È arrivata finalmente la bella stagione, e come ogni anno gli assicuratori devono fare gli straordinari per riattivare le polizze delle moto sospese durante l’inverno. Si ricomincia a pianificare le uscite, i ritrovi, i raduni, spesso su percorsi che sono diventati degli appuntamenti immancabili, come la gita sul lago di Garda, il giro verso Campo Imperatore, il coast to coast della Basilicata e così via.
Fra queste “classiche”, una delle più gettonate è sicuramente l’Eroica!
Cos’è l’Eroica credo lo sappiano un po’ tutti, ma riassumiamo brevemente per i più sprovveduti. Duecento chilometri di percorso immerso nel cuore della campagna senese, fra crete e splendide colline ondulate, di cui cento asfaltati e cento sterrati di strada bianca. Vi si svolge una volta l’anno una rievocazione storica cicloturistica, ovvero una gara di bici d’epoca, alla quale si partecipa rigorosamente con biciclette d’epoca e con abbigliamento d’epoca. Se con una 29” rigida attuale può essere pane per i denti di un atleta con un discreto allenamento, anche in ragione di pendenze mai importanti, farla con un ferro da 15 chili può diventare devastante. Impresa da Eroi, insomma. Il percorso è segnalato ad ogni svolta o incrocio, che a volte passa all’interno di centri abitati anche importanti come ad esempio Badesse o Castelnuovo Berardenga, da un cartello stradale turistico.
Ma ovviamente parliamo di strade aperte alla normale circolazione, spesso molto larghe, decisamente piacevoli da percorrere soprattutto in sella ad una maxienduro, meravigliosamente panoramiche e immerse nella natura. Percorrere il tragitto dell’Eroica ha insomma il gusto dell’off road mai impegnativo: solo l’effettiva lunghezza e la conseguente stanchezza che ne può derivare oltre a dei tratti con la ghiaia più instabile possono costituire una qualche difficoltà.
Per questo, appena inizia la bella stagione, quasi tutti i fine settimana si può assistere percorrendo l’Eroica al passaggio di qualche carovana di moto che si sono date appuntamento per vivere l’emozione di percorrere un lungo off road.
Se si presta un po’ d’attenzione, si assiste sui social network al moltiplicarsi di ritrovi da marzo a giugno sul mitico tracciato, considerando che poi da luglio in poi il paesaggio è meno verde, un po’ bruciato dal sole e perde parte del suo fascino, e poi aumenta di molto la polvere, che mischiata al sudore dentro le tute da turismo non ha mai un effetto piacevole. Ogni fine settimana c’è un’Eroica organizzata da qualcuno, spesso da più di un gruppo lo stesso week end, come ho notato ad esempio il prossimo 18 maggio, con tipologie di moto differenti, in uno o più giorni, ci auguriamo non in senso opposto. Un vero e proprio traffico intenso, degno della tangenziale di Milano il venerdi pomeriggio dopo le 5.
Si, perché l’Eroica rimane una strada, come detto, aperta al traffico. Se si può benissimo capire che ci siano dei tratti dove è quasi inumano pretendere che non ci si lasci un po’ andare alla voglia di qualche derapane sullo sterrato, di una bella manciata di gas dove la visibilità è quasi all’orizzonte per usare una buona volta la nostra muccona per ciò che è stata pensata, bisogna sempre ricordare che questo percorso è abitualmente usato da tanti abitanti della zona, che la percorrono ogni giorno con la Panda 4×4 per andare a fare l’orto, e non è difficile trovarsene una dietro una curva che avevamo preso un po’ “allegretti”. Oltre a questo, ci sono le case e le aziende agricole o agrituristiche di chi ci abita, e che mal tollerano il via vai, il traffico eccessivo e il conseguente polverone allucinante che ne deriva. Consapevoli di abitare al centro di un enorme bene paesaggistico che rimane la strada bianca, costosa e difficile da mantenere nelle condizioni in cui la troviamo sempre, sono però costretti a fare i conti con i numerosi contro, come ad esempio il traffico motociclistico, o di fuoristrada, nei mesi primaverili.
Ovviamente con questo non poniamo limiti alla giusta voglia di visitare l’angolo di Paradiso che attraversa l’Eroica, e anzi se non l’avete mai percorsa vi invitiamo caldamente a farlo, solo ricordiamoci sempre di rispettare le norme del codice stradale, percorrere quasi a passo d’uomo i tratti sterrati in prossimità dei luoghi abitati e stare attenti nei tratti meno larghi, perché il vecchino con la Panda, lui si, taglia la curva. D’altronde è abituato che durante la settimana non ci passa nessuno…