Umbria e natura. Moto e offroad. Piloti e amici. Ecco la nostra cronaca della Anàbasi300 – 2020. Da noi affrontata con una 125cc
Anche quest’anno abbiamo preso parte ad uno degli eventi del Motoclub Umbria, inseriti nel calendario “Lupi e Bisonti”. Anàbasi300 – 2020, la manifestazione dedicata soprattutto alle moto specialistiche.
Tre giorni di pura avventura, con la particolarità di navigazione con l’ausilio del road-book, per un totale di 320 km, praticamente tutti in fuoristrada.
Noi di Moto On The Road abbiamo deciso di metterci veramente alla prova, aggiungendo ancora più difficoltà. Abbiamo scelto come compagna d’avventura una moto di serie. La Aprilia ci ha affidato una normalissima “Aprilia Rx125”, che con grossa soddisfazione siamo riusciti a portare fino al traguardo, senza incertezze o inconvenienti tecnici.
Il venerdì, dopo le rituali verifiche delle iscrizioni, ha inizio l’evento, con un primo percorso di una settantina di chilometri. Noi, in sella alla sorprendente Aprilia RX125, decidiamo ponderare con cautela fin dove possiamo spingerci, quindi evitiamo alcuni tratti veramente Hard, soprattutto la prima salita/scalata del percorso.
Raggiungiamo la cima del primo salitone in modo più umano, e conquistiamo così un notevole punto di osservazione sugli oltre 100 concorrenti. Li vediamo così affrontare il primo vero tratto impegnativo. Notevole il valore dei partecipanti, che in sella alle varie specialistiche KTM, Husqvarna, Honda, Yamaha di varie annate, si arrampicano con tenacia, ma con grossa fatica. Bravi tutti!
Ma ora basta guardare. Entriamo anche noi a far parte dei 100 piloti dell’Anàbasi300 – 2020.
Seguiamo il gruppo, anche perché siamo senza road-book. Siamo in bellissima compagnia. Bellissime le facce stupite degli altri piloti vedendoci in sella alla piccola moto di Noale. Ci guardano prima con sospetto ma dopo poco diventiamo parte del gruppo.
Manteniamo il ritmo dei nostri amici di avventura, perché soprattutto nei tratti più scorrevoli, viaggiamo molto velocemente senza diventare il “tappo”.
Stupendi i passaggi intorno a noi, ma siamo dannatamente impegnati a prendere le misure con questa moto, l’adrenalina è a 1000, e purtroppo ci accorgiamo poco delle bellezze naturali che stiamo attraversando.
Poi d’improvviso tutto cambia. La nostra attenzione viene catturata da uno scorcio particolarmente emozionante, impossibile non rimanere folgorati. Quasi a fine tappa, in prossimità di Panicale (Pg), si apre la vista sul lago Trasimeno, mentre di fronte a noi ammiriamo il Castello di Montalera.
Raggiungiamo l’arrivo. Qualche scambio di battute e con la testa siamo già al giorno successivo. Il percorso del sabato si prospetta più impegnativo.
Sabato mattina alle ore 8.30 partiamo dal quartier generale della manifestazione, L’Hotel Ristorante da Elio, nel comune di Piegaro.
Il bel serpentone degli oltre 100 piloti dopo solo qualche chilometro lascia l’asfalto per affrontare da subito il percorso in fuoristrada.
Bello vedere che tutti osservano le note del road-book, e talvolta ci si confronta in qualche passaggio o deviazione, che può portare fuoripista. I più bravi scivolano tra una nota all’altra senza incertezze, quelli meno esperti alle volte hanno bisogno di conferme dai primi.
Attraversiamo i boschi e affrontiamo qualche bella salita spremendo le marce in quelle più ripide.
Sono accompagnato da alcuni amici in questa stupenda avventura. Il mio gruppo, perché a questo tipo di eventi è bello far parte di una squadra, è di quelli “pepati”, ma qualche inconveniente tecnico della moto di un membro del team ci penalizza nel percorrere con continuità il percorso. Ma niente paura, in fondo non è una gara.
