“Datemi una leva e solleverò il mondo!” disse Archimede. Ergo: non c’è bisogno di avere la forza di Atlante per sollevare una moto sul cavalletto centrale.
Croce e delizia della motocicletta più che del motociclista, il cavalletto centrale è uno di quegli accessori di cui apprezzi l’utilità… quando non ce l’hai.
Onnipresente su ogni tipologia di moto fino a un paio di decenni fa, è stato prima affiancato e poi soppiantato dalla stampella laterale. Ormai resiste solo su certe maxienduro oppure è disponibile come optional per le versioni supertourer. Gli smanettoni lo aborrono, col livello delle gomme attuali tocca terra anche piegando nelle manovre di parcheggio in garage, e se un tempo lo si mostrava orgogliosi tutto limato in cima al passo ormai non fa più fico. Anche i fuoristradisti ne fanno volentieri a meno per via del peso aggiuntivo, e poi c’è sempre la possibilità che si incastri su qualche radice affiorante. Salvo rendersi conto di quanto sarebbe utile in caso di malaugurata foratura. Per non dire delle operazioni di manutenzione catena.
Nostalgia canaglia
Sugli scooter invece è ancora presente, e qui si apre la parentesi nostalgica di quando con la Vespa era ganzissimo, soprattutto all’uscita di scuola in presenza della moretta di Quinta B, mettere in moto, inserire la prima, spostare il culo all’indietro con un colpo di reni per far toccare la ruota posteriore a terra, e contemporaneamente sfrizionare e partire scendendo dal cavalletto centrale direttamente con una impennata.
Se mettere la Vespa sul cavalletto era operazione semplicissima anche da seduti in sella, con scooter e moto attuali, soprattutto se di cilindrata e peso importanti, l’utilizzo non sempre è agevole, e sui vari forum si leggono spesso post in cui i neofiti chiedono dritte per issare il mezzo sul centrale. E qui casca l’asino, dato che non di rado i consigli che vengono dati sono un tantino approssimativi.
Come issare la moto sul cavalletto centrale
Visto che per posizionarsi sul cavalletto la moto è in effetti costretta a spostarsi all’indietro, l’errore più comune e naturale che si fa è che la si afferri e si cerchi di spingerla all’indietro, appunto. Tanta fatica per nulla.
Ripassino veloce: una volta assicuratisi che entrambi i piedini del cavalletto poggino a terra, COL PIEDE DESTRO SI PREME VERSO IL BASSO (anche salendoci con tutto il proprio peso).
Contemporaneamente CON LA MANO DESTRA SI TIRA IN ALTO (non indietro, in alto!), impugnando per esempio la maniglia del passeggero.
La mano sinistra sta sul manubrio e non deve fare altro che stare lì ferma e buona pronta a intervenire in caso di perdita di equilibrio.
Buona regola effettuare l’operazione con la stampella laterale aperta, non si sa mai.
Semplificando senza stare a scomodare leggi fisiche sui bracci di leva: è l’applicazione di due forze VERTICALI contrapposte a far salire la moto sul cavalletto. Archimede lo sapeva bene.