di Nadia Giammarco
foto Amedeo Roma
La Ducati fa rinascere uno dei miti degli anni 60 e 70. La nuova Scrambler è un modello affascinante e divertente da guidare. I prezzi partono da 8.240 euro della versione Icon, 9.640 euro per la Classic, Full Throttle e Urban Enduro.
La nuova Scrambler, è il modo in cui la Ducati fa rivivere una leggenda del suo glorioso passato, utilizzando un approccio completamente nuovo e fondendo design vintage a elementi moderni; troviamo quindi la sella in pelle trapuntata stile “divano” che nasconde l’alloggiamento USB per ricaricare lo smartphone, la strumentazione con un classico quadrante di forma circolare ma con tecnologia LCD, per non parlare delle moderne luci LED integrati nello storico faro tondo.
Le proporzioni della nuova moto di Ducati sono contenute, e hanno ricreato un nuovo stile, un giusto mix tra “old style” e “new style”. Le prime cose che risaltano è il serbatoio stretto ed allungato a goccia, la coda corta, che altro non è che la sella, che tanto ricordano “old style”. Mentre risaltano come “new style” il mono ammortizzatore posteriore particolarmente inclinato e posizionato sulla sinistra, il forcellone posteriore in alluminio, su cui è installata la staffa allungata portatarga.
Scrambler 2015 è quindi un omaggio agli Scramblers originali dal 1962 al 1975 ma è stata ri pensata per ammaliare un pubblico giovane e moderno che ama le linee classiche.
Com’è:
Le caratteristiche tecniche della nuova Scrambler sono state sviluppate attingendo a quelle che sono i punti “forti” della casa bolognese. Il propulsore è ovviamente il bicilindrico longitudinale a V di 90°, ha un alesaggio di 88 mm e una corsa di 66 mm, derivata da quello installato sulla Monster 796. Anche i pistoni e l’albero motore sono gli stessi del motore 796, mentre è cambiato l’albero a camme, studiato per garantire una erogazione più fluida e lineare. Belli e “preziosi” i carter del motore e delle cinghie realizzati in alluminio tramite lavorazioni a macchine a controllo numerico.
L’iniezione elettronica prevede un singolo corpo farfallato da 50 mm di diametro, con singolo iniettore per cilindro. Lo scarico è un classico 2 in 1, con singolo silenziatore, corto ed in alluminio, provvisto di paratie para calore per pilota e passeggero. Il cambio è a 6 rapporti, mentre la frizione è APTC multidisco in bagno d’olio, azionata da comando a cavo; inoltre non manca il sistema anti saltellamento. Le prestazioni erogate dal bicilindrico Ducati sono di 75 cavalli a 8.250 giri, mentre la coppia massima è di 68 Nm a 5.750 giri.
Anche il telaio è realizzato mantenendo “fede” alla tradizione della casa bolognese, quindi la struttura è realizzata in tubi di acciaio che abbraccia il motore. Sul forcellone realizzato in alluminio, lavora un ammortizzatore singolo, privo di leveraggi progressivi. La forcella è una steli rovesciati fornita da Kayaba da 41 mm di diametro. L’impianto frenante è composto da un singolo disco da ben 330 mm, all’anteriore, sempre singolo disco al posteriore da 245 mm; non manca il sistema ABS con possibilità di essere escluso nei percorsi fuoristradistici. I pneumatici sono realizzati su specifica da Pirelli (MT 60 RS) e hanno dimensioni 110/80 R18 e 180/55 R17. Il peso a secco è decisamente contenuto in 170 kg, mentre il serbatoio ha una capienza massima di 13,5 litri. La sella è alta 790 mm da terra, ma esiste come optional una ribassata a 770 mm.
In sella si va.
Questa nuova Ducati è una moto molto compatta in termini di dimensioni e di peso, vanta una altezza sella di solamente 790 millimetri che, unita ad un design del manubrio alto e largo, consente una posizione di guida più eretta e accoglie quasi ad ogni tipo di pilota, signore comprese. Pochi metri, anzi pochi centimetri, e siamo già amici.
