Castelmezzano e Pietrapertosa sono due borghi della Basilicata. Offrono un turismo attivo e avventuroso in aggiunta alla bellezza delle Dolomiti Lucane.
Il primo impatto con la piazzetta principale di Castelmezzano lascia veramente senza fiato. Il paese sembra dipinto sulla montagna e ogni ora del giorno offre prospettive e luci differenti. Se per caso ti capita di distoglierne lo sguardo o di essere di spalle al panorama, quanto lo riguardi, per un istante, ti sembra che il respiro si fermi, perché ogni volta la sorpresa è grande. Se pensate stiamo esagerando allora non siete mai stati sulle Dolomiti Lucane, nel cuore di una Basilicata dalle molte sorprese.
Se Matera ha fatto da volano alla regione, in tutta la Basilicata sta crescendo una voglia di riscatto, un desiderio di dare il giusto valore a una terra dove l’uomo nei millenni ha creato con sapienza il giusto connubio tra civiltà umana e ambiente. Un desiderio di riscatto che stiamo osservando in tutto il meridione d’Italia e che è l’unica vera via d’uscita per l’economia locale e nazionale, se indirizzato al turismo.
Una consapevolezza che abbiamo riscontrato nel nostro viaggio che vede uniti amministratori locali e popolazione, che sfocia in molte iniziative capaci di creare lavoro per molte persone e un indotto che mette in circolazione nella zona risorse preziose per la comunità.
Pietrapertosa e Castelmezzano sono due piccoli comuni inseriti tra i Borghi Più Belli d’Italia, due località millenarie che hanno conservato tutto il fascino di luoghi puri nel modo di intendere la vita. Niente di più facile che trovarsi a scambiare quattro chiacchiere con gli abitanti del posto, in maniera semplice e naturale. Gente per nulla dedita a smancerie interessate, ma piuttosto felice di avere ospiti, persone nuove da accogliere, da coccolare nell’abbraccio festoso di un paese che riposa sempre e non dorme mai.
Già, perché fino a tarda notte c’è movimento, un discreto e mai invadente desiderio di stare assieme, un dolce far niente che è carico di molte cose, in primis la capacità di godere della reciproca compagnia.
Ma se ciò non bastasse, se il godere del relax e dell’armonia locale dovesse essere troppo emozionante per voi, allora potrete distrarvi con le diverse occasioni di turismo attivo e avventuroso che le Dolomiti Lucane offrono. Ecco quindi il “Percorso delle Sette Pietre” sviluppato sulle tracce della leggenda delle streghe lucane, un tragitto da trekking dove una serie di postazioni sonore raccontano questa storia. La prima parte è una semplice passeggiata, che poi più avanti si trasforma in una facile ferrata che dopo un piccolo ponte tibetano diventa più impegnativa. Un percorso di circa 4 ore che unisce Castelmezzano a Pietrapertosa da non farsi assolutamente nelle ore più calde delle giornate estive.
Se non siete ancora paghi ecco il “Volo Dell’Angelo”, attività che ha reso celebre questa zona per essere stata una delle prime località italiane ad averlo proposto. Tra Castelmezzano e Pietrapertosa due percorsi diversi per panorama, ma emozionanti in egual misura. L’attività ha creato diversi posti di lavoro ed è perfettamente organizzata e gestita. A Castelmezzano si fa il biglietto e la pesatura in paese, poi ci si deve impegnare in una mezz’ora di sentiero per raggiungere la postazione di lancio, a Pietrapertosa invece il tutto avviene praticamente nel paese.
Le procedure sono semplici e metodiche, per non lasciare spazio a nessun rischio. Si viene imbragati ad una specie di grembiulone dove passano gambe e braccia per poi essere allacciato dietro. Una serie di cinghie collega a due solidi moschettoni. Una volta saliti sulla pedana di lancio viene montata la carrucola e i moschettoni vengono agganciati. A questo punto ci si deve stendere e allungare le gambe verso un’asticella che le reggerà. Il corpo si sistemerà correttamente in una posizione per nulla scomoda. Le due postazioni – di partenza e arrivo – sempre in comunicazione, si scambieranno le informazioni finali, sul peso “dell’angelo” in partenza e su che veletta di rallentamento applicare. A questo punto “buon volo” sarà il via per questa emozionante avventura. Il tutto si svolge veramente con i più alte condizioni di sicurezza.
I comuni di Pietrapertosa e Castelmezzano proprietari degli impianti, non cercano profitti da questa attività ed richiedono i massimi standard di sicurezza. Il cavo (simile a quello delle funivie) è periodicamente controllato con sistema di scansione che analizza filamento per filamento. La stessa cosa per carrucole e gli altri ausili di volo.
Una volta dato il via l’emozione è fortissima, il vuoto si apre sotto “l’angelo” e la velocità aumenta in pochi attimi. Il panorama delle Dolomiti Lucane da quella prospettiva è straordinario e la sensazione deve essere simile a quella di un rapace in picchiata. Il tutto dura circa un minuto ma pare molto di più.
Si entra nella stazione di arrivo a forte velocità e il sistema ti ferma in maniera subitanea, ma dolce.
Castelmezzano è un borgo delle Dolomiti Lucane insieme a Pietrapertosa, Accettura, Calciano e Oliveto Lucano. La data non certa delle sue origini la collocano tra il VI ed il V secolo a.C., con l’arrivo di coloni greci che si stabilirono nella zona. Le continue invasioni saracene a partire dal X secolo d.C., costrinsero gli abitanti a trovare una collocazione. La leggenda parla di un pastore chiamato Paolino che scoprì un luogo con rocce ripide difficile da raggiungersi per gli invasori a dalle quali la popolazione poteva difendersi più facilmente.
Successivamente ci fu un’occupazione longobarda che lascia traccia nella struttura urbanistica del borgo e successivamente si insediarono – tra il XI ed il XIII secolo d.C. – i Normanni che costruirono un castello che è proprio quello che ha lasciato il nome al borgo (Castrum Medianum – Castello di Mezzo). Di questo rimangono pochi resti delle mura e nella parte più alta una gradinata scavata nella roccia per l’accesso al punto di vedetta più alto. Si narra anche il passaggio dei mitici cavalieri templari e in epoca più recente il luogo fece da rifugio a diversi briganti locali.
Tra le varie attività da abbinare a una vacanza nella zona c’è infatti anche la possibilità di vedere lo spettacolo teatrale al Parco Grancia- a mezz’ora di strada da Castelmezzano – che parla proprio del fenomeno.
Si tratta di una rappresentazione che sfrutta come palcoscenico un’intera vallata, con l’ausilio di un cast fatto da centinaia di persone, tra ballerini, figuranti e attori.
Petrapertosa trae il suo nome da un macigno naturalmente forato, posto sulla cima della montagna che lo sovrasta. Anch’esso tra i 200 borghi più belli d’Italia, è – con 1.088 m. s.l.m. – il comune più alto della Basilicata. La storia del borgo è simile per date e invasioni a quella di Castelmezzano, ma con in più quella saracena che ha lasciato forti tracce nella cultura e nell’urbanizzazione del borgo. Anche qui lo scenario di un paese che sembra dipinto sulle rocce delle Dolomiti Lucane appare struggente ed anche qui gli amministratori locali si danno molto da fare per valorizzare il borgo e migliorarne l’accoglienza. Fa sempre molto piacere vedere nei sindaci italiani la migliore rappresentazione dello Stato.
Come dicevamo i saraceni si stabilirono a Pietrapertosa intorno all’anno Mille, edificando nella parte alta del paese una fortificazione, poi ampliata dai Normanni. Restano visibili i resti del torrione e una scalinata che conduce a una straordinaria vista sulla Valle del Basento. Il fascino di Pietrapertosa risiede proprio nel quartiere arabo, quel Rione Arabata che da lontano sembra come lava colata, un fiume di tetti e casette sprigionati dalle pareti rocciose come una piccola casbah incastonata in un grembo di arenaria.
