Un ferragosto particolare in Sicilia, partecipando alla tradizionale festa della Madonna del Soccorso a Sciacca.
di Carlo Nannini (Kiddo)
Sciacca, come tante altre città della Sicilia, guarda il mare. Costruita sulle pendici del Monte Cronio, che dirada repentino verso la costa, tradisce una attrazione fortissima per quello che da sempre è stato l’elemento che ha portato lavoro, ha visto partire e si è atteso il ritorno di chi lavora sui pescherecci, oppure si è sorvegliato perché sempre dal mare, fin dai tempi antichi delle invasioni dei pirati cartaginesi, sono arrivate le peggiori minacce. Ogni casa, e di queste ogni sala da pranzo, ogni balcone, sembra cercare la direzione del mare.
E’ naturale, quindi, che anche in occasione dell’evento che mixa folclore, fede religiosa e coesione sociale della città, la processione della statua della Madonna del Soccorso la prima sosta, una volta che il pesantissimo baldacchino esce dalla scalinata e dal piazzale del Duomo di Sciacca, è per portare la Madre di Gesù a “vedere” il mare, per averne una benedizione, una protezione per chi ci lavora e ci vive tutti i giorni.
La processione si svolge il giorno di ferragosto e il 2 febbraio, ma è nell’edizione estiva che si unisce inevitabilmente alla celebrazione un gran numero di turisti, tanto da rendere l’evento una grandissima festa e un momento assolutamente imperdibile, soprattutto se avete pianificato le vostre vacanze (in moto, certo) in Sicilia.
Un centinaio di marinai scalzi portano a spalla la vara pesante alcune tonnellate, che ospita la statua di marmo della Madonna del Soccorso, adornata con gioielli di oro, argento e corallo dono dei devoti per le vie del paese, con alcune inevitabili soste per riposare; proprio il momento di sollevare e calare il baldacchino è il più delicato: occorre infatti una perfetta coordinazione fra i due lati per non rischiare un rovinoso ribaltamento e che è garantita dai marinai più anziani, veri registi dell’operazione.
Le origini della tradizione della Madonna del soccorso
La processione arriva nella sua fase finale in via Licata dove si celebra il rito della “Fumata”: una nuvola di incenso viene fatta alzare per ricordare il miracolo compiuto dalla Madonna il 2 febbraio 1626, quando venne portata in processione e, proprio nel punto dove si celebra il rito, “vide materializzarsi un fulmine dal limpido e sereno cielo, e all’improvviso si vide levare dalla base della Madonna una nuvola di fumo”. Da quel momento, Sciacca venne liberata dalla peste.
Partecipare alla festa di ferragosto a Sciacca significa senza dubbio vivere un momento di grande partecipazione religiosa e, perché no, folcloristica. Un tassello di cultura assolutamente imperdibile per chi ha deciso di visitare la zona meridionale della Sicilia, anche per scoprire una bellissima città e le sue spiagge, come quella di Capo San Marco appena fuori il paese.
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