Prima fermata al semaforo rosso e poggio i piedi in terra, con sicurezza, perché oltre alla sella bassa, la limitata larghezza longitudinale fa si che anche i miei 165 cm siano più che sufficienti per toccare il terreno con sicurezza. Il rosso è lungo, pazienza, intanto mi accorgo di quanto curiosità attiri la Scrambler, forse ancor di più per il fatto di essere guidata da una donna. Già, una motociclistica con questa due ruote non passa inosservata, tanto quanto un pilota in sella alla sua Panigale. Fin troppi sguardi, quasi si indossasse un bel abito attillato, o un capo alla moda, appena uscito ma ben conosciuto a molti. Non fa neanche molta differenza che si tratti di giovincelli o più attempati, la mia amica ducatina si fa notare.
Scatta finalmente il verde, si parte. Si apprezza la leggerezza di 186kg della moto, facile e docile da gestire, e anche il passo di 1.445 millimetri aggiunge anche una notevole agilità di guida. La sella imbottita, oltre ad essere molto “stilosa”, attutisce egregiamente le vibrazioni che, a patto di non superare i 120 km/h, non risultano comunque eccessive, nemmeno sulle pedane. In città ci si sente sicuri, questo grazie ad un impianto frenante modulabile e dalla giusta potenza, che non “aggredisce” troppo l’asfalto alla prima pinzata.
Il cambio è giustamente contrastato sia nell’inserimento delle marce alte sia in fase di scalata, ed è esente da impuntamenti anche quando lo si strapazza con maggiore foga nelle percorsi collinari. Il comando delle frizione non è tra i più leggeri, mentre lo stacco alla partenza è “secco”, anche a bassa andatura. L’unico appunto, nell’uso cittadino, è nell’eccessivo calore prodotto dal terminale di scarico, particolarmente fastidioso quando si sta fermi.
Via, si va fuori dalla città, alla ricerca dei percorsi che più le piacciono: quelli collinari. Sarà il bicilindrico, sarà la posizione di guida, ma quello che si percepisce fin da subito è che la Scrambler si fa amare per la dolcezza con cui si fa “domare” tra le curve. Svolta con leggerezza, entra in curva sicura, con la tendenza nella fase di discesa quasi ad essere eccessivamente veloce nell’indirizzarsi verso il punto di corda.
Tutto facile, anche l’erogazione della potenza è “easy” e non mette mai in difficoltà, anche quando in uscita di curva si ruota con maggiore decisione il comando dell’acceleratore. L’assetto della moto ha caratteristiche che rendono la moto molto stabile anche quando si va in autostrada, quindi anche a 130 km/h, fanno si che la moto non sia mai ballerina, anche quando si affrontano i curvoni autostradali.
Originale la strumentazione della Scrambler, realizzata in un unico elemento circolare spostato sulla destra e di linea classica ed essenziale, senza fronzoli e quindi di lettura immediata. Lo strumento è totalmente digitale, con al centro il contachilometri, mentre sul perimetro è posto il contagiri e le spie di servizio; peccato però che la luce diretta del sole non permetta la perfetta visibilità delle spie accese, che risultano peraltro anche di dimensioni molto ridotte.
Dopo una giornata in sella alla Scrambler possiamo dire che Ducati ha centrato l’obiettivo: fondere l’attraente stile retrò con la solidità costruttiva per ricavarne una guida divertente che appassiona. Infine, con un prezzo consigliato di 9.640 euro, si rende facilmente accessibile anche ad un pubblico giovane che sta cercando una moto con un design particolare, ma la garanzia di un marchio storico.
Con la creazione di questa moto, l’azienda ha voluto riportare in vita, oltre ad un classico degli anni 70, tutto uno stile di vita che comprende componenti per la personalizzazione, oltre che una vasta collezione di abbigliamento e accessori moda.
In questa prova abbiamo utilizzato come abbigliamento
-Casco: X-LITE X-1003
http://www.moto-ontheroad.it/moto/prove-moto/x-lite-x-1003/
http://www.x-lite.it/index2.jsp
-Giubbino Hevik CASSANDRA
[alert type=alert-blue ]Caratteristiche tecniche Ducati Scrambler
Motore: Bicilindrico a L, distribuzione Desmodromica 2 valvole per cilindro, raffreddamento ad aria
Cilindrata: 803 cm³
Alesaggio x Corsa: 88 x 66 mm
Rapporto di compressione: 11:1
Coppia: 6,9 kgm (68 Nm) a 5.750 giri/minuto
Potenza: 75 CV (55 kW) a 8.250 giri/minuto
Alimentazione: Iniezione elettronica, corpo farfallato diametro 50 mm
Scarico: Impianto di scarico con monosilenziatore in acciaio inossidabile, cover del terminale in alluminio; catalizzatore e doppia sonda lambda
Omologazioni: Euro 3
Cambio: 6 marce
Frizione: APTC multidisco a bagno d’olio con comando meccanico
Telaio: Traliccio in tubi di acciaio
Interasse: 1445 mm
Inclinazione cannotto sterzo: 24°
Avancorsa: 112 mm
Angolo di sterzo: 35 °
Sospensione anteriore: Forcella Kayaba a steli rovesciati da 41 mm
Escursione ruota anteriore: 150mm
Ruota anteriore: Lega leggera a 10 razze 3,00″ x 18″
Pneumatico anteriore: 110/80 R18 Pirelli MT 60 RS
Sospensione posteriore: Monoammortizzatore Kayaba regolabile nel precarico molla
Escursione ruota posteriore: 150mm
Ruota posteriore: Lega leggera a 10 razze 5,50″ x 17″
Pneumatico posteriore: 180/55 R17 Pirelli MT 60 RS
Freno anteriore: 1 disco da 330 mm, pinza radiale a 4 pistoncini con ABS di serie
Freno posteriore: Disco da 245 mm, pinza flottante a 1 pistone con ABS di serie
Capacità serbatoio benzina: 13,5 l
Peso a secco: 170kg
In ordine di marcia: 186kg
Altezza sella: 790 mm – sella bassa 770 mm disponibile come accessorio
Altezza max: 1.150 mm (serbatoio olio freni)
Lunghezza max: 2.100 – 2.165 mm
Larghezza max: 845 mm (specchi)
Strumentazione: LCD
Elettronica Ducati: ABS a due canali
Garanzia: 2 anni chilometraggio illimitato
Versioni: Biposto
Equipaggiamento comune a tutte le versioni: Serbatoio in acciaio con guance intercambiabili in alluminio, faro anteriore con lente in vetro, guidaluce a LED e cornice intercambiabile in alluminio, faro posteriore con tecnologia LED a diffusione, strumentazione LCD con cornice intercambiabile in alluminio, carter copri cinghie in alluminio lavorato a macchina, ruote da 18’’ all’anteriore e da 17’’ al posteriore, vano sottosella con presa USB
Incluso nella versone Urban Enduro: Cerchi a raggi in alluminio, paracoppa motore in alluminio, parafango anteriore alto, griglia protezione faro anteriore, traversino manubrio, parasteli, sella con design specifico, logo dedicato.
Incluso nella versone Full Throttle: Terminale di scarico Termignoni omologato basso, manubrio basso a sezione variabile in alluminio, sella dedicata di ispirazione flat-track, coda sportiva con supporto indicatori di direzione dedicato, parafango anteriore sportivo, guance serbatoio nere, logo dedicato.
Incluso nella versone Classic: Cerchi a raggi in alluminio, parafango anteriore e posteriore in alluminio, sella con design dedicato, serbatoio con banda nera centrale, logo dedicato, porta targa alto.
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