“Antò fa caldo!!!” era il “plus” del famoso spot TV che andava in onda qualche tempo fa … ma che sarebbe perfetto anche per esprimere quanto i motociclisti provano nel viaggiare quando la temperatura si avvicina o supera i 30 gradi.
Il caldo è purtroppo uno di quei fattori che incidono in modo assolutamente negativo sul piacere di viaggiare in moto ed anche, conseguentemente, sulla sicurezza di farlo.
Con l’arrivo del caldo infatti, tanti, troppi motociclisti, eliminano erroneamente l’abbigliamento tecnico per sopperire all’alta temperatura e questo li rende inevitabilmente più vulnerabili anche solo in caso di piccoli incidenti.
Le nuove tecnologie permettono tuttavia di porre rimedio a questa situazione con soluzioni di reale efficacia.
Senza arrivare all’esagerazione, tipicamente USA, del condizionatore da moto, esistono anche prodotti estremamente più pratici e meno “fokloristici” che consentono di viaggiare piacevolmente anche con il caldo torrido.
Ci riferiamo ai capi di abbigliamento rinfrescante, ormai proposti da diversi marchi anche prestigiosi, che funzionano sulla base del processo di raffreddamento evaporativo.
Abbigliamento rinfrescante, come funziona
Questi prodotti sono realizzati internamente con uno speciale polimero che ha la capacità di assorbire rapidamente una considerevole quantità di acqua (normalmente circa 0,5L o poco più per un gilet) e che poi viene rilasciata molto lentamente sul lato esterno.
Ne consegue quindi una micro-evaporazione verso l’esterno che sottrae naturalmente calore dall’interno ovvero dal corpo. Indossando uno di questi capi di abbigliamento rinfrescante direttamente “a pelle” o anche semplicemente su di una t-shirt si può arrivare ad ottenere una riduzione della temperatura percepita, a secondo della temperatura esterna, fino a 10-15 gradi in meno.
Questo permette di avere effettivamente una reale frescura per molte ore e si ottiene un minore consumo di energia di termoregolazione con maggiore energia destinata alla muscolatura coinvolta nella guida e soprattutto alla concentrazione mentale. L’abbigliamento rinfrescante può essere tranquillamente indossato sotto all’abbigliamento tecnico, se dotato di membrana climatica o ancor meglio di prese di areazione o tessuto “mesh”, e questo permette, abbinato al minore spreco di energia di termoregolazione, ad un aumento enorme della sicurezza di guida oltre che del comfort.
I capi di abbigliamento rinfrescante si differenziano sostanzialmente per la modalità con cui l’acqua viene fornita. Ci sono infatti prodotti che vanno immersi e poi strizzati per eliminare l’eccesso d’acqua. Questi sono i più semplici, generalmente più economici, ma hanno lo svantaggio di dare l’impressione “reale” di indossare un capo bagnato e lasciano residui bagnati sul lato interno e conseguentemente sul corpo o sulla t-shirt sottostante. Inoltre la ricarica del capo mentre si è in viaggio non è sempre semplice soprattutto “igienicamente” viste le condizioni dei bagni pubblici che spesso ci si trova ad incontrare. Proprio per queste ragioni sono stati sviluppati recentemente versioni più evolute di questi prodotti come il Dry Cooling Vest di MACNA (€. 145,00 www.biketronic.it) che risultano completamente “sigillate”. L’acqua viene fornita al capo tramite un piccola bocchetta dotata di tappo di chiusura e resta esclusivamente limitata all’interno del capo stesso.
Ne risulta un prodotto totalmente asciutto, più confortevole e più pratico da ricaricare (basta avere con se una bottiglietta da 0,5L da utilizzare per lo riempimento). Il capo può essere inoltre tranquillamente lavato in lavatrice per una migliore igiene tramite il sacchetto fornito di serie.