Certamente se avete tempo e voglia di muovervi le cose da vedere in Basilicata non mancano e neanche altre proposte avventurose.
Non molto distante, circa un’ora di strada, troviamo Matera e i suoi mitici sassi. Una località magica che si appresta a diventare Capitale Europea della Cultura 2019. Di Matera ci sarebbe troppo da dire e ci riserviamo quindi prossimamente una descrizione più approfondita, ma resta comunque un luogo dove anche una sola immagine racconta una storia incredibile.
Girando tra i Sassi non perdete l’occasione di visitare le belle chiese rupestri “Madonna delle Virtù” e “San Nicola dei Greci” che ospitano le opere dello scultore veronese Novello Finotti (“Dalle profondità del tempo” aperta fino al 5 novembre, per informazioni: 377.4448885; info@caveheritage.it)! La grande mostra organizzata e promossa dal Circolo La Scaletta che celebra il trentennale della rassegna di scultura contemporanea. Tra le opere esposte ve ne sono alcune che sembrano essere state ispirate dai luoghi in cui sono ambientate; in modo particolare “Il cammino dell’Uomo” sembra voler simboleggiare la costante presenza umana sul territorio di Matera, una delle città più antiche del mondo.
L’avventura di valicare due tra i più spettacolari ponti tibetani in Italia la trovate invece a Sasso di Castalda sempre nella provincia di Potenza. Per arrivare potete fare da Castelmezzano la E847 poi la SS95 con un tragitto di circa 1 ora, oppure la più spettacolare strada che corre più a sud e che passa da Marsico Nuovo, con una mezz’ora in più di percorrenza.
Il primo ponte da fare è un po’ più facile e corto. Questo serve anche da verifica prima di affrontare il “Ponte alla Luna”, che richiede una trentina di minuti per l’attraversamento e corre a un’altezza tripla rispetto al primo.
Anche qui si è saldamente imbragati e sempre allacciati con doppio cavo, ma l’emozione non è da meno di quella del volo dell’angelo e dura molto di più.
E se al fine di queste emozioni e fatiche vi verrà un po’ di appetito, non abbiate timore: la Basilicata saprà stupirvi anche a tavola.
Tutto sul “Volo Dell’Angelo” nelle Dolomiti Lucane
Si può vivere questa esperienza da brivido da soli o in coppia, purché non si superi il peso complessivo di 150 chili (la differenza di peso tra le persone che volano in due non deve superare i 40 Kg)
Per i bambini che si librano in aria insieme a mamma o papà l’età minima consentita è di 12 anni.
I prezzi sono: 35 euro nei giorni feriali e 40 euro nei giorni festivi biglietto per il volo singolo, 63 euro nei giorni feriali; 72 euro nei giorni festivi per il doppio.
Info: www.volodellangelo.com
Tutto sui ponti tibetani di Sasso di Castalda
La durata totale del percorso dei ponti tibetani è di circa 2-3 ore.
Caratteristiche tecniche “ponte alla luna”
- Altitudine partenza 973 mslm
- Altitudine arrivo 975 mslm
- Lunghezza campata 300 metri
- Altezza massima da terra 120 metri
- Diametro funi portanti 30 mm
- Gradini d’appoggio n°600
- Morsetti totali impiegati n°2500
- Tempo di percorrenza stimato 30 minuti
Caratteristiche tecniche “ponte inferiore fosso arenazzo”
- Altitudine partenza 940 mslm
- Altitudine arrivo 934 mslm
- Lunghezza campata 93 metri
- Altezza massima da terra 70 metri
- Diametro funi portanti 30 mm
- Gradini d’appoggio n°180
- Morsetti totali impiegati n°720
- Tempo di percorrenza stimato 8 minuti
Abbigliamento consigliato
Si raccomanda un abbigliamento sportivo e calzature idonee all’attività sportiva (da trekking o da ginnastica).
