Più turismo o più competizione? Non lo abbiamo capito bene nemmeno dopo la nostra terza partecipazione, ma chissenefrega: la 1000 Curve 2022 è stata bellissima!
“Siete passati in tanti con le moto, tutti a chiedere il timbro ma oh, nessuno che si sia fermato a prendere qualcosa!”. Tenete a mente questa frase pronunciata dal ristoratore di un paesello incastonato tra i Picchi delle Alte Marche, mete della 1000 Curve 2022, ci verrà buona per dopo.
E con questa fanno tre!
Per noi di Moto-OnTheRoad quello con gli amici Luca e Claudia ormai è un appuntamento imperdibile, quest’anno poi rappresentava il primo evento di primavera e c’erano le premesse per andare a mettere le ruote sui passi marchigiani lungo la dorsale interna che da Urbino arriva fino alla provincia di Ascoli Piceno, in particolare sul territorio delle Alte Marche. Eccoci dunque belli carichi in quel di Cagli, pronti a ricevere il roadbook e la cartina e a studiare i percorsi e le strategie per l’indomani calcolando accuratamente chilometraggi e tempi di percorrenza, controlli orari obbligatori e cookies facoltativi, curve da accumulare e penalità da scontare.
Tempo impiegato per l’elaborazione: un quarto d’ora scarso.
Giusto per realizzare che, oltre a una serie di paesini caratteristici, gli organizzatori avevano inserito tra le possibili mete Bolognola, il monte Nerone e soprattutto il monte Catria (memorizzate che verrà buono anche questo), ed è lì che abbiamo deciso di concentrare le nostre attenzioni. Il resto del tempo è passato veloce tra cena e pacche sulle spalle ad amici vecchi e nuovi, in particolare a Mirco e Alice coi loro Ciao, e all’onnipresente Drus… Domit… Lucil… insomma Monica! Che poi una volta di più ci rendiamo conto che è proprio la condivisione della passione a essere il vero motore di questi eventi.
Sabato mattina partenza da Cagli
Saluti del sindaco nella piazza di Cagli, raccomandazioni di rito, pronti via! Come detto il Moto-OnTheRoad Team ha deciso fin da subito di concentrarsi sui tre Picchi delle Alte Marche, su qualcuno dei cookies disseminati sul territorio, sui gate obbligatori, ma soprattutto sulle bellezze dei luoghi e sul godimento della guida in scioltezza. Quindi affrontiamo subito la salita al monte Nerone su per un toboga da raccordare a pieni polmoni in armonia col nostro stesso respiro, così, tanto per cominciare la giornata col sorriso a 64 denti. Ecchissenefrega se il versante opposto era ancora chiuso per neve e se non avevamo la moto adatta agli stradelli sterrati alternativi che avevamo individuato (ma ci torneremo tassellati, oh se ci torneremo!).
Anche perdere tempo è un’arte
Ad Apecchio ci fermiamo a far due chiacchiere con l’assessore, a Piobbico facciamo comunella coi passanti incuriositi, ad Acqualagna chiediamo informazioni presso il Museo del Tartufo dove ci siamo ripromessi di tornare con calma, a Urbino timbriamo in perfetto orario, dopodiché attacchiamo il monte Catria in mezzo a un paesaggio lunare. Bellissimo! E dove il sottoscritto si ferma ogni 50 metri a fare foto suscitando le – giuste – rimostranze del collega di team: “Se dovevi pagare ancora i rullini volevo proprio vedere quante volte ti fermavi!”
Il dilemma
Il risultato è che ci troviamo in ritardo sulla tabella di marcia per il secondo controllo orario a Cingoli; l’alternativa è infilare la testa sotto il cupolino e darci gas a martello, oppure cedere alle sirene di un’indicazione lungo la strada: Birrificio Artigianale del Catria. Secondo voi cosa abbiamo scelto?
Il sottoscritto aveva già avuto modo di conoscere la bellezza del luogo e la qualità dei prodotti: campi di orzo dietro la struttura, impianti di produzione nelle immediate adiacenze, tavolacci rustici come piacciono a noi, boccali da tuffarcisi dentro, e cresce farcite da resuscitare i morti, i vivi e anche quelli mezzo e mezzo.
Last but not least il buon Pietro, il titolare, è un motociclista, collabora nello studio di percorsi e tracce on-off road, e ha a disposizione spazio per tende oltre a 6 camere per un totale di 24 posti letto. Ve l’avevo detto che tornava comodo, prendete nota!
Saluti, baci e prossimi appuntamenti
Dopo la sosta, doverosamente prolungata per evitare eventuali guai da etilometro, puntiamo la prua verso l’ultimo dei picchi delle Alte Marche che non volevamo mancare: Bolognola è una stazione sciistica, la strada sale tortuosa e piuttosto impegnativa per l’asfalto messo a dura prova dai rigori invernali, la temperatura è rigida ma ben sopportabile grazie all’abbigliamento tecnico Hevik, e i panorami sono di quelli che rimangono impressi.
Foto di rito (poche stavolta!) e non rimane che consumare un altro po’ di gomme per scendere a valle e ritrovarci tutti insieme all’arrivo di Ascoli dove saranno altri saluti calorosi e programmi per i prossimi eventi. Per esempio in settembre a Misano-Imola per il secondo round della 1000 Curve 2022.
Unire l’utile al dilettevole
Ma riavvolgiamo il nastro e torniamo a quella frase iniziale: uno degli scopi degli organizzatori, supportati dalle varie autorità della Regione Marche, è quella di far conoscere il loro stupendo territorio, in particolare le zone meno battute dal turismo, quelle più defilate ma che nascondono perle paesaggistiche, enogastronomiche e culturali che meritano la massima valorizzazione. Sono anche luoghi dove le cicatrici del terremoto del 2016 sono ancora profondissime, e dove gli effetti della pandemia sono se possibile ancora più pesanti.
Per contro la 1000 Curve è una manifestazione amalgamata in una sapiente miscela di turismo e competizione, e quando si parla di motociclisti si sa che la componente agonistica fa parte del DNA. Mettiamoci anche i ricchi premi messi a disposizione dagli sponsor ed ecco che a volte il codice della strada viene un tantino messo in secondo piano e che le soste per i timbri avvengono in stile pit-stop. Fermo restando che la cosa più bella dell’evento è proprio l’estrema libertà nell’interpretarlo, forse – molto forse – una possibile soluzione di equilibrio potrebbe essere prevedere… un doppio timbro, e quindi un raddoppio del punteggio, in caso di consumazione.
Oppure, ehm… adottare il sistema che abbiamo sentito da una ragazza mentre eravamo impegnati a studiare cartine e Google Maps: “Ma perché tutti studiano il percorso? Non potrebbe farlo solo uno e poi gli altri gli vanno dietro?”
Classificati:
1°: borse laterali Koboldbike
2°: casco NOS Helmets
3°: orologio Garmin
Categorie:
Chi ha fatto più chilometri: pneumatici Mitas Gomme Italia
Miglior Gruppo: Gazebo LIQUI MOLY
Miglior Equipaggio: Interfoni Sena Comunica
Prima Donna: giacca da moto OJ
Per questa 1000 Curve 2022 bbiamo indossato il completo triplo strato Hevik Centaurus, confortevole con le basse temperature trovate in quota come nella primavera inoltrata del fondovalle (basta aprire le numerose prese d’aria). Oltre al casco Hevik HV31 e guanti Hevik Ade. Le rispettive prove le trovate nei link.