Cosa ci fa preferire una o l’altra cosa? E perché se piegare in pista regala grandi emozioni viaggiare in moto sulle strade non è da meno? Anzi!
Qualche anno fa, guardavo i motociclisti in sella alle grandi e grosse maxi-enduro, Sport-Tourer e custom, con profondo sospetto. Ammetto di aver spesso pensato che una moto che superasse i 220 kg non potesse dare soddisfazione alla guida. Fin da quando ho cavalcato una due ruote ho sempre preso in considerazione esclusivamente le supersportive, dovevano rispettare tre regole fondamentali: veloce, leggera e compatta. La mia vera storia motociclistica nasce in sella alle piccole, potenti e maledette 125 cc, degli anni 90. Moto straordinarie, leggere con telai in alluminio, buoni freni, motore 2t con 25-30 cv, in grado di spingere quei giocattolini oltre i 170 km/h.
Vere moto da pista, con le quali sono emersi piloti del calibro di Max-Biaggi, con cui ho corso perfino una gara…, Loris Capirossi, Doriano Romboni e Valentino Rossi…solo per citare i nomi più illustri. Erano altri tempi, quei piccoli mostriciattoli avevano quasi un’anima, o almeno era bello pensarlo. Poi si cresce, e il passo successivo è stato in sella alle 600 cc. a quattro tempi, diversa la guida rispetto ad un motore a 2t, con l’esuberanza del freno motore che ti aiutava nelle frenate più energiche in pista e che ti faceva perdere l’aderenza dello pneumatico posteriore…con divertenti intraversate. Poi pian piano diventi più grande, veloce, senti meglio tutte le sensazioni buone o cattive, che ti trasmettono le sospensioni, e diventi quasi schiavo del cronometro, insomma non ti basta più poggiare il ginocchio sull’asfalto. Ecco tutto questo per più di vent’anni, la moto era uno strumento quasi esclusivamente di competizione, perché poi alla fine anche il giretto con gli amici diventava una mezza competizione.
Poi tutto questo diventa un lavoro, test in pista per qualche rivista, sei tra quelli fortunati che le moto te le mettono a disposizione. Da tester quasi esclusivamente in pista, passi ad una nuova avventura, quella di MotoOnTheRoad.it, una rivista dedicata principalmente al moto-turismo. Ci vuole un po’ nell’abituarsi all’idea che le moto che provi sono spesso più pesantucce dei famosi 220 kg, che quando parti non indossi una tuta in pelle con le saponette, e che la macchina fotografica la devi avere sempre dietro. Cambia la prospettiva…cambia il gusto, e difficilmente si torna indietro. Non che non mi piaccia più farmi una bella tirata in pista, ma viaggiare, scoprire nuove mete, assaporare nuovi panorami, ritrovarsi a contatto con la natura, è cosa incredibilmente appagante. I moto-esploratori lo sanno, si diventa quasi drogati, c’è tutto nel viaggio in sella ad una moto: libertà, scoperta, passione ed emozione. La stanchezza non la vince mai, anche quando si percorrono tanti chilometri, se si è accompagnati da bei percorsi e panorami. Per quanto mi riguarda oggi guardo con più interesse le maggiorate…sarà che sto crescendo o invecchiando?
Forse sono semplicemente i panorami conquistati…che mi hanno fatto cambiare prospettiva.