Una scossa forte ma di intensità non eccezionale ha provocato forti danni e qualche vittima. Il terremoto a Ischia ripropone un problema nazionale.
Anche questo agosto viene funestato dalla notizia di un evento sismico: il terremoto a Ischia.
È chiaro a tutti che il nostro territorio è fragile e che siamo su un lembo di terra bellissimo e instabile. Tanti gli eventi sismici degli ultimi anni, tanti e troppo distruttivi.
Quest’ultimo di intensità non eccessiva, ma che ha creato comunque ingenti danni e qualche vittima. Se fosse avvenuto qualche ora più tardi avrebbe avuto un bilancio ben diverso, perché moltissimi erano fuori dalle abitazioni e dagli alberghi.
Viene da chiedersi come mai, con una scossa forte ma non di intensità distruttiva, i danni siano stati ingenti. Perché ancora si tollerino costruzioni fatte con l’uso di materiali di scarsa qualità.
Proprio recentemente ho scoperto come fanno gli artisti da spiaggia a creare fantastici castelli, con merletti e torri: nebulizzano via via un composto fatto di acqua e Vinavil che compatta la superficie della costruzione.
Mi pare che con un concetto simile si siano costruite case e palazzine, fatte più di sabbia che di cemento.
Anche questa volta ci troveremo a gestire un’emergenza e ci sarà la necessità di gestire una ricostruzione che speriamo non sia vasta. Ancora vite perse e danni economici, che forse, con una gestione più attenta del territorio si potevano evitare.
Non ultimo aspetto il danno di immagine a un’isola che vive di turismo e che avrà una ricaduta negativa per diverso tempo.
Appare chiara la necessità di una forte severità su tutto quello che verrà costruito e l’intolleranza sull’abusivismo edilizio.
Ischia tornerà a essere una meta fra le più desiderate turisticamente, ma per favore, cerchiamo di non essere smemorati e di pretendere sicurezza per abitanti e turisti.