Dall’hotel Zlatorog a Ukanc un breve percorso di 6 chilometri – la strada è bella e in moto è divertente – si arriva al parcheggio dove lasciamo il mezzo per iniziare la salita verso la cascata.
Cinque minuti e si arriva alla cassa dove, lasciato l’obolo di 2,4 euro, superiamo il ponticello e iniziamo l’ascensione verso la cascata. Venti minuti di salita vengono dichiarati dalla sorridente fanciulla dietro la cassa e venti minuti effettivamente sono, ma sono minuti che fanno sudare, allora meglio prendersela un po’ più comoda e fermarsi qua e là, sulla scalinata ricavata nella terra della collina, nel bosco, per godere di uno scorcio di panorama o di qualche panchina in legno, magari per fare anche un pic nic.
La salita, nel bosco, effettivamente è suggestiva, molti sono gli scorci che si offrono anche al fotografo, e chi ama la natura non può che essere entusiasta di questa digressione dall’itinerario principale. Ovviamente è meglio affrontare la salita in jeans e maglietta piuttosto che con l’abbigliamento da moto che imporrebbe una sgradita sauna…
Finalmente alla fine della salita si trova un piccolo bow window attrezzato con qualche panca dove può accadere anche di incontrare una mamma che si è portata l’erede fin lì e approfitta della sosta per dargli il latte. Di fronte ecco lo spettacolo della cascata: 78 metri di salto che terminano in un piccolo, delizioso laghetto, guardato con occhi invidiosi da chi è arrivato fin qui per il desiderio del refrigerio che quelle acque potrebbero offrire, ma la breve scalinata che scende verso l’acqua è irrimediabilmente sbarrata da un cancelletto…
Questa breve escursione è senz’altro da consigliare, ma al tempo stesso ci sentiamo di consigliare di portare con sé una bella bottiglia di acqua minerale fresca, al momento opportuno risulterà particolarmente gradita…
[nggallery id=11]Dall’hotel Zlatorog a Ukanc un breve percorso di 6 chilometri – la strada è bella e in moto è divertente – si arriva al parcheggio dove lasciamo il mezzo per iniziare la salita verso la cascata.
Cinque minuti e si arriva alla cassa dove, lasciato l’obolo di 2,4 euro, superiamo il ponticello e iniziamo l’ascensione verso la cascata. Venti minuti di salita vengono dichiarati dalla sorridente fanciulla dietro la cassa e venti minuti effettivamente sono, ma sono minuti che fanno sudare, allora meglio prendersela un po’ più comoda e fermarsi qua e là, sulla scalinata ricavata nella terra della collina, nel bosco, per godere di uno scorcio di panorama o di qualche panchina in legno, magari per fare anche un pic nic.
La salita, nel bosco, effettivamente è suggestiva, molti sono gli scorci che si offrono anche al fotografo, e chi ama la natura non può che essere entusiasta di questa digressione dall’itinerario principale. Ovviamente è meglio affrontare la salita in jeans e maglietta piuttosto che con l’abbigliamento da moto che imporrebbe una sgradita sauna…
Finalmente alla fine della salita si trova un piccolo bow window attrezzato con qualche panca dove può accadere anche di incontrare una mamma che si è portata l’erede fin lì e approfitta della sosta per dargli il latte. Di fronte ecco lo spettacolo della cascata: 78 metri di salto che terminano in un piccolo, delizioso laghetto, guardato con occhi invidiosi da chi è arrivato fin qui per il desiderio del refrigerio che quelle acque potrebbero offrire, ma la breve scalinata che scende verso l’acqua è irrimediabilmente sbarrata da un cancelletto…
Questa breve escursione è senz’altro da consigliare, ma al tempo stesso ci sentiamo di consigliare di portare con sé una bella bottiglia di acqua minerale fresca, al momento opportuno risulterà particolarmente gradita…
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