come in questo Paese infatti è consigliabile abbandonare quanto prima le strade principali, dritte e noiose, per perdersi nelle secondarie, alla scoperta di angoli di reale incantevole suggestiva bellezza.
Il viaggio che vogliamo raccontarvi parte da Helsinki, in sella ad una splendida R 1200 GS Adventure, che come scopriremo in seguito si rivelerà la motocicletta perfetta per la Finlandia e le sue strade. Consigliamo in effetti, per chi si volesse avventurare in queste zone, un qualsiasi tipo di maxienduro dal momento che non è difficile imbattersi, in caso di deviazione dalle perfette e scorrevoli statali dell’interno, in altrettanto godibili strade non asfaltate, che se da una parte allungano i tempi di percorrenza, dall’altra permettono senza dubbio di scoprire scorci di quel paesaggio e della natura che più di ogni altro fattore merita la visita in questi luoghi straordinari.
1 Helsinki
La capitale della Finlandia mantiene la struttura delle principali città del Paese Nordico, ovvero è costruita su un insieme di isole e penisole. La presenza quasi costante di corsi d’acqua, laghi o baie di mare in ogni abitato finlandese ne ricorda non solo l’importanza ai fini dell’uso come vie di comunicazione tramite gli immancabili porti o di approvvigionamento idrico oppure di energia, ma anche del rispetto e profondo amore per la natura di questo popolo. Ospitati da un’isola, ci sono alcuni importanti edifici pubblici, il giardino zoologico, alcuni ristoranti storici come il Saaristo, dove abbiamo potuto assaggiare i piatti di una cucina che abbiamo scoperto ricercata e ricchissima. Straordinaria la scoperta di una carne di renna deliziosa accompagnata dai funghi che qui si trovano in grandissima quantità.
Sulla penisola di Katajanokka, invece sorge l’antico carcere di Helsinki, dal 2007 trasformato in elegante albergo, ma che conserva l’inquietante struttura dell’istituto di pena. Sulla stessa penisola troviamo anche uno dei porti che ospita le navi rompighiaccio, essenziali durante i lunghi inverni per liberare il traffico delle navi che salpano per Estonia e Svezia.
Una città, soprattutto se non enorme, “la senti”. Ne respiri l’aria, capisci se può essere pericolosa, se avrai paura a girarci la notte oppure, come in questo caso, se pensi che vorresti trattenerti a girarne i locali e mandarci a studiare i tuoi figli. Helsinky ha un traffico intenso per gli standard finlandesi ma sempre ridicolo rispetto ai nostri.
Si gira per il centro intorno alla stazione ferroviaria illuminati dalla lunghissima serata (il crepuscolo dura fino alle 23) esplorando i numerosissimi pub affollati di ragazzi. Anche la temperatura che (confessiamo l’ignoranza) ci aveva dato un po’ di pensiero, è decisamente estiva, intorno ai 28°. Cala di qualche grado, ma solo per dare un po’ di refrigerio, dopo la mezzanotte per tornare prepotente intorno alle 5 del mattino.
La vita finlandese esplode insieme alle lunghe ore di luce, come vedremo nei mille appuntamenti che la gente di qui si dà in questo periodo.
L’architettura, i monumenti di una città raccontano la storia di un popolo, e ovviamente Helsinki non fa eccezione. Anzi, trattandosi di una Nazione “giovane”, è relativamente facile leggerla nelle chiese e nei palazzi del centro. La nostra giornata nella capitale comincia con le foto di rito sotto la Cattedrale Ortodossa, imponente costruzione di mattoni rossi con le guglie dorate che domina da una collina il porto di Helsinki, voluta dai russi nel periodo del loro dominio politico e culturale sulla Finlandia.
Numerosissimi i palazzi in stile Jugens dell’inizio del ‘900, quando una sorta di rinascimento culturale in seguito all’indipendenza dal dominio sovietico dette grande impulso nazionalista alla cultura e quindi anche all’architettura finlandese. Ricorda un liberty molto imponente e armonioso, le forme inedite e geniali di Gaudì, verniciate però in colori pastello come i cottage di legno del resto del Paese.
Infine le chiese più moderne, quelle che denotano l’anima della città che guarda al futuro, ovvero la Chiesa del Silenzio e la Chiesa della Roccia. La prima, dalla rasserenante atmosfera, è una incredibile struttura che ricorda da fuori la forma di un mastello di legno e che ospita all’interno un’unica sala arredata con le panche e qualche cuscino, oltre all’altare. Una sorta di oasi di pace in pieno centro. Questa chiesa ci ricorda quelle di strada finlandesi, luoghi di preghiera sparsi un po’ in tutto il Paese, sempre aperti per accogliere pellegrini o viandanti con qualcosa da bere o da mangiare.
La incredibile Chiesa della Roccia invece celebra principalmente il connubio fra la spiritualità dei finlandesi e il proprio territorio, così intimamente e faticosamente legati. Una incantevole struttura ricavata da una grossa buca fra i sassi di granito con una copertura a cupola di ferro e vetro, e una acustica perfetta per ospitare i frequenti concerti di musica classica e opera. Come altre mete del turismo di massa è sfortunatamente però saccheggiata spiritualmente dal fracasso di orde di beceri maleducati, tanto che all’interno le urla russe e cinesi vengono attenuate soltanto dalla voce al microfono che chiede quasi ininterrottamente di fare silenzio.
Riprendiamo la moto per le ultime due tappe di questa breve e superficiale visita ad una città che meriterebbe un ben più lungo e attento soggiorno per visitarne uno dei centri vitali: il “mercato del pesce”, un luogo di riunione per Suomi e turisti che ospita una varietà di banchi di souvenir accanto a quelli incredibilmente ricchi di frutta (tantissime e saporitissime le fragole) e verdura (deliziosi e tipici i piselli), protetti dall’assalto dei gabbiani da reti montate a copertura. Lo spazio si trasforma durante le lunghe serate in agorà per eventi di ogni tipo, come quello – a cui abbiamo potuto assistere – di auto americane vintage trasformate, restaurate, modificate, che testimonia la profonda passione dei finlandesi per i motori in genere e per i mezzi americani in particolare.
Concludiamo la visita alla città con il monumento a Sibelius, il noto compositore che all’inizio del ‘900 con le sue sinfonie ispirate al poema epico Kalevala (lo stesso disinvoltamente saccheggiato da Stan Lee per creare il suo Thor marveliano) dette un enorme contributo alla cultura e alla lotta per l’indipendenza della Finlandia. I numerosissimi turisti vomitati dai pullman che invadono il Parco Sibelius – all’arrivo delle ondate dei quali un trio di fiati riattacca in maniera palesemente paracula le arie del Divino per ricevere sonante anch’essa sì, ma prosaica moneta – ci fa tornare in mente che siamo molto più fortunati di loro perché noi di Moto On The Road disponiamo di una motocicletta, ed è arrivato il momento di usarla davvero!