a cura di Peio
Si è svolta a Torino la 32° edizione di Automotoretrò, presso gli spazi espositivo del Lingotto. Quest’anno, per quanto riguarda il settore moto abbiamo notato l’ assenza di alcuni espositori di rilievo, sia nel comparto retrò che in quello dedicato ai customizer: mancavano quasi del tutto le moto più rappresentative degli anni 70 /80, niente Kawasaki Mach, qualche sporadica Honda Four, assenti anche le varie Katana, Gpz e VF.
Era molto meglio rappresentato il periodo dai primi del 900 agli anni 50/60 con alcuni pezzi di gran pregio, le torinesi Della Ferrera, Ajs, Norton Manx e una strana tedesca dall’inconsueto nome Berta, dotata di motore boxer 350cc, ma montato longitudinalmente al telaio, un cilindro verso il senso di marcia, l’ altro che guardava la ruota posteriore. L’ espositore diceva trattarsi dell’ultimo esemplare superstite e funzionante delle poche decine prodotte. I tedeschi avevano già il boxer in testa negli anni 20, ma dovevano ancora capire bene come montarlo sulla motocicletta…
Il padiglione dedicato al mercatino brulicava di espositori e di visitatori, ma così ad occhio crediamo di poter affermare, che il volume delle vendite non fosse eclatante, ma di questi tempi non c’è da stupirsi. Nella parte di Automotoretrò dedicata ai customizer chopperoni a go go, la maggior parte davvero ben realizzati, che non temono di certo la concorrenza di quelli made in USA, rispetto all’anno scorso poche special e cafè, dato in controtendenza visto che questo tipo di moto sta prendendo sempre più piede in Italia.
Ogni giorno sbucano come funghi preparatori di questi mezzi e sempre più gente passa le notti in bianco a farsele nel box o in cantina, tutto sommato l’evento valeva la spesa del biglietto anche se forse gli appassionati d’auto avevano qualche motivo in più per gioire rispetto a noi, anche per l’area all’aperto dove si esibivano non stop macchine da rally e da drift.