Una regione della Svizzera, produce un’eccellenza: i vini del Vallese. Perché non sono conosciuti ai più? Semplice: li bevono quasi tutti gli svizzeri.
testo Claudio Falanga
foto Giorgio Romani (Canon Eos 70D – Ob. 16/35 f 2,8 – 28/70 f 2,8) e Claudio Falanga (Fujifilm X 100S)
[wp_geo_map]Della Svizzera si conoscono diversi pregi e le molte eccellenze produttive, ma non sono in molti a sapere che in Svizzera si producono grandi vini.
Il cantone che ha il primato produttivo e qualitativo dei vini svizzeri è il Vallese.
I vini del Vallese sono celebri sul mercato interno che ne assorbe la quasi totalità, agli addetti ai lavori, diversi intenditori d’oltreoceano e sicuramente ai turisti che arrivano nella regione.
Nel nostro viaggio alla scoperta di questo prodotto non abbiamo trascurato gli aspetti motociclistici e anche qualche curiosità che offre il territorio, come il lago sotterraneo navigabile più grande d’Europa.
Siamo entrati in Vallese dal Passo del Sempione abbiamo attraversato tutta la valle del Rodano da Briga fino a Martigny per poi tornare i Italia dal Passo del Gran San Bernardo.
Il Vallese si estende anche verso nord con la valle del Goms verso i mitici passi Novena, Furka e Grimsel, cui abbiamo già dedicato un servizio lo scorso anno.
Questa parte della valle del Rodano è a netta prevalenza linguistica francese, che si traduce anche in una similitudine culturale che trova proprio nel vino la migliore espressione.
La storia del vino Vallese data origini antichissime. Sicuramente sono gli antichi romani a dare impulso all’attività vinicola, ma pare che in epoca celtica la coltivazione della vite fosse già attiva. Da studi dell’università di Basilea, nel territorio del Vallese la vite sarebbe stata coltivata già dal 600 a.C.
Protetto da imponenti montagne, la valle del Rodano beneficia di un clima secco, con il tasso di precipitazioni più basso della svizzera con estati calde e autunni lunghissimi. Favorevoli alla viticultura anche le caratteristiche geologiche della zona grazie all’incredibile varietà di terreni con granito, calcare, scisto e gneis, favorevoli alla produzione di vitigni pregiati.
Nel Vallese si coltivano oltre 50 vitigni differenti, divisi fra piccoli e grandi appezzamenti con un totale di oltre 22’000 proprietari. In alcuni tratti della statale che attraversa la valle del Rodano lo spettacolo delle vigne coltivate su ripidi costoni di montagna è entusiasmante, e si concretizza quando in un calice viene versato il nettare prodotto a volte in maniera eroica (si chiamano proprio « vitigni eroici » le coltivazioni su pendii scoscesi).
Superata Briga, ci dirigiamo a Salgesh, dove inizierà il nostro itinerario enologico con un a passeggiata tra le vigne. Un percorso di 6 chilometri che congiunge la piccola località a Sierre.
Lungo il tragitto 80 pannelli informativi raccontano la delle vigne e delle persone che le coltivano. Il tracciato – per altro percorribile in maniera alternativa anche in moto lungo asfalto – sale e scende accompagnando la dolce conformazione collinare.
Sierre nei giorni che l’abbiamo visitata ospitava una rassegna musicale dedicata al blues, infatti non è difficile durante l’anno imbattersi in eventi di questo tipo. In Vallese amano il buon vino e la buona musica!.
Per restare in argomento enologico ci immergiamo nella visita al Museo della Vite e del Vino.
A Sierre non potete perdervi una delle migliori raclette della Svizzera, presso la cantina di Château de Villa. La raclette si fa ponendo le forme di formaggio tagliate a metà, vicino a una forte sorgente di calore, che ne provoca la parziale fusione e una parziale doratura. A questo punto con un abile gesto, lo chef, “raschierà” nel piatto la parte fusa. La raclette è fatta esclusivamente con formaggi locali. Noi abbiamo degustato ben 5 qualità di formaggio che alternativamente venivano sottoposti al calore di un macchinario specifico per la cottura della raclette.
Una prelibatezza che vi consigliamo assolutamente di provare.
Proseguendo lungo la statale che costeggia il Rodano in direzione Sion, troviamo una chicca turistica veramente interessante. Si tratta del lago sotterraneo navigabile più grande d’Europa. Scoperto nel dopoguerra è diventato un’attrazione turistica di prim’ordine per la zona. Il lago di St-Léonard si percorre in lunghe barche e si estende per una lunghezza di circa 300 metri con una larghezza di 20 metri.
La struttura, che dispone inoltre di bar e shop è visitabile da metà marzo a tutto ottobre e sovente propone concerti e feste al suo interno.
Lac sotterrain de St-Leonard
Rue du Lac 21
St-Leonard
tel. +41 (o)27 203 22 66
mail: admin@lac-souterrain.com
Non molto distante da St-Léonard incontriamo Sion, la capitale del canton Vallese. Bella, raffinata e ricca di monumenti, offre un’animata vita cittadina, con negozi, botteghe artigiane, mercati, bistrot e ristorantini. I castelli di Tourbillon e Valère si vedono a grande distanza e dominano la vallata sulla quale è adagiata la città che conta circa 30.000 abitanti, un aeroporto internazionale e collegamenti rapidi con tutta la Svizzera.
La basilica fortificata di Valère e il castello di Tourbillon sovrastano la cittadina, mentre lungo i pendii circostanti i vigneti si arrampicano in un territorio per nulla facile da coltivare.
Nella basilica di Valère si trova uno dei più antichi organi a canne del mondo e la struttura ha subito diversi interventi nei secoli.
A questo punto vogliamo toccare con mano la realtà produttiva dei vini del Vallese e lo facciamo facendo visita a una delle aziende più rappresentative della zona, le cantine Gilliard.
Qui si producono vini di grande pregio da uve coltivate su un costone della montagna grazie alle mura a secco più alte del mondo, che nel punto massimo arrivano fino a 30 metri di altezza.
Non vi neghiamo che dall’alto, nello stradello lungo il costone, attraversarle desta qualche emozione, un po’ per la bellezza del panorama, un po’ per l’altezza.
L’accesso alle vigne “Clos de Cochetta” – tanto per restare nel rocambolesco – attraverso uno stretto tunnel nella montagna. Periodicamente si possno effettuare delle visite alle vigne sotto prenotazione, per info consultare il sito: www.gilliard.ch
Robert Gilliard
Rue de Loèche 70
1950 Sion 2
T +41 27 329 89 29
La passione per la motociclistica ci chiama ed esser in Svizzera senza fare strada di montagna appare un controsenso. Ci dirigiamo quindi verso il lago di Derborence. La parte iniziale del tragitto tra Vetroz e Derborence passa attraverso bellissime vigne, poi il panorama cambia e le curve consentono anche qualche piega come si deve. Più avanti la strada diventa stretta e sarà bene non eccedere, anche perché il basso guard rail e lo strapiombo sottostante inviteranno alla prudenza. Più avanti la strada si aprirà nuovamente in uno scenario più ampio, per concludersi con un facile sterrato fino a Derborence. Nel laghetto alpino si specchiano le alpi e diversi turisti nella stagione estiva si concedono anche il bagno.
Una sosta in uno dei ristorantini con menù tipico Vallese concluderà la deviazione nel migliore dei modi.
Riprendiamo il nostro peregrinare alla scoperta dei vini del Vallese con la visita alle cantine Jean-René Germanier Balavaud a Vetroz.
Una bella enoteca e le cantine dell’azienda ci conducono alla scoperta di entusiasmanti vini del Vallese bianchi, rossi corposi e barricati. Petite Arvine, Fendant, Amigne, tanto per citare qualche bianco, Dôle, Syrah, Humagne, per nominare qualche rosso
Come conciliare la guida della motocicletta alla passione per i vini? Semplice, non bisogna avere fretta né ingordigia. Durante le degustazioni il vino si assaggia, versando quello in eccesso negli appositi contenitori. In questa maniera in una degustazione di anche cinque sei vini, in realtà si beve anche meno di mezzo bicchiere.
Una pausa prima di mettersi in cammino fornirà la certezza di essere in piena regola.
Per bersi qualche bicchiere bisogna aspettare la sera, una volta posata la moto che andremo a prendere al mattino seguente.
Cantine Jean-René Germanier Balavaud
Route Cantonale 285
1963 Vétroz
027 346 12 16
I chilometri percorsi fin qui in Svizzera sono veramente pochi, ma per questo itinerario è bandita la fretta. Un week end dedicato alla scoperta dei vini del Vallese, merita la giusta calma, la scoperta delle cantine vinicole, il tempo di degustare. Fermarsi per la notte e poi scoprire qualche borgo, qualche cittadina e la storia delle vigne, degli uomini che le coltivano. Una storia che arriva da lontano e che merita di essere conosciuta, magari cogliendo l’occasione autunnale delle diverse feste organizzate nel periodo della vendemmia.
Il rientro che consigliamo è lo stesso che abbiamo fatto noi, attraverso il Passo del Gran San Bernardo. Una serie di curve darà soddisfazione alla nostra passione motociclistica e il panorama circostante sarà il giusto coronamento di un week end dove la bellezza dei luoghi si è mischiata alla cultura della terra.
I vini del Vallese sono un’ottima opportunità per conoscere un territorio, la sua gente e soprattutto una grande varietà di etichette e di vitigni. Una ricchezza vinicola unica che gli svizzeri hanno in gran considerazione, ma che è il momento di condividere con i buongustai di tutto il mondo.
I vini del Vallese
Pinot Noir, Chasselas e Gamay coprono l’85% dell’intera superficie vitivinicola, ma si sta diffondendo la tendenza ad ampliare sempre più la coltivazione di vitigni autoctoni.
Rari e preziosi vini bianchi ottenuti vigne tramandate da generazione in generazione : Petite Arvine, Amigne, Païen/Heida e Humagne Blanche. Vitigni. Per i rossi Cornalin e Humagne Rouge, che godono l’apprezamento degli intenditori.
Anche varietà d’uva come Marsanne Blanche e Syrah, introdotte con successo in Vallese, godono di una crescente popolarità.
Con oltre il 30% delle vigne il Fendant, ottenuto dall’uva Chasselas, è senz’altro il bianco di spicco del Vallese. Secco, fruttato, naturale, deciso, stimola l’appetito e lo si gusta come vino da aperitivo o da brindisi, ma anche con specialità vallesane quali raclette, fondue e carne secca. Le rimanenti varietà sono costituite da Johannisberg, Malvoisie, Muscat, Chardonnay ed Ermitage.
I vini del Vallese rossi
Blancs de Blancs e bianchi botritizzati del Vallese
Soltanto pochi microterroirs privilegiati, in Europa, vantano le condizioni climatiche indispensabili per produrre vini bianchi dolci e botritizzati. Il Vallese è uno di essi. Nel tardo autunno un fungo – la „Botrytis cinerea“ – forma una muffa nobile all’interno degli acini. Mentre lo zucchero viene concentrato, il fungo in pratica consuma tutto l’acido tartarico dell’uva. Da tale processo dipendono il carattere pieno e corposo, la straordinaria complessità dei profumi e dei sapori. Dai vitigni botritizzati di Petite Arvine, Ermitage, Johannisberg, Amigne o Malvoisie si ottengono vini eccezionali.
Mangiare e dormire
Rue de Sainte-Catherine 4
3960 Sierre – Valais
Suisse
Tél. +41 (0)27 455 18 96
un ottimo posto per scoprire i Vini del Vallese e mangiare la raclette
Unterdorfstrasse 1
3970 Salgesch
+41 27 451 21 00
info@hotelarkanum.ch
www.hotelarkanum
Grazioso e accogliente hotel nel centro della piccola cittadina
Avenue du Midi 6
CH-1950 Sion
+41 27 322 03 27
Molto comodo per visitare Sion a piedi
Rue de la Madeleine 7
1963 Vétroz
027 346 58 40
076 348 13 36
http://www.bnb.ch/fr/bnb/655
La sistemazione ideale per I motociclisti, la moto vicina alla camera e in più una gran gentilezza da parte dei titolari.
Route de Derborence, 1976 Erde
+41 (0) 27 / 346 3141
http://derborence.net/pages/accueil.html
Ristorante tipico attorniato dalle belle montagne vicino al lago di Derborance
Relais du Valais
1963 Vétroz
027 346 03 03
Ai piedi dell’abbazia di Vétroz, un ristorante dalle belle sale e la possibilità di mangiare all’aperto nella bella stagione.
Si ringrazia per il servizio “Vini del Vallese: l’oro segreto della Svizzera”
Valérie Delessert
Sierre-Anniviers Marketing
Marco Acher-Marinelli
di MAMpress
Le moto del viaggio: