Il metodo della staffetta, ovvero come evitare di perdersi quando si esce in gruppo

Come fare per non perdersi quando si esce con amici occasionali su percorsi sconosciuti? Semplice, basta un minimo di collaborazione e adottare il cosiddetto metodo della staffetta

Lo sapete come succede: su uno dei tanti gruppi facebook si legge di un’uscita informale in moto, ci si presenta all’appuntamento, si fa conoscenza con i nuovi amici, si scambiano due parole sulle moto e sul giro da fare, si parte… e già al primo bivio si perde qualcuno per strada.

“Ma non era dietro a te?” “Forse sono andati di là” “Mi pare fossero quelli che ci hanno superato”. E insomma, il rischio è che si passi buona parte del tempo a cercarsi facendo avanti e indietro per un tratto di provinciale o a telefonarsi a vicenda per cercare il ricongiungimento. E le cose si complicano non poco se il giro prevede anche strade sterrate tra gli infiniti dedali del nostro variegato territorio.

Il metodo della staffetta (o dell’elastico)

Per prima cosa servono due volontari che conoscano il percorso stabilito: uno, il capobranco, mediamente veloce, si piazza in testa al gruppo, uno, la scopa, in fondo. Esaurite le battute su chi finalmente può scopare, si parte. Fondamentale che i due volontari non si spostino mai dalle loro posizioni strategiche e che tutti gli altri accantonino velleità agonostico-dimostrative, il metodo della staffetta funziona in caso di giri panoramici e/o motoraduni tranquilli, diciamo che i consumatori seriali di saponette devono tirare il freno a mano.

Il metodo della staffetta ontheroad

Spirito di collaborazione

Fino a che il gruppo viaggia compatto e a vista nessun problema, ma se si arriva sgranati a un incrocio che potrebbe essere motivo di dubbio, il capobranco farà un cenno al motociclista immediatamente alle sue spalle (cioè il secondo della fila), il quale si fermerà ad aspettare quelli dietro e ripartirà immediatamente prima della scopa (cioè in penultima posizione). E così via ogni qualvolta ci si trovi di fronte a un bivio: il primo e l’ultimo manterranno le loro posizioni mentre il secondo diventerà il penultimo in una sorta di staffetta. In questo modo il gruppo potrà procedere spedito e sarà scongiurato il rischio di partire in venti e arrivare in tre.

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Tanto tuonò che piovve! Per due anni ci eravamo quasi dimenticati del problema, ma adesso il tempo è scaduto e la tempesta sta arrivando.

2 comments

  1. Metodo perfetto con due punti deboli: se nel gruppo c’è chi è ansioso e riparte prima della scopa o non tiene il conto e non si ricorda chi è la scopa. Sperimentati entrambi. Risolto mettendomi alle spalle chi crea il problema e facendo fermare al bivio il terzo.

  2. Premetto faccio sempre la scopa, peccato che nessuno usa gli pechi, è tantomeno aspetta quello dietro di lui, risultato il gruppo si sgrana…… Stiamo valutando I woke toki
    ‍♂️‍♂️‍♂️

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