Ancora una gallery fotofrafica di Francesco Ristori in viaggio verso il Giappone. Ecco le foto della Siberia in moto.
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di Francesco Ristori
Scrivo da Barabinsk, una città a metà tra Omsk e Novosibirsk.
Purtroppo lo scarseggiare delle wifi ed alcuni obblighi personali che hanno tolto del tempo non mi hanno permesso di scrivere più spesso.
Ci eravamo lasciati ad Ekaterinburg, forse la più belle delle città russe sinora visitate, con tanta storia, bella architettura vecchia e nuova, molta vita ma…senza l’anima che si riesce a cogliere invece nelle città europee.
I russi paiono anch’essi senz’anima a primo impatto, senza sorriso, schietti e schivi.
Ma quando trovi il tipo giusto è una festa ed il loro cuore è grande.
La strada è lunga, non male al contrario di quanto mi avevano detto, ma il maltempo imperversa, ed il freddo mi congela: è proprio Siberia!
Mi fermo ad un Kafe per riscaldarmi e mettere l’imbottitura alla giacca moto one, mangio shaschlick, uno spiedino di maiale.
La sera appare il sole, la tuta si asciuga. Scorgo un distributore subito dopo essere entrato in riserva, metto la 80 ottani. Un odore diverso dalla 92/95, inconfondibile.
Non ho voglia di proseguire, mi fermo alla gastinitza di fronte.
1200 rubli per una stanza regale, li spendo volentieri. Ancora non riesco a fidarmi a piantare la tenda in Russia.
Ancora poco meno di 500km e sono ad Omsk, dove sembro essere l’attrazione per gli abitanti della zona residenziale dove abita Ivan, il ragazzo che mi ospiterà, ed è un continuo domandare la cilindrata, da dove vengo, dove andrò, e tutti chiedono una foto con me.
Omsk è una città industriale, con una storia di soli 300 anni, tranquilla se comparata a Ekaterinburg, con non molta gente in giro, non molte cose da vedere, una città nella norma, da oltre 1 milione di persone.
La Siberia in moto non finisce mai…
A casa di Ivan mi sento in famiglia, sua mamma prepara piatti locali ed io mi abbuffo con il borsch che assaggio qui per la prima volta, poi miele artigianale, latte fresco, verdure, sembra un sogno.
La cugina di Ivan parla italiano, e per far pratica si propone di accompagnarmi ad Omsk con l’obbligo di parlare italiano.
Olga è una ragazza dai tratti europei, con una buona pronuncia; vuole venire a Milano per ottenere un master in economia.
Con lei assaggio l’akroschka, insalata fredda con kvass abbondante.
E’ il momento di salutarci.
La sera approfitto per fare ancora manutenzione alla moto, serro il bullone posto in fondo alla forcella destra che perdeva qualche goccia.
Passo un giro di silicone sulla borsa destra, quella incidentata, che ha perso impermeabilità.
Riparto, la mattina tardi. In Italia non è neanche l’alba.
Il fuso dice che abbiamo 5 ore in più. Mi sento lontano…e la Siberia non finisce mai.
Che sensazione incredibile.
complimenti un tour veramente interessante, latitudini straordinarie, una domanda :
che modello di yamaha è la moto che usi? secondo te con un monocilindrico come la BMW 650 motore rotax si puo viaggiare cosi? grazie per cio che mi vorrai rispondere, un saluto ,Piero
Ciao Piero, grazie per l’interesse.
Senza dubbio si può fare, la moto arriva sempre oltre l’uomo, in quanto macchina instancabile, tu dovrai essere pronto fisicamente ma soprattutto mentalmente, per il resto basta qualche litro di benzina!