Dani Pedrosa, 7 anni in Moto Gp sempre con i colori Repsol e in sella a una moto della HRC, vince poco, vince meno dei suoi avversari, ma è sempre li. O sul podio o lì vicino. Quest’anno dei top è l’unico ancora a punteggio pieno e la classifica gli sorride come non mai.
di Garbriele Paterlini
Prima di arrivare in Germania Pedrosa era a quota 121 punti, terzo in classifica a -19 dalla coppia Lorenzo-Stoner che prima del Gp di Germania condivideva la vetta del mondiale.
Pedrosa sta andando forte, forse come non è mai andato prima di questo 2012. Certo gli mancava la vittoria ma Pedrosa a 121 punti dopo 7 gare non ci era arrivato neppure nel 2010 (113 punti) quando Rossi era out da 4 Gp e Casey aveva le sue belle difficoltà nel gestire la Desmosedici.
Un bilancio importante quello di questo primo scorcio di mondiale che certamente HRC ha tenuto in considerazione e che con ogni probabilità ha avuto un peso non indifferente nella valutazione sul rinnovo contrattuale di Pedrosa dato ormai come cosa fatta.
Dopo tanti infortuni e mondiali persi, anche a causa degli stessi infortuni, per Pedrosa le cose sembrano iniziare a girare per il verso giusto. Anche il calendario del motomondiale gli sorride poiché il Gp di Germania è arrivato provvidenziale ed ha mantenuto il pronostico che vedeva Pedrosa favorito su tutti.
Sì perché in Germania pare davvero ci sia poco da fare contro Pedrosa e contro la sua Rc.
Dal 2006, anno di debutto dello spagnolo nella MotoGp, ci ha vinto ben 4 volte e con quella di ieri sono ben 3 le vittorie consecutive di Pedrosa in terra tedesca. Sono dati importanti che ci dicono che il Sachsenring Circuit è certamente uno dei preferiti di Pedrosa e la vittoria di ieri dovrebbe aver cementato il rinnovo del contratto con HRC.
Le statistiche dicono anche che lo spagnolo è un pilota che vince certamente meno dei suoi avversari diretti. Ciò nonostante nel 2007 ha finito la sua rincorsa al titolo in seconda posizione vincendo 2 gare. Alle sue spalle Valentino Rossi che di gare ne ha vinte 4.
Il 2009 ha finito il mondiale in terza posizione vincendo solamente 2 gare, ma la regolarità di piazzamenti e ben 11 podi gli permise di finire il mondiale davanti a Stoner che di gare ne vinse 4. Dunque un pilota maledettamente costante anche se non più rullo compressore come ai tempi di 125 e 250.
Proprio nella categoria di mezzo, la 250, Pedrosa è stato uno dei piloti più vincenti di sempre: due anni da pilota ufficiale HRC (nel 2004 e nel 2005) nei quali ha conquistato 2 titoli mondiali con ben 15 gare vinte. Nella categoria di mezzo è stato un vero e proprio macinatore di vittorie.
Il suo fisico leggero ed esile sembrava fosse il suo vero punto di forza tanto che gli avversari diretti chiedevano, spesso a gran voce, che venisse considerata l’ipotesi di zavorrare la sua moto.
Nel 2006 approdò in Moto Gp alla guida della poderosa 5 cilindri giapponese e si capì ben presto che il talento visto in 250 era autentico e smisurato.
Certo da allora ha dovuto faticare non poco per rimanere al vertice. Quel fisico che in 250 sembrava essere il suo punto di forza, improvvisamente, nel passaggio di categoria, è diventato un punto debole nella gestione di una moto più pensante e con un motore capace di erogare più del doppio della potenza di una 250cc 2 tempi.
Il talento naturale del pilota abbinato a un acume tattico e ragionato delle corse, gli consente di sopperire alla mancanza di doti fisiche certamente necessarie nella gestione di bolidi da oltre 250 cavalli. Certo non basta, ci vogliono comunque le vittorie per mettere in cassaforte i risultati buoni venuti con tenacia e acume tattico e in questo senso il calendario della categoria potrebbe strizzare l’occhio a Dani presentando circuiti sui quali lo spagnolo si è sempre trovato a suo agio e sui quali in passato è già riuscito a tagliare il traguardo per primo.
Pedrosa si trova ora a soli 14 di distacco da Lorenzo, ma soprattutto lascia la terra tedesca spinto mentalmente da un’inerzia propulsiva derivata dal rinnovo dell’accordo con HRC e dalla consapevolezza che mai come quest’anno le possibilità di vittoria finale sono concrete per lui quanto per i sui diretti avversari.
In bocca al lupo Dani!!