La via del Sale.

Via del Sale in motocicletta, tra l’Italia e la Francia con GSSS

In moto si parte.

Le Vie del Sale. Ecco il bel gruppo di avventurosi, nella dopo la prima giornata di off-road.
Le Vie del Sale. Ecco il bel gruppo di avventurosi, nella dopo la prima giornata di off-road.

I 18 partecipanti si mettono in strada, pochi chilometri su asfalto, non più di venti, prima di imboccare finalmente il primo vero tratto di fuoristrada. A guidare il gruppo, c’è una nuova leva, Marco Pario Istruttore di Guida Sicura su Strada FMI, capace di accompagnare il gruppo con un’andatura costante, che tutto sommato si adatta a quella di tutti i partecipanti.

Le Vie del Sale, nel primo tratto di vero fuoristrada.
Le Vie del Sale, nel primo tratto di vero fuoristrada.

Quest’ultimi diventano parte attiva nella buona riuscita del tour, grazie alla tecnica del “guardie”. Questa fa sì che in corrispondenza di incroci, svolte, ecc., la guida faccia un segno a chi si trova dietro di lui, in maniera che questo si fermi per indicare al gruppo che sopraggiunge quale direzione seguire. Il palo, riparte e si incolonna non appena sopraggiunge l’ultimo, una guida della organizzazione; il giochino è semplice ma perfettamente funzionante, tanto che non è mai capito di dover aspettare qualcuno.

Le Vie del Sale. Prima sosta sul Monte Saccarello
Le Vie del Sale. Prima sosta sul Monte Saccarello

La prima sosta è solo dopo una decina di chilometri di sterrato sulla strada Provinciale 2, per assaporare il primo bellissimo panorama sul Monte Saccarello; scorci entusiasmanti durante tutto questo viaggio non sono mai mancati, tanto da farne una vera e propria indigestione. La sosta permette di scambiarsi le prime battute, qualche rapido consiglio di guida da parte del buon Gianni, una controllata alle moto, e ci si rimette in viaggio. Si procede con andatura blanda, non più di 50/60 km/h, e pian piano aumenta e migliora l’alchimia tra i piloti; quello che si sente più sicuro è giusto che gli si lasci strada ma comunque la distanza tra uno e l’altro è sempre più di 3 metri in maniera tale da lasciare la massima libertà di movimento a chi precede.

Le Vie del Sale, il primo tratto in discesa, necessita di un minimo di rodaggio per guidare con sicurezza.
Le Vie del Sale, il primo tratto in discesa, necessita di un minimo di rodaggio per guidare con sicurezza.

Pian piano il percorso diventa più impegnativo, soprattutto quando si affrontano i primi tratti in discesa, che scoprirò successivamente, essere il tallone di Achille di molti, secondo solo a quando si affrontano tratti fangosi. Nuova fermata, e qui interviene l’animo degli istruttori, spiegando e correggendo quanti non hanno applicato la giusta tecnica. Intanto osservo il gruppo, e scopro con piacere che oltre alle moto-variegate, anche i partecipanti lo sono. Nel gruppo ci sono sia ragazzi giovani, 30-35 anni, qualche bravo pensionato, oltre che a due bravissime donne, tra cui la Veronica Bianchi una Tour Leader del GSSS… decisamente a proprio agio sul suo KTM.

La Via del Sale, una delle più belle moto...con oltre 25 anni di attività.
La Via del Sale, una delle più belle moto…con oltre 25 anni di attività.

Nuova ripartenza, procediamo percorrendo il percorso battuto lungo la parete delle montagne del Monte Frontè e Monte Saccarello, a cavallo sempre del confine italiano e francese, ma a dire il vero non se ne ha la percezione. La strada è quasi totalmente nostra, praticamente in senso opposto non incrociamo mai nessuno, il gruppo avanza sicuro. Le braccia iniziano a indolenzirsi, e anche la schiena qualche fastidio lo da; più di qualcuno alla guida su pedane alterna quella seduta, proprio come è stato consigliato in caso si sentisse pervenire la stanchezza. D’improvviso inizia una lingua d’asfalto, e capiamo che siamo in territorio Francese, precisamente al Santuario di Nostra Signora del Fontan.

La Via del Sale, inizia un tratto d'asfalto e ci si ferma al Santuario di Nostra Signora del Fontan.
La Via del Sale, inizia un tratto d’asfalto e ci si ferma al Santuario di Nostra Signora del Fontan.

Qui è d’obbligo una fermata, per riposare, ma soprattutto per visitare il santuario soprannominata la “piccola Cappella Sistina delle Alpi”. Secondo una leggenda popolare il santuario fu costruito dopo un terremoto, nella speranza che questo facesse il miracolo di riportare le riserve idriche perse a causa del cataclisma, cosa che poi effettivamente si verificò. Al di là delle leggende, la sosta ci permette di apprezzare i bellissimi e ben tenuti affreschi, realizzati da Giovanni Canavesio e di Giovanni Baleison, completati nel 1492, riguardanti la Passione di Cristo. Si riparte e dopo una ventina di chilometri finalmente si pranza, e alla posizione in “piedi sulle pedane” si finisce belli seduti ritemprati un buon bicchiere di vino rosso.

Check Also

Piccoli borghi per gustare il Sud Salento in moto

Percorrere il Sud Salento in moto in primavera o in autunno, offre l’opportunità di conoscere suggestive realtà e sapori memorabili.

2 comments

  1. Ciao , sono interessato x la via del sale in moto nel 2018 .
    Vorrei sapere se ci sono die gruppi o una guida .
    Chi mi può aiutare ?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *