Il mondiale MX1 e MX2 esce dai confini europei e si trasferisce in Sudamerica fa tappa in Messico, per la precisione a Guadalajara. Tante le difficoltà da superare per i piloti e l’organizzazione, ma alla fine grande spettacolo e risultati, sopratutto per i nostri portacolori.
La temperatura esterna, già nelle primissime ore del mattino, è di 30°C e l’altitudine del circuito, circa 1600 metri, non aiuta certo i piloti e i mezzi meccanici. Come se non bastasse già il sabato mattina si evidenziano i primi problemi di gioventù di un’organizzazione che, per la prima volta, ospita un gran premio del mondiale MX. La pista è in condizioni critiche, l’irrigazione della terra non è sufficiente e la polvere alzata dal passaggio dei piloti è veramente eccessiva. A giudizio degli stessi protagonisti non ci sono le condizioni per garantire loro la sicurezza e quindi decidono, per protesta, di non scendere in pista per disputare le qualifiche. Gli unici a presentarsi in pista, tra le due categorie, sono stati l’americano Michael Leib, l’inglese Max Anstie e una decina di piloti messicani. La domenica mattina sembra tutto risolto, la notte ha portato consiglio agli organizzatori e tanta acqua sulla pista. In realtà il fondo è molto insidioso, in molte zone del circuito sono presenti vere e proprie pozze di fango che diventano sabbie mobili al passaggio delle moto. Al contrario nelle porzioni di terreno adiacenti alle fettucce che delimitano la pista ci sono cumuli di polvere che fanno sprofondare completamente le ruote dei piloti frenandone la corsa. Insomma, su questa pista, è difficile trovare le giuste traiettorie. Qui per vincere, bisogna tirare fuori tutto il proprio talento, e forse non basta.
MX1 Gara 1
Il belga Clement Desalle (Suzuki) parte benissimo e mette dietro di se il francese Christophe Pourcel (Kawasaki) e il nostro Antonio Carioli (KTM). Ritmo elevato di Desalle che prende un vantaggio, sul secondo, di tre secondi già nel primo giro.
La lotta nelle retrovie è dura, a farne le spese sono David Philippaerts (Yamaha) e Xavier Boog (Kawasaki) che, coinvolti in una rovinosa caduta, sono costretti a farsi sfilare dal gruppo prima di risalire in sella e riprendere la gara.
Cairoli, freddo calcolatore, lascia sfogare i suoi avversari diretti e, solo dopo una quindicina di minuti di gara, inizia a fare la sua gara.
Con un cambio di ritmo passa il francese Christophe Pourcel e mette nel mirino Desalle. Una lotta con le insidie del circuito con le numerose wildcards messicane che, piantandosi nel fango, creano rallentamenti e difficoltà nelle fasi di doppiaggio. Quando mancano sette minuti dalla fine della gara, Tony Cairoli, decide di cambiare ancora marcia, passa Desalle e prende il comando della manche. Nessuno riesce a reggere il ritmo della KTM 222, che in un solo giro infligge quattro secondi al belga che lo insegue. Contemporaneamente nelle retrovie David Philipaerts tenta il miracolo e con una fantastica gara in rimonta recupera una posizione dopo l’altra. Al diciassettesimo giro ecco il colpo di scena, Pourcel si ritira perdendo punti preziosi per la classifica mondiale. La manche finisce con Cairoli primo, Desalle secondo a sette secondi e Ken De Dycker a 30 secondi. Ma c’è un’altra graditissima sorpresa, è il decimo posto di Philippaerts. Se non fosse caduto nel primo giro, molto probabilmente, avrebbe potuto lottare per il podio.
MX1 Gara 2
Partenza perfetta per Porucel che gira primo seguito da Boog, Desalle , De Dycker e Philippaerts. Cairoli resta intruppato nel gruppone, è in sesta posizione. Dopo i primi dieci minuti di gara Pourcel sembra fare sul serio e fa registrare un tempone girando in un minuto e cinquanta secondi. Ma non basta, perché Clement Desalle non molla e al quinto giro passa Xavier Boog mettendosi alla caccia di Pourcel e del podio. Infatti, dopo tredici giri, il francese perde terreno e Desalle, come un avvoltoio, ne approfitta passando a condurre. Dal quinto posto risale anche David Philippaerts, che come un guerriero assetato di vendetta, nel corso del quattordicesimo giro, passa un Pourcel in crisi profonda. Il nostro pilota lascia subito intendere che la questione per il primo posto non è chiusa. Il belga Desalle sente il motore della Yamaha di Philippaerts che lo pressa da vicino. Tra i solchi e i canali di una pista distrutta un ferocissimo Philippaerts vede Desalle come il toro vede la “capa rossa” del torero. E qui lo spettacolo ha inizio, il nostro David inizia un duello rusticano con il belga, senza esclusioni di colpi. E’ un susseguirsi di incroci di traiettorie, tra i due piloti ma non c’è nulla da fare, Philippaerts è troppo motivato e Desalle non può fare altro che accontentarsi della seconda piazza.
Intanto Cairoli naviga in quarta posizione, quando rischia di perdere il contatto con i primi grazie ad una scivolata in una curva. Senza troppi problemi, con grande grinta, si rialza e continua perdendo,momentaneamente, solo due posizioni. Ora nel mirino ha il terzo posto,mentre Pourcel continua a perdere colpi. A tre giri dalla fine Cairoli passa il pilota transalpino e inizia a infastidire Desalle per la seconda posizione. Mancano due giri alla fine e Il belga rivive l’incubo della prima manche ma riesce a rispondere agli attacchi di Cairoli mantenendo la seconda posizione.
Ultimo salto sotto la Monster Finish-line, David Philippaerts passa primo al traguardo alzando un braccio al cielo, un gesto di liberazione del nostro pilota che vince la manche e ritorna alla grande dopo un calvario di problemi fisici. Desalle e Cairoli si aggiudicano, rispettivamente, il secondo e terzo posto.
Un gran premio che conferma uno stato di forma eccezionale per Cairoli che, come se ce ne fosse bisogno, ha dimostrato una grande maturità e un capacità di lettura della gara molto produttiva.
Ha guidato con naturalezza e apparente facilità, dimostrando che quando è necessario sa aspettare il tempo necessario per poi colpire gli avversari a suon di giri veloci. Delusione, momentanea, per Pourcel e la Kawasaki che perdono punti preziosi nella classifica generale, dimostrando una certa predisposizione alla discontinuità nelle prestazioni del pilota francese. Clement Desalle, esce da questa prova messicana con un podio e con un secondo posto nella classifica mondiale. Bilancio comunque positivo per il pilota belga che deve concentrarsi sulle sue possibilità di miglioramento, da ricercare, non tanto nel mezzo meccanico ma, piuttosto, in un’attenta amministrazione psicologica della gara.
La notizia più bella e positiva, di questo gran premio del Massico, è il ritorno di David Philippaerts sul podio. Un pilota caparbio, molto motivato che ha dimostrato di esserci e di non mollare mai. La caduta nella prima manche lo ha penalizzato molto, in termini di posizioni e di classifica finale, tanto che ha chiuso in decima posizione nonostante si sia fermato e sia ripartito penultimo. Un gradito ritorno che metterà un po di pepe in più sulla MX1 già dalle prossime gare.
Insomma un bilancio positivo per i nostri piloti, una gara stupenda, ricca di emozioni e incerta sino alla fine. La dimostrazione che il motocross riesce sempre ad offrire uno spettacolo avvincente.
MX1- World Championship Classification
- 222 Cairoli Antonio ITA pts.178
- 25 Desalle Celment BEL pts.149
- 21 Paulin Gautier FRA pts.134
- 9 De Dycker Ken NED pts.131
- 337 Pourcel Christophe FRA pts.129
- 19 Philippaerts David ITA pts.105
Nella MX2 poco da segnalare, se non il dominio del solito Jeffrey Herlings (KTM). Il pilota olandese, dopo il passaggio di Ken Roczen al Supercross americano, è diventato l’uomo di punta del Team Red Bull KTM per la MX2.
E sembra proprio aver preso sul serio il suo compito aggiudicandosi entrambe le manche.
A conferma del forte equilibrio che regna in questa categoria basta guardare il podio delle due manches, che risulta identico. Tanto per cambiare, l’olandese Herlings si è aggiudicato il primo posto mentre il britannico Tommy Searle (Kawasaki) e il belga Jeremy Van Horebeek, si sono guadagnati, rispettivamente, il secondo e il terzo posto.
Da segnalare la gara 2 in piena rimonta di Tommy Searle, uno dei piloti più spettacolari della MX2 che, dopo una difficile partenza è solo dodicesimo ma terminerà poi al secondo posto. L’italiano Alessandro Lupino (Husquarna) ha concluso la gara 1 all’undicesimo posto mentre nella gara 2 ha conquistato un ottimo nono posto.
In conclusione, sembra proprio una MX2 a senso unico, con Jeffrey Herlings che si aggiudica quattro GP su quattro, con uno score di tre doppiette su quattro gare. C’è poco altro da aggiungere, questi numeri si commentano da soli.
MX2- World Championship Classification
- 84 Herlings Jeffrey NED pts. 194
- 89 Van Horebeek BEL pts. 154
- 100 Searle Tommy GBR pts. 153
- 34 Roelans Joel BEL pts. 118
- 911 Tixier Jordi FRA pts. 107
- 6 Anstie Max GBR pts. 105