testo e foto Maurizio De Biasio
Kimberley è famosa per l’estrazione di una grande quantità di diamanti scavata solo con pala e piccone da poveri minatori nella seconda metà dell’ ‘800. Caratteristico del luogo è lo scavo “Big Hole”, una voragine di 463 metri di diametro profonda 240 metri che ha reso dal 1871 al 1914 quasi 3 tonnellate delle preziose pietre. I nostri amici, si fermano sul bordo dell’enorme buco ed esaminano la testimonianza a cielo aperto dello sfruttamento minerario portato al massimo in quel periodo.
La città è moderna, c’è molta gente e negli ultimi anni è aumentata la presenza dei turisti attratti dai musei dedicati all’epopea dei minatori, da quelli relativi alle battaglie della guerra anglo-boera e per visitare i grandi parchi naturali ai margini della città come la “Sanvert National Reserve” a nord e il “Mokala National Park” a sud. Il viaggio prosegue verso est imboccando, secondo la cartina, una veloce autostrada in direzione del regno del Lesotho, enclave del Sudafrica, per poter visitare alcune miniere ormai dismesse.
La strada non è in buone condizioni, è in salita ed è interrotta spesso da lavori. Lo stato del Lesotho è collocato in mezzo al sistema montuoso del Drakensberg ed ha la particolarità di trovarsi interamente sopra quota 1400 m s.l.m. Arrivano al Border della capitale Maseru in ritardo sulla tabella di marcia, vorrebbero varcare il confine ma il tempo necessario a raggiungere le miniere e poi rientrare in Sudafrica è superiore a quello che resta loro a disposizione. A malincuore salutano dalla frontiera la cittadina circondata da tipiche montagne e fanno rotta verso Cape Town che dista 1200 km. Sfiorano la “Oviston Nature Reserve” ai margini del grande lago artificiale Gariep trattenuto dall’omonima diga sul fiume Orange, superano i centri di Colesberg, Hanover e Richmond entrando nel Karoo centrale che significa “terra della sete”.
In questi territori semi-desertici, non dissimili dal Far West americano, ci si trovavano, in passato, coloni, i Boeri woortrekker, cacciatori, avventurieri, trafficanti di armi e liquori, missionari ed infine esploratori. Dalla grande fattoria di Hooyvlakte nacque, per volere degli Inglesi Beaufort West, la più antica città del Grande Karoo scelta da Maurizio e Daniela come penultima tappa. La zona è uno dei più ricchi siti dell’età della pietra al mondo per la quantità di reperti paleontologici trovati, mentre il centro custodisce un importante edificio storico lo “Stadshuis” una volta municipio, ora museo dedicato prevalentemente al figlio più famoso della città, il professor Chris Barnard fautore del primo trapianto di cuore.
Mancano solo 2 giorni alla partenza dell’aereo che li porterà a casa. Si concentrano per non commettere errori nella guida alla fine del lungo viaggio e raggiungono la meta finale, preceduta dalla “Tavola” che risulta visibilmente apparecchiata, Cape Town. Ora c’è la gioia, la stanchezza, la soddisfazione di aver portato a termine un’impresa sognata più d’un anno fa. Maurizio e Daniela ringraziano e salutano coloro che li hanno sostenuti, incoraggiati o solo pensati in questa bella avventura.