Prova Quadro S: urka quanto piega

di Claudio Falanga

Pochi metri aldilà del confine italiano, in territorio svizzero, si trova la Quadro Vehicles.

Nata dalla Marabese Design, maison specializzata nella progettazione motociclistica, Quadro Vehicles, conserva una forte caratterizzazione tricolore, come testimonia anche il logo della S, con i colori della bandiera italiana inseriti in maniera discreta al suo interno.

Quadro_S_nero copia

Il design e la progettazione di questo veicolo sono infatti interamente italiani, mentre la produzione è asiatica. La Svizzera ha il grosso vantaggio di fornire un territorio ideale per le buone idee, ed anche diversi imprenditori entusiasti di realizzare un veicolo rosso crociato.

Parlando del Quadro S, possiamo dire che è un veicolo che andrebbe fatto provare anche ai motociclisti più scettici. Ciclistica è freni offrono una guida assai simile, nelle sensazioni, alle due ruote e potremmo scommettere sarebbe in grado di supportare anche propulsori molto più potenti.

Il target di questo tre ruote però è assai più tranquillo, è l’automobilista che avendo poca o nulla esperienza di moto o scooter, cerca un veicolo che dia quella sicurezza di cui necessita. E’ destinato alle donne che cercano un mezzo pratico, da non sollevare sul cavalletto, basso e rassicurante.

Questo è l’obiettivo di Quadro Vehicles ed infatti il Quadro S si può guidare con la semplice patente B, senza alcun patentino per moto.

Eppure, vi garantiamo, che anche i motociclisti avrebbero motivo di apprezzare le doti “piegatorie” di questo tre ruote che pare non avere limiti nelle inclinazioni.

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Com’è: elegante e futurista

Se all’epoca della serie televisiva “UFO” avessero avuto un mezzo di questo tipo da far vedere nella fiction inglese, invece di goffi e improbabili veicoli, avrebbero fatto i salti di gioia. Il Quadro S ha uno stile assolutamente personale, anche se siamo abituati a vedere i tre ruote Piaggio per le nostre strade. Nella vista laterale, guardandolo come avesse una sola ruota, somiglia agli scooter di maggior successo, ma nella vista di tre quarti, dove si evidenzia l’anteriore, spicca tutta la personalità del design Marabese. L’anteriore vi sembra imponente? Pensate di avere qualche problema di ingombro? Niente di più errato! Il Quadro S ha uno sviluppo in larghezza inferiore alla quasi totalità degli scooter di grossa cilindrata in commercio.

 Quadro_S_LIfestyle

Il motore: Fa bene il suo lavoro

Avendo puntato a un target non esigente sul fronte delle prestazioni, Quadro S ha un propulsore efficiente, parco nei consumi e con una discreta coppia.

Il monociclindrico 4 tempi, 4 valvole raffreddato a liquido, fornisce 27 cavalli a 7.000 giri/min e una coppia di 28,8 Nm a 5.000, che sono sufficienti a spingerlo a oltre 130 Km/h e a fornirgli una buona prestanza in uscita di curva, senza mai scomporre il retrotreno, che potrebbe essere l’unica componente capace di qualche “sorpresa”.

Telaio e sospensioni: Il Sistema HTS è il cuore del progetto.

Potremmo dire che tutto il veicolo è pensato in funzione della sospensione anteriore. É il Sistema HTS il cuore del progetto. L’HTS (Hydraulic Tilting System), permette simultaneamente di oscillare e d’inclinarsi “pendolando”. Marabese Design ha travasato tutto il suo know how, riguardante moto a più di 2 ruote, in questo veicolo che sulla sospensione pendolante oleo-pneumatica punta al successo. La sospensione posteriore fa bene il suo lavoro e risulta anche confortevole.

Il telaio a tubi in acciaio, fa da ottimo supporto all’innovativa sospensione, beneficiando anche di un’ottimale distribuzione dei pesi. Se negli scooter il motore conferisce al posteriore una netta predominanza di peso, in questo caso la sospensione anteriore compensa fornendo esattamente 50% di peso sull’anteriore e 50% sul posteriore. L’equilibrio si gradisce nei curvoni veloci, dove il Quadro S non si scompone minimamente.

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I freni: ottimi, quasi esagerati

Le normative di legge richiedono che un veicolo a tre ruote debba avere sempre un freno a pedale. Sulla Quadro S ovviamente c’è, ed aziona l’impianto anteriore e quello posteriore in frenata combinata. Le leve al manubrio invece azionano, quella sinistra il solo impianto anteriore, e quella destra la frenata combinata. Viene da se che già da subito ci si scordi del freno a pedale, non fosse che questo risulta fastidioso per coloro che hanno numeri abbondanti di scarpe.

Utilizzando la frenata combinata (ma noi consiglieremmo per praticità di usare entrambe le leve) la Quadro S non tende a raddrizzarsi se si frena in curva, ottima cosa per correggere eventuali entrate esuberanti in traiettoria.

Il freno di stazionamento è meccanico, niente elettronica per un sistema semplice ed efficace. La moto resta in piedi anche se la parcheggiate in forte pendenza ed anche se è un po’ inclinata.

Tanto per gustare l’equilibrio del veicolo, potete divertirvi a restare in equilibrio senza sforzo ai semafori, azionando semplicemente le leve al manubrio.

Quadro_S_Sicurezza

 

Il ponte di comando: non manca nulla

La strumentazione è completa e dispone anche delle spie della temperatura esterna e quella dell’acqua e risulta ben leggile anche di giorno.

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La guida: il nostro tester ne è rimasto piacevolmente impressionato

L’approccio con il Quadro S dapprima stupisce. L’avantreno pare pesante non facile da direzionare. Ma dopo pochi metri già si capisce quale deve essere la tecnica di guida.

Dopo aver seguito l’apripista in una rotatoria, dove si sdraiava letteralmente nella curva, alla seconda mi sono detto: “se lo fa lui, posso farlo anch’io”. Ed ecco che viene subito istintivo guidare il Quadro S con il corpo, affidandosi ciecamente alla sospensione anteriore che, anche in presenza di sconnesso, non si scompone per nulla.

Questo scooter è destinato ai neofiti e agli automobilisti, in realtà può divertire tanto anche i motociclisti. Spostare il peso all’interno viene naturale, spontaneo e ben presto ci si trova a guidare con la tecnica utilizzata sulle sportive, al punto che la somiglianza più volte mi ha fatto mancare il piacere dello scalare le marce in staccata.

Colto da un attacco di scelleratezza giovanile (assolutamente inadeguata alla mia veneranda età), ho provato a sdraiarla in tutte le maniere sugli strettissimi tornati del Canton Ticino, ma nulla da fare, la Quadro pare non avere limiti, non fosse per un paio di protezioni metalliche che sfregano quando si è in inclinazioni che andrebbero a intaccare le plastiche.

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Il passeggero: in poltrona

La sella sia per il pilota sia per il passeggero è ampia e morbida. Il passeggero ha un’ampia porzione e le pedane a scomparsa sono ben distanziate.

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Il turismo: si-può-fa-re

Sicuramente incline per questa attività, la Quadro S dispone di un ampio vano sottosella capace di ospitare due caschi o un lungo borsone. Se poi non basta si possono attingere agli accessori.

L’autonomia è circa di 300 Km il tanto che basta per potersi dire un mezzo più che adeguato a trasferimenti di medio raggio, e la velocità di crociera è perfettamente in sintonia con i limiti autostradali.

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Gli accessori: quanto basta per renderlo versatile

BAULETTO

Il nuovo bauletto posteriore con capacità 50 litri s’integra perfettamente alla linea del veicolo e garantisce un’ottima capienza per i bagagli anche in occasione di viaggi più lunghi.

PARABREZZA ALTO

Un parabrezza alto e protettivo devia nettamente l’aria dal volto del conducente, mantenendo così una perfetta aerodinamicità anche nei tratti di percorrenza più veloci, come quelli extra-urbani (tangenziale/autostrada).

COPRIGAMBE

Il nuovo coprigambe realizzato in neoprene garantisce maggior comfort e una totale protezione nella guida del Quadro S, anche in condizioni di clima estremamente rigido o piovoso.

PARASPRUZZI

Niente acqua, niente fango, niente spruzzi. Il paraspruzzi che equipaggia il Quadro S conferisce un comfort di marcia a tutta prova, ottimale per chi ama viaggiare anche in condizioni climatiche avverse.

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In conclusione

Lasciate a casa ogni preconcetto e vi divertirete tanto a bordo del Quadro S.

Pratico, sicuro e anche bello può davvero essere l’alternativa all’automobile, ma può regalare anche momenti di gioia motociclistica. Le curve sono il suo naturale territorio, ma è anche in città, su pavé, strade sconnesse, attraversando scivolose strisce pedonali o binari del tram che si fa apprezzare. Un veicolo sicuro ed efficiente.

Responso positivo su più fronti!

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SCHEDA TECNICA

Motore: Monocilindrico, 4 tempi, 4 valvole

Cilindrata: 346 cc

Raffreddamento: A liquido

Distribuzione: SOHC, monoalbero, camme in testa – catena silenziata

Potenza massima: 27 CV a 7.000 giri/minuto (19,8 Kw)

Coppia massima: 28,8 Nm a 5.500 giri/minuto

Alimentazione: Iniezione elettronica

Lubrificazione: Con pompa pressurizzata a carter umido

Accensione: Elettronica

Frizione: Automatica centrifuga a secco

Trasmissione primaria: CVT – cinghia trapezoidale e variatore di velocità automatico

Emissioni: Euro 2 L5e – motore conforme alle specifiche Euro 3

Telaio: Tubi in acciaio

Sospensione anteriore: Sistema HTS (sospensione pendolante oleo-pneumatica)

Sospensione posteriore: Doppio ammortizzatore telescopico

Freni anteriori: Due dischi con Ø 240 mm – pinza idraulica

Freno posteriore: Disco con Ø 256 mm – pinza idraulica

Pneumatici anteriori: 110/80 – 14

Pneumatico posteriore: 140/70 – 15

Cerchio anteriore: 2,75 x 14

Cerchio posteriore: 3,75 x 15

Lunghezza: 2.270 mm

Larghezza: 800 mm

Altezza sella: 780 mm

Angolo di sterzo: 40°

Peso a secco: 200 kg

Capacità serbatoio: 13 litri

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