Il Mondiale Motocross torna in Europa e riprende il suo cammino dall’Olanda.
Siamo a Valkenswaard, a pochi chilometri dal confine con la Germania e a due passi dal Belgio. Ci troviamo nel bel mezzo del “triangolo delle Bermude” della sabbia. Qui nel giro di pochi chilometri ci sono tre piste epiche del motocross come Lommel, Lierop e Valkenswaard, roba da pelle d’oca per gli appassionati delle ruote tassellate.
E’ sabato mattina ed è presto, arriviamo al paddock quando il sole si affaccia sul circuito, timidamente nascosto dietro grandi nubi scure che, malgrado la buona luce, rendono l’aria gelida e fastidiosa. La pista è quella di sempre, la sabbia nera e sottile è stata spianata a dovere ma, si sa, così perfetta durerà molto poco. Questo è un tracciato che si modifica giro dopo giro e si modellerà, in continuazione, con il passaggio delle moto. Le sponde che ora sembrano basse, si scaveranno al punto di fare, quasi, scomparire i cartelloni pubblicitari degli sponsor.
Alcune ruspe di enormi dimensioni stanno ancora lavorando, spianano il rettilineo di partenza che, ad occhio, sembra una tavola da biliardo, molto, molto veloce.
Dietro al cancello di partenza, troneggia il nuovissimo SkyBox. Un’enorme struttura composta da due piani, al piano terra si trovano i box di attesa dove i piloti potranno accomodarsi prima di schierarsi al cancello.
Ogni box d’attesa sarà presidiato dalle hostess con le bandiere delle squadre, con quelle con i nomi dei riders e le loro nazionalità. Il piano superiore dello SkyBox è dedicato all’accoglienza dei VIP. Qui, oltre a rifocillarsi con bevande e libagioni varie, i fortunati potranno assistere allo spettacolo delle gare sfruttando un punto di vista rialzato dal quale si vede quasi tutto il circuito.
Al centro dello SkyBox, sempre al piano superiore, è stato predisposto il podio che consentirà al pubblico di assistere alle premiazioni dei piloti. Questa, enorme, struttura è un’ulteriore sforzo di Youthstream che, di anno in anno, investe, rinnova e migliora l’immagine del Motocross Mondiale portando in giro per il mondo uno spettacolo degno dell’attenzione del grande pubblico e degli sport motoristici più blasonati.
Prendiamo posto in sala stampa, e dopo aver espletato le ultimissime formalità burocratiche, ci spostiamo in pista. Come di consuetudine facciamo un giro del circuito a piedi, questa volta, dopo dodici ore di auto, è quello che vuole per sgranchirsi le gambe. Percorriamo tutta la pista per scoprirla curva dopo curva e salto dopo salto. La prima novità, che rileviamo, è che quest’anno il senso di marcia della gara è stato invertito, in realtà è tornato come in origine. Rispetto all’ultima edizione la partenza è stata spostata e, a vederla così, sembra una pista molto veloce ma non potremo saperlo sino a che non vedremo le moto aggredire il terreno.
A completare il quadro, c’è anche il paddock che, qui, è quello delle grandi occasioni.Tutti gli hospitality dei team e degli sponsor sono piazzati e pronti ad accogliere le migliaia di tifosi. Lungo il percorso dell’area commerciale gli espositori stanno ultimando la sistemazione dei prodotti mentre, nonostante sia sabato, arrivano già i primi acquirenti.
Ridendo e scherzando, come si suol dire, sono arrivate le sedici e ci rechiamo presso la mega struttura della Monster Energy, dove sta per prendere il via una festa di benvenuto in Europa per il Mondiale Motocross FMI e per presentare alla stampa internazionale i piloti sponsorizzati da Monster e il Team Monster Energy Yamaha.
Come sempre, queste sono occasioni da non perdere, qui c’è la possibilità di parlare con i piloti e i team manager, il clima è sempre disteso e piacevole. Ci intratteniamo sino all’ora della cena che completa la bella serata, l’organizzazione di Monster Energy ha preparato, per tutti, una bella grigliata con relativi fiumi di birra e di bevanda energetica. Tra salsicce e spiedini, il sole inizia a calare irradiando il paddock di una luce calda e arancione, che contrasta con l’aria fredda e i fiocchi di neve che scendono copiosi, si chiude così il primo giorno sul circuito.
Domenica giorno di prove, la giornata inizia presto, anzi prestissimo. Le ragazze che corrono il Woman FIM Motocross World Championship sono già in pista alle 7,30.
Oltre che con la sabbia olandese, le giovani leonesse, devono combattere con il freddo che penetra nelle ossa. Un’aria gelida e insistente sferza i loro corpi mettendo alla prova i loro muscoli che, intirizziti, devono lavorare per contenere, adeguatamente, la carica agonistica delle ragazze. Ma sono le “donne del motocross”, sono forti e determinate così, dopo alcuni giri di riscaldamento, iniziano a fare sul serio e a girare veloci.
Se qualcuno avesse, ancora, dei dubbi su quanto menano queste ragazze sarà sufficiente verificare i tempi sul giro e confrontarli con quelli delle categorie degli uomini. Per una più corretta valutazione, però, è necessario considerare gli orari in cui sono obbligate a correre, per capire di che pasta sono fatte queste ragazze. La cronaca dice che chi vuole vincere quest’anno dovrà di nuovo fare i conti con la detentrice del titolo mondiale 2012, la nostra Chiara Fontanesi. In sella alla sua Yamaha Chiara ha nuovamente dimostrato di essere in gran forma e di non temere nessuna delle avversarie. Ottime le prestazioni dell’austriaca Meghan Kat Rutledge (Kawasaki), e dell’irlandese Natalie Kane (KTM) che hanno preceduto la Fontanesi nella manche di qualifica. La nostra campionessa parmense ha poi regolato le due rivali nella gara 1 che si è corsa alla fine della giornata di prove, mettendo in cascina i primi punti utili per il mondiale.
Nella MX1 e MX2 Antonio Cairoli (KTM) e Glenn Coldenhoff (KTM) si aggiudicano le manche di qualifica. Nella MX3 si sono corse le manche di qualifica del gruppo A e del gruppo B, vinte rispettivamente da Gert Krestinov (Kawasaki) e Filip Neugebauer (Kawasaki).
Da registrare la bella battaglia per il primo posto nella MX1 tra Cairoli e Ken de Dycker (KTM), il colosso belga sembra godere di una forma strepitosa e ha dimostrato di trovarsi a suo perfetto agio sulla sabbia di Valkenswaard tanto da insidiare la prima posizione a Cairoli mettendolo in difficoltà più volte.
Kevin Strijbos (Suzuki) ha disputato una manche di qualifica, molto spettacolare, tentando di contenere, per molti giri, la furia agonistica di Joel Roelands (Yamaha).
Il belga della Suzuki si è dovuto, però, accontentare dell’ottava posizione finale lasciando il settimo posto a Roelands.
Ottimo nono posto per David Philippaerts (Honda) che ha preceduto Tanel Leok (Honda).
Nella MX2 Glenn Coldenhoff ha dominato al manche di qualifica ma la vera sorpresa è stata quella del francese Romain Febvre (KTM) che ha disputato una manche superlativa.
