Abbiamo partecipato a un giro su e giù per strade asfaltate e sterrate della Toscana, unendo i waypoint, anzi i wuppini, della MotoMappa.
Più o meno un anno fa quel bisch… il buon Carlo Kiddo Nannini, vecchia conoscenza di queste pagine, dette vita a una delle iniziative mototuristiche più furbe del decennio: la MotoMappa. In pratica una raccolta di strade panoramiche da fare in scioltezza, strade da guidare da fare un po’ più alla garibaldina, strade sterrate da fare coi tasselli, passi di montagna di ogni ordine e grado, e vari punti di interesse per motociclisti, dal monumento a Fabrizio Meoni alla trattoria del paesello sperduto. Il tutto sempre a portata di mano su Gugolmaps e aggiornato via via dagli stessi utenti che possono riceverla e implementarla semplicemente riempiendo l’apposito form sul sito di Motoabbigliamento. In due parole: una ganzata!
Wuppini mon amour!
Bene, e siccome chi non gode in compagnia è un ladro o una spia, Quelli della MotoMappa ogni tanto propongono un percorso creato unendo i vari waypont (anzi, i wuppini, ormai tutti li chiamiamo amichevolmente così) e si ritrovano per fare un bel giro insieme a nuovi e vecchi amici.
Appuntamento quindi a Tavarnelle per L’EroTica di MotoMappa.
“Ah ma quindi fate l’Eroica?”
Noneeee, E-ro-Ti-ca, simile ma più nel bosco, infrattata insomma, che volendo uno ci torna in coppia e poi si vedrà, capisc’ammè. In pratica a zonzo per le colline toscane per un giro on-off adatto a tutti e a tutte le moto, che infatti erano variegate, dall’inflazionatissima Tenerè (o quante n’hanno vendute?) all’Himalayan, dalla Multistrada del Kiddo allo scooterone X-ADV tutto pistolato, fino al sottoscritto che si è presentato con una ventenne austriaca (detta così fa più effetto).
Saluti di rito, spiegazione del metodo della staffetta per non perdersi, designazione volontario per stare in coda al gruppo a fare la scopa (“Io io io! E quando mi ricapita di scopare tutto il giorno?”), dopodiché Gruppo vacanze Piemonte, si parte! (se sorridete vuol dire che siete abbondamente sopra gli anta).
Strade o stradelli, slick o tasselli c’era da godere forte. Gruppo affiatato e rispettoso di regole e viandanti, passo sostenibile da tutti, panorami da cartolina, e una giornata che dal sottozero mattutino è svoltata in una calda primavera che dopo la pausa pranzo, al sacco in una piazzola attrezzata nel bosco, più d’uno è stato tentato di lasciarsi andare a una pennica.
Le dolenti note
Qualche inconveniente c’è stato: un polverone da brughiera di mattina dove non si vede a un passo (cit.), soprattutto per il bischero, uno a caso indovinate chi, che ha pensato bene di scop… di fare la scopa.
Non tutto il male…
E poi Quellochefotografa, sempre il solito di prima, che la deve smettere di fermarsi a fare foto ogni tre per due che poi si perde regolarmente il gruppo, soprattutto se Quellochetraccia decide di fare una variazione sul tema senza preavviso.
Però va raccontata: mi attardo che tanto ho la traccia, riparto allegro su asfalto quando a un certo punto vedo che da uno stradello in lontananza si alza il polverone. E’ fuori traccia ma mi viene il dubbio e chiedo a un tizio che sta lì: “E’ passato di qui un gruppo di moto?”
“No, non ho visto nessuno”.
Diobono ma che sei briaco? Capisco se non fai caso a una o due, ma erano una quindicina! C’è di buono che proseguendo per conto mio a un certo punto da ultimo che ero mi son trovato in testa al gruppo e nemmeno di poco. Il che mi ha consentito di aspettarlo sparapanzato al sole nella piazza di un paesino che pareva finto da quanto era bellino.
Duos is megl che uàn?
E per non farci mancare nulla ecco una foratura bastarda a un Giesse, due buchi uno accanto all’altro, risolta grazie ai bacarozzi del kit per i tubeless nonostante un po’ di tribolamenti causa compressori spompati. Lo spirito di gruppo si è rivelato fondamentale, come sempre.
La ringrazio per la domanda
Ovvìa giù, ora chiedetelo: “Si può avere la traccia?” Certo, basta iscriversi alla MotoMappa sul sito di Motoabbigliamento, la trovate lì in formato .gpx. Prego eh.
Abbiamo partecipato all’evento a bordo di un Kappa 640, con in testa un casco Kappa KV30, e indossando una giacca triplo strato Hevik Titanium, preferita alla Centaurus perché sui colori chiari la polvere si vedeva meno.
Grande Franz bel lavoro! Divertito….. Bella giornata!
Grazie a tutti