Attrezzatura
Il percorso dei ponti è stato realizzato con funi metalliche e gradini per il camminamento in metallo grigliato e devono essere attraversati con l’ausilio di appropriate attrezzature di sicurezza: imbraco, casco, longes (set “Via Ferrata”). L’attrezzatura potrà essere noleggiata presso la biglietteria.
Orari
Dalle 9.00 alle 17.00 (ultima partenza)
Tariffe
€ 15 adulti Ticket d’ingresso comprensivo dell’attrezzatura
– E’ vietato l’accesso al ponte ai minori di anni 14
– Dai 14 fino al compimento dei 18 anni è obbligatorio l’accompagnamento da parte del genitore
– E’ vietato l’utilizzo della propria attrezzatura sui ponti. L’unica attrezzatura concessa è quella fornita dalla società di gestione.
– Per accedere ai ponti è necessario godere di un ottimo stato di salute.
Informazioni
Per maggiori informazioni visitate il sito: www.pontetibetanosassodicastalda.com
MANGIARE E DORMIRE BENE
Bed&Breakfast Seraton
Nel cuore del paese questo Bed&Breakfast ha 3 camere ognuna fornita di bagno proprio.
Il nome Seraton gioca sul nome della proprietaria Serafina. L’accoglienza e la gentilezza di Serafina renderanno ancor più piacevole la vostra permanenza a Castelmezzano.
85010 Castelmezzano (PZ)
tel. 3664692202
Al Becco Della Civetta
E’ un tempio della gastronomia che celebra l’autentica cucina lucana. Dal pane alla pasta, ai dolci fatti in casa, dalle erbe gradevolmente amarognole della vicina foresta di Gallipoli-Cognato, fino alle salsicce e soppressate. Tra le numerose specialità, da assaggiare il lonzino marinato al vino aglianico con misticanza di ricotta e noci o il filetto di maiale al tartufo lucano. Ricca e fornita cantina di oltre 250 etichette. Chiuso martedì, in estate mai
Vico 1° Maglietta, 7 Castelmezzano (Pz)
0971-986249
Prezzo medio: 35 euro
Locanda di Pietra
Il ristorante è stato ricavato nei locali a piano terra e nei locali cantina di un antico palazzo signorile, risalente ad inizio novecento. Travi a vista.
Il fiore all’occhiello è il terrazzo, uno sguardo aperto sulle Dolomiti Lucane. La cucina propone i piatti forti del territorio.
Prezzo medio: 25 euro
Via Garibaldi, 58 – Pietrapertosa (PZ)
Tel. 0971 983181
Trattoria Da Spadino
Propone il meglio della cucina tradizionale, come il trittico di pasta lucana al ragù. Tra i dolci, insuperabili la mousse di ricotta con le amarene.Tavoli all’aperto
Piazza Paternò – Castelmezzano (Pz)
tel 334.8709461
Prezzo medio: 25 euro
FESTIVITÀ NELLA ZONA
Castelmezzano:
15 Giugno: Festa di San Vito
18 Agosto: Festa del Patrono San Rocco con corsa di San Rocchino
12/13 Settembre: festa di S. Antonio e dei culti arborei
Pietrapertosa:
Metà agosto (di solito 10 e 11 agosto): il Rione Arabata si arricchisce di suoni, musiche e colori, di stand per le degustazioni, mercatini ed un vero e proprio harem, con danzatrici del ventre.
Si ringrazia:
Il “Consorzio Volo dell’Angelo”
I Sindaci:
di Castelmezzano Nicola Valluzzi
di Pietrapertosa Pasquale Stasi
di Sasso di Castalda Nicole Perrone
APT Basilicata
Un ringraziamento speciale a Lorenzo Palazzo e alla giornalista Isa Grassano autrice del libro “Forse non tutti sanno che in Italia…”
Testo e foto Claudio Falanga
Per questo servizio abbiamo utilizzato una Sony RX10 III