Brutto incidente per il padrone di casa Jeffrey Herlings che, dopo una pessima partenza, è caduto rovinosamente per aver perso il controllo della sua moto. L’olandese, in pieno recupero, si trovava in settima posizione quando alla fine di un rettilineo veloce, sobbalzando su un dosso, ha perso l’appoggio sulla pedana sinistra ed è rimasto appeso alla manetta del gas della moto. Inevitabile l’impatto con la rete metallica di protezione ma, se vogliamo dirla tutta, si potrebbe parlare di tragedia sfiorata perché appiccicata alla rete di protezione si trovava, inspiegabilmente, una ruspa per il movimento terra. Proprio la ruota anteriore, del grosso macchinario, ha fermato la corsa del pilota KTM che se, per sfortuna, avesse battuto un metro più a destra avrebbe centrato in pieno la benna della ruspa, con ben altre conseguenze. Ma come dice il proverbio “oltre il danno anche la beffa”, si perché dopo aver preso una sonora legnata, e dopo essersi incastrato sotto la rete metallica di protezione, Herlings avrebbe dovuto rialzarsi da solo e riprendere la gara in autonomia, senza aiuti esterni. Il regolamento parla chiaro, il pilota non può essere aiutato dagli addetti ai lavori, ma in questo caso è già tanto che non ci siano state gravi conseguenze per lui tanto che il pubblico, e non i marshall che in quel punto non erano presenti, hanno aperto la rete per soccorrerlo prima e poi per rimetterlo in sella. Risultato finale, squalifica per Herlings che il giorno successivo si è visto relegato alla quarantesima posizione al cancello di partenza. Certo le regole vanno rispettate, non si discute, resta però da capire come può un pilota, da solo, dopo una botta del genere, togliersi la moto di dosso districandosi dalle reti metalliche incastrate nella moto.
Giornata sfortunata anche per Alessandro Lupino (Kawasaki), nella partenza della manche si è visto passare sotto la sua ruota anteriore, il giovane Dylan Ferrandis (Kawasaki) che lo ha agganciato obbligandolo ad una caduta spettacolare.
Fortunatamente i due sono riusciti a riprendere la gara senza grandi conseguenze fisiche ma solo con una grande perdita di tempo. La giornata di prove e di qualifiche, appena conclusa, è stata veramente molto intensa, i presupposti per un lunedì di gare molto interessante ci sono tutti.
Lunedì mattina, altra levataccia, i piloti sono in pista già alle 7,45 per le sessioni di prove delle varie categorie.
Il pubblico delle grandi occasioni sta riempiendo i prati e le tribune in ogni ordine di posti.
In questa parte d’Europa il motocross è uno degli sport più seguiti, qui è normale trovare a bordo pista giovani e anziani insieme, che accampati alle transenne arrivano di buon’ora per prendere i posti migliori per assaporare al meglio la domenica di gare.
La prima gara della giornata è quella del Woman FIM Motocross World Championship, Chiara Fontanesi vince anche la gara 2 e si aggiudica il Gp d’Olanda dopo una lotta intensa contro l’austriaca Megan Rutledge (Kawasaki) e l’irlandese Natalie Kane (KTM).
Festa sul podio per la bella atleta italiana che lascia trasparire una forte emozione volgendo lo sguardo al cielo durante l’esecuzione dell’inno italiano. Nel frattempo gli spazi per il pubblico iniziano ad esaurirsi, i verdi prati si sono trasformati in un unico muro di persone mentre le bandiere colorate dei tifosi rompono la monotonia delle trame disegnate dalle teste delle persone.
E’ il lunedì di pasquetta ma, nonostante qui non si senta tanto il clima pasquale, c’è ancora qualche sorpresa che spunta dalle uova del GP d’Olanda.
Le prime arrivano dalla MX1, Cairoli vince la prima manche ma non stravince, con grandi distacchi, come tutti si aspettavano.
A contrastare il pilota italiano c’è uno strepitoso Evgeny Bobryshev che dopo una partenza a palla di cannone si lascia passare da Cairoli e lo tallona da vicino senza mollarlo. Altro incomodo, per Cairoli, è il suo compagno di squadra Ken de Dycker. Il belga, gestisce la moto con grande facilità e sicurezza, tanto da prendere la testa della gara mantenendola sino all’errore che, sfortunatamente per lui, lo riporta dietro a Cairoli e Bobryshev.
