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Ducati-Valentino Rossi, forse valeva davvero la pena aspettare.

di Gabriele Peterlini
Una rondine non fa primavera…ma quando si allungano le giornate e l’aria si scalda significa che la bella stagione è alle porte.
A  maggio, dopo il secondo posto rimediato da Rossi a Le Mans, avevamo chiuso il nostro articolo [http://www.moto-ontheroad.it/cms/rubriche/lo-sport/le-mans-weekend-bagnato-ma-ricco-di-sorprese/]  con questa considerazione:
“…Stoner lascia libera una sella, Rossi si spera rimanga incollato a quella “rossa” di B.go Panigale. Ritornare al vertice entro il mondiale in corso può significare affrontare il prossimo da protagonisti. Avanti così.”
Valentino Rossi-Ducati

E forse ci avevamo visto giusto.

Se per il secondo posto di Le Mans Rossi dovette ringraziare la pioggia caduta prima della gara che in parte rimescolò l’equlibrio tecnico tra le varie moto schierate in griglia, per il secondo posto guadagnato a Misano Rossi deve ringraziare solo se stesso e la moto che ha guidato fin sotto la bandiera a scacchi.
Farcita di novità tecniche, figlie del naturale processo evolutivo di una moto che, è bene ricordarlo, andò in pista per la prima volta soltanto a Febbraio, la Desmosedici di Valentino a Misano è sembrata essere decisamente a suo agio così come il pesarese in sella alla stessa Desmosedici.
VALENTINO ROSSI-DUCATI

Certo una rondine non fa primavera e Misano è pista amica per la Ducati. Poche settimane fa quelli di B.go Panigale erano andati con i loro piloti proprio a Misano a testare gli ultimi aggiornamenti tecnici poi utilizzati durante la gara.

Eppure il secondo posto sull’asciutto a meno di 4 secondi da Lorenzo rappresenta davvero un bel risultato per le speranze di Rossi e di Ducati di chiudere l’anno in crescendo.
Che la Ducati fstesse migliorando, e con essa il rendimento dei piloti,lo si era capito anche dai risultati di Hayden, sempre più a suo agio in sella alla Desmosedici. Almeno fino al capitombolo di Indy che lo ha messo ko per diverse settimane.
Ma Hayden già al Mugello aveva sfiorato il podio. Soltanto il contatto all’ultimo giro con Bradl gli negò la possibilità di festeggiare un risultato importantissimo.
A questo punto guardiamo con rinnovato interesse alle prossime tappe del mondiale cercando di capire se il rimpianto di un matrimonio frettolosamente interrotto potrà mai lasciare spazio alla gioia dell’essersi liberati da un legame che forse non è mai stato cementato dalla serenità reciproca di pilota e costruttore.
Forse valeva davvero la pena aspettare e provare ad insistere con quella moto italiana così particolare, così esuberante. Forse no, forse l’incognita di saggiare novità tecniche fatte di forcelloni, telai e motori con nuove specifiche è stata raggirata dalla necessità di tornare alla svelta alla vittoria puntando sulla certezza del momento, la Yamaha.
Parliamo di una necessità che probabilmente è figlia di una pressione mediatica che sta ormai avvolgendo tanto il Pilota quanto i tecnici bolognesi.
Forse valeva davvero la pena aspettare la maturazione di un frutto tutto nuovo…forse no.
Non è dato sapere, non lo sapremo mai.
Con buona pace di detrattori ed estimatori.
VALENTINO ROSSI-DUCATI

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