Un saggio? Una guida? Un racconto? Una raccolta di itinerari alla scoperta della Sicilia segreta in moto.
A quale categoria si ascrivono, i libri che parlano di chilometri e chilometri macinati a chiappe irrequiete sulla sella della moto del cuore? A quella del saggio geopolitico? A quelle delle guide enoturiarcheoculturalgastronomiche? A quella dei racconti di viaggio? A quella del pamphlet filosofico-militante? A seconda della propria personale attitudine, forse a tutte e a nessuna, non contemporaneamente almeno. Allora proviamo a scoprirla questa Sicilia segreta in moto.
Lo zen e l’arte di…
“Entrare” con la moto dentro a un paesaggio, alla maniera di Pirsig, è sicuramente il filo conduttore che lega le une alle altre le tante località (più di 30) di cui ci racconta Francesco Corrado Perricone nel suo “La Sicilia segreta in moto”, appena pubblicato per i tipi di Strige Edizioni.
Un siciliano, appassionato di moto da sempre, attivo nel mondo della solidarietà, con alle spalle una lunga esperienza di viaggi a due ruote, che parla di Sicilia: tutto nella norma, verrebbe da dire. Invece no.
Sicilia segreta in moto: un mondo a parte
E si può fare, anche nel “frattanto” di un giro di Sicilia come da tradizione, di cogliere queste perle: abbiamo provato a segnare su googlemaps tutte le tappe de “La Sicilia segreta in moto”, ed è solo questione di piccoli scarti dalle traiettorie di viaggio tradizionali. Ci si ritrova in un mondo a parte, che non è quello delle mete turistiche patinate e vocianti, ma quello silenzioso e cristallino di quella Sicilia meno nota che però ha consentito e consente a molti di riconoscere, in lei, la propria “madre” culturale.
Sicilia orientale, per esempio: Siculi, Greci, Bizantini. La costa ionica è la direttrice, da nord a sud, da Messina a Capopassero, il mare alla nostra sinistra: qualche chilometro all’interno, però, ed è subito Sàvoca, Forza d’Agrò, Montalbano Elicona. L’itinerario lambisce ben due parchi regionali, quello dell’Etna e quello dei Nebrodi, ma come molte altre volte in Sicilia, potrebbe solleticare i cinefili (al Bar Vitelli di Sàvoca furono girate alcune tra le più famose scene de “Il Padrino”). Più a sud: Ispica, Marzamemi, la preistoria della grotta della Trabacche in territorio ragusano, il barocco leggero di Ragusa Ibla, Modica, Noto. Le coste offrono ristoro, il palato gode delle specialità locali, le suggestioni da tour nei luoghi di Montalbano si sprecano.
Itinerari alternativi
E così per le altre “sezioni” in cui Perricone ha organizzato la sua esposizione: ad Ovest e nell’interno, le strade da percorrere ci portano dal mare dei Fenici, alle testimonianze dell’architettura araba, ai castelli di Poggiodiana e Pietratagliata, e nell’andare, restituiscono lo spazio e il tempo dilatato dell’antico latifondo, del passaggio dalla ruralità all’urbanizzazione disordinata e più moderna, alla quale però vanno riconosciute nuove bellezze, come il Teatro Andromeda di Santo Stefano di Quisquina o il Farm Cultural Park, a Favara.
Basta “unire i puntini”, come da tradizione, e quello che apparirà svelato ai nostri occhi è il disegno di una Sicilia intatta dai numerosi luoghi comuni che la soffocano e distrattamente fiera della propria intangibile storia.
Non solo una guida (Perricone correda ogni meta di coordinate gps, e altre info utili tipo dove mangiare o orari e costi di eventuali ticket), quindi, ma anche il pegno di un appassionato motociclista nei confronti della propria terra d’origine.
LA SICILIA SEGRETA IN MOTO – Strige Edizioni
Francesco Corrado Perricone, 57 anni, sposato con due figli ormai universitari, commercialista, motociclista da sempre. Ha iniziato a viaggiare con una Vespa PX, poi con una Guzzi, con una Transalp, con una Africa Twin (che ha tutt’ora) e, infine, con la sua attuale inseparabile compagna, una Bmw 1150 Adv.
Per lui la moto è soprattutto “mototurismo” perché permette una interazione totale con luoghi, odori, sapori e persone. Grecia, Tunisia, Libia, Marocco, Albania, Kosovo, Macedonia del Nord, Serbia, Montenegro, Bosnia Herzegovina, Turchia, Sri Lanka, ma il più bello è sempre… il prossimo Paese da visitare!
Ha collaborato con l’organizzazione umanitaria Bambini nel Deserto, e ha in cantiere nuove iniziative, perchè crede fermamente nel binomio mototurismo-solidarietà.
Buona lettura!