Il percorso è veramente fantastico, ai tratti più scorrevoli si alterna qualche passaggio più impegnativo, da affrontare con convinzione ma anche con una buona dose di tecnica.
Uno dei punti più suggestivi è quello che ci porta all’interno di una sorta di canyon, attraversiamo un ruscello, e alla risalita della sponda ci arrampichiamo su un sentiero stretto con alla nostra destra un considerevole dirupo. D’incanto, alla fine della salita, ci infiliamo su un tratto molto lungo di strada bianca, che ci permette sia di riprendere fiato ma anche di divertirci in qualche bella intraversata nelle curve, ovviamente quelle con ampia visuale.
Arriviamo alle 14.00 al ristoro nel comune di Parrano. Il piccolo paese sembra a disposizione dei partecipanti della Anàbasi300, con ampi spazi per il parcheggio delle moto, e una location storica dove ci attende il calore del grande camino acceso. Bruschette, formaggi, porchetta e qualche calice di vino, il tutto accompagnato dai racconti e dai commenti sulla guida, sulle gesta e sul percorso.
Dopo un’oretta ci rimettiamo in sella, questa volta il nostro gruppo si amplia, procediamo insieme agli amici bolognesi del gruppo “furistradando” che in sella alle loro KTM, diventano compagni di viaggio. Ormai rassicurati della capacità della Aprilia Rx125, affrontiamo un bel tratto impegnativo in salita, gradoni di roccia e sassi smossi non ci fanno più paura, siamo al settimo cielo. Arriviamo in cima alla montagna, e giù via in un singolo track, con in alcuni punti la presenza di fango. Spesso ci guardiamo con i compagni di avventura, ci cerchiamo con gli occhi, a rassicurarci entrambi che siamo a posto.
Arriviamo a fine tappa, la più lunga dei tre giorni, con il sorriso nascosto sotto il casco. Il percorso è stato incredibilmente bello, e poi ci sentiamo protagonisti di una splendida impresa: guidare un 125 cc a 4 tempi in un percorso “da grandi”.
La birra condivisa con gli amici ce la siamo proprio meritata, con un tale risultato sembra ancora più buona.
Purtroppo, a metà del percorso, in un movimento troppo repentino mi “stiro” i nervi del collo, con un dolore importante che mi ha accompagnato durante l’intero pomeriggio, ma che non ha vinto sulla voglia di portare a termine il percorso.
Finiamo la nostra giornata, con la gustosa cena organizzata dal Motoclub dell’Umbria, condivisa con gli amici a raccontarci le ultime peripezie ma anche quelle del passato, in sella ai nostri destrieri.
Si percepisce dalle parole di tutti, grande soddisfazione per il percorso e per la perfetta organizzazione. Sono tante le forze messe in campo, con apripista e “scopa” a chiudere il gruppo dei partecipanti.
La domenica decido di non partire per gli ultimi 70 km, purtroppo i dolori al collo non mi lasciano libertà di movimento, e non voglio rischiare di trovarmi in difficoltà.
Parliamo con i vari piloti di rientro a fine percorso, sono tutti molto contenti, e esaltano il tracciato per essere stato bello e molto tecnico. Il divertimento della navigazione con road-book è stato grande, anche per quelli che sono alle prime armi. Coscenti di quanto possa essere bello l’uso di questo strumento, gli organizzatori hanno dato la possibilità di noleggiarla. L’installazione è stata curata direttamente da TWALCOM, 5 minuti e via.
La nostra moto: Aprilia RX125
La casa veneta ci ha messo a disposizione una moto del tutto originale, arrivando alla fine dell’evento senza nessun tipo di inconveniente.
Una vera impresa ma anche una piacevole sorpresa, vedere cha la piccola 125 cc 4 tempi è stata in grado di percorrere lo stesso itinerario delle più specialistiche moto da enduro.
Molto valido il comportamento delle sospensioni, non ci hanno mai giocato brutti scherzi. Notevole il comportamento del motore, 15 cv non sono molti, ma anche grazie al peso ridotto del mezzo, ci hanno permesso di divertirci comunque.
Un bel mezzo per riportare i 16enni in sella ad una due ruote, oltretutto su una moto robusta, bella e che consuma pochissimo.
Gallery