È la piccola capitale della Langa Astigiana, e conserva una piccola chicca gastronomica: la Robiola. Il consorzio di tutela di questo prodotto donerà 300 Robiole di Roccaverano all’Ospedale “Mons. Galliano” di Acqui Terme.
È il paese più alto, il più rappresentativo e il più esteso della Langa, e per secoli è stato protetto da forti mura e imponenti torri, tutt’ora ben conservate. Ma è famoso anche per una piccola produzione artigianale di eccellenza: la Robiola di Roccaverano DOP.
Quando i tempi saranno più propizi il borgo e le sue eccellenze saranno la meta ideale per una gita o per un weekend in moto, vista la collocazione in un territorio ricco di belle strade da percorrere in tutta tranquillità, per gustare gli struggenti panorami che ogni stagione regala.
Nel frattempo il Consorzio di Tutela della Robiola di Roccaverano DOP ha deciso di donare 300 Robiole all’Ospedale “Mons. Galliano” di Acqui Terme e alle case di riposo del territorio, dove il personale è in prima linea per contrastare l’avanzata del Coronavirus/Covid-19.
Un piccolo grande sforzo, perché le Robiole di Roccaverano DOP vengono prodotte da piccole realtà agricole, da famiglie, e quelle 300 forme sono realizzate a mano una ad una.
Un abbraccio alla propria terra e un sospiro di speranza da parte delle donne e degli uomini del Consorzio.
“È un gesto che mostra quanto il nostro territorio sia al fianco dell’ospedale di riferimento. Sono convinto che da questa dura prova usciremo più forti di prima. La solidarietà messa in campo rappresenta un’autentica ventata di speranza in questo momento difficile per tutti”. Afferma il primo cittadino di Acqui Terme Lorenzo Lucchini.
Questo prodotto, insieme alla splendida cucina locale e ai famosi vini delle Langhe, aspettano i motociclisti – quando si tornerà a viaggiare – su questa collina che divide le due valli Bormida.
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