Buona la gara 1 anche per il nostro David Philippaerts (Honda) che si assesta in nona posizione duellando a turno con Tommy Searle (Kawasaki) e Desalle (Suzuki).
Meno positiva la gara di Davide Guarneri (KTM) che nella prima manche accusa problemi e chiude in ultima posizione.
Nella MX2 solito dominio di Herlings che, anche se parte dal posto n. 40 del cancello, sembra non avere troppi problemi a riprendersi la testa della gara.
Molto bene Jordi Tixier, che stupisce tutti per il suo adattamento al fondo sabbioso e per aver tenuto dietro, per undici giri, il compagno di squadra Herlings.
Bene anche Max Anstie (Suzuki) che parte secondo e arriva terzo davanti all’inglese Jake Nicholls (KTM) e all’olandese Glenn Coldenhoff (KTM). Alessandro Lupino (Kawasaki) è sembrato un po in difficoltà sulla sabbia olandese, forse, i postumi della botta presa nella gara di qualificazione hanno condizionato la sua prima manche che lo ha visto terminare al ventesimo posto.
Ottima prestazione di Ivo Monticelli sull’italianissima TM, non deve ingannare il suo piazzamento di manche. Vederlo correre è un piacere, lo sguardo da killer e la guida spettacolare e aggressiva lasciano ben sperare per il futuro del nostro pilota.
La seconda manche della MX1 vede ancora le Honda di Bobryshev e Max Nagl condurre il gruppo dopo la partenza ma la festa dura sino a quando vengono risucchiati da un incontenibile de Dycker e da Cairoli. Spinto dal pubblico Belga, accorso in massa per sostenere il gigante buono, de Dycker ha tenuto la testa dall’inizio alla fine della gara. Cairoli è sembrato, leggermente in difficoltà, probabilmente, per un dolore al braccio ma a vederlo girare sembrava proprio mettercela tutta per ridurre il distacco dal primo.
La gara due della MX2 non porta grossi scossoni alla classifica, anzi sembra una fotocopia della prima manche e non ci sono particolari dati di cronaca da rilevare.
La giornata si è conclusa con la seconda manche della MX3 vinta da Gert Krestinov(Kawasaki) davanti a Filip Neugebauer (Kawasaki) e all’olandese Mike Kras (Suzuki). Dopo il Gp Olandese l’estone Gert Krestinov conferma la prima posizione in classifica mondiale davanti a Mike Kras e a Filip Neugebauer.
L’esito del GP d’Olanda parla chiaro, Cairoli è Herlings sono, nuovamente, i vincitori.
Herlings, nonostante la squalifica e i problemi in partenza riesce a dominare tranquillamente la sua categoria.
Coldenhoff, Tixier e Febvre lo incalzano da vicino ma sono ancora distanti come condizione fisica e tenuta alla distanza.
Forse la notizia più importante di questo GP d’Olanda è che Tony Cairoli, che veniva dato come vincitore indiscusso su questo terreno, è stato contrastato e messo in difficoltà più volte dagli avversari, in particolare da de Dycker. Il belga è stata la rivelazione del giorno e, se non avesse commesso un piccolo errore nella gara 1, probabilmente, avrebbe potuto mettere a segno una doppietta. Cairoli noi lo abbiamo visto da vicino, direttamente sulla pista sponda dopo sponda, ha menato di brutto in entrambe le manche. La sua guida non ci è sembrata così fluida e leggera come nei GP precedenti, ma ci auguriamo che sia stata solo una nostra impressione. Ora la carovana del Mondiale MX si sposta in Italia, il 13 e 14 aprile si corre ad Arco di Trento. Sul circuito di Pietramurata è tutto pronto, è un’occasione da non perdere, noi ci saremo. Come al solito ci aspettano due giorni ricchi di adrenalina e di spettacolo allo stato puro.