La Suzuki V-strom 250 si può guidare già con la patente A2 ed è la scelta ottimale per chi desidera una moto maneggevole, leggera e che affronti con disinvoltura sia il traffico della città che le gite fuori porta del weekend. Noi, viaggiatori per natura, abbiamo voluto portarla in giro tra Emilia-Romagna, Toscana e Umbria, per metterla alla prova.
Appena montati in sella alla V-strom 250 ci si sente subito a proprio agio, la posizione del pilota è abbastanza eretta e la sella spaziosa ed ergonomicamente ben studiata. I piedi toccano bene in terra grazie alla ridotta altezza della sella, regalando un’immediata sensazione di sicurezza. Non ci resta che caricare il bagaglio e partire.
Il percorso che abbiamo studiato per la nostra moto comprende ogni tipologia di strade, dall’autostrada al passo di montagna, passando per tortuose stradine di collina con fondo sconnesso, per arrivare alle strade bianche.
La prima prova da affrontare per la piccola tourer è stato un tratto autostradale che ci ha portati da Reggio Emilia fino all’uscita di Sasso Marconi. 75 chilometri durante i quali la moto si è rivelata ampiamente all’altezza della situazione. Sebbene dopo la velocità di 120 km/h le vibrazioni si inizino a far sentire, la protezione alla pressione dell’aria è buona, il piccolo cupolino protegge in maniera ottimale rendendo la guida su strade veloci piacevole nonostante la piccola cilindrata.
Da Sasso Marconi percorriamo la bella serie di curve che portano fino a Pianoro e poi Monterenzio per raggiungere il nostro primo obiettivo: portare la Strommina a fare un giro per le strade bianche che conducono all’impianto eolico di Monterenzio e Castel del Rio. La strada si imbocca precisamente qui e costeggia le pale eoliche offrendo un bellissimo quanto insolito panorama. La piccola V-strom 250, nonostante le gomme stradali, si è comportata comunque bene, essendo il fondo stradale abbastanza regolare, pianeggiante e privo di curve impegnative.
All’altezza di Piancaldoli abbiamo ripreso la SP58 fino a giungere il Sasso di San Zenobi per la classica sosta-panino, per poi passare il Passo della Raticola e proseguira verso Firenzuola e arrivare al Circuito del Mugello per le immancabili foto di rito.
Durante il nostro percorso non abbiamo potuto fare a meno di passare da Assisi, ma senza addentrarci nel centro storico, stavolta siamo saliti sulla strada sterrata per raggiungere il Monte Subasio, anche nella speranza di trovare un po’ di refrigerio.
In caso vogliate fare un giro da queste parti ricordatevi che da Assisi dovrete seguire le indicazione marrone per l’Eremo delle Carceri, vi troverete di fronte ad una strada dissestata che si trasforma poi in una sterrata. Mano a mano che si sale si viene ripagati con una ampia vista sulle vallate circostanti in un’atmosfera di pace e silenzio. Qui potete trovare il percorso sterrato che scende poi fino ad arrivare nei pressi del Campeggio Subasio.
Fin qui sono a 8 ore dalla partenza e a circa 400 chilometri percorsi in sella alla nostra V-Strom 250 e la stanchezza ancora non si fa sentire. Posso tranquillamente affermare che la piccola tourer di casa Suzuki, è assolutamente in grado di viaggiare come le colleghe più grandi. Certo, si viaggia “slow”, ci si ferma una volta in più, ma complice la bellezza dei luoghi visitati, questo non è assolutamente un punto a sfavore, anzi.
Prossima destinazione Perugia, che abbiamo scelto come punto base per scoprire le bellezze dell’Umbria, e dove ci fermeremo a mangiare in centro.
Perugia è una città molto viva, grazie anche ai preparativi per il Festival internazionale Umbria Jazz, ma soprattutto per la presenza degli studenti iscritti alla sua Università, una tra le più antiche del nostro paese. Lungo la strada l’immancabile foto tra i girasoli.
Per finire in bellezza la serata decidiamo di fermarci alla Vineria Frittole dove Lillo e Lilla ci hanno accolti e coccolati. Entrati nel locale non rimane che affidarsi alle mani di Lillo e lasciarlo fare, non si può rimanere delusi, un’ottima offerta di vini e formaggi e salumi scelti sapientemente tra le prelibatezze delle regioni italiane. Un’esperienza davvero piacevole, in una posizione centrale ma lontana dalla confusione.
La mattina dopo rimontiamo in sella con la certezza di avere davanti a noi una giornata che non ci deluderà, grazie alla sapiente guida degli amici del Moto Club dell’Umbria, conosciuti in occasione della prima edizione del Rally dell’Umbria a cui Moto-OnTheRoad ha partecipato nello scorso mese di Aprile (qui il reportage completo).
Dopo una prima rapida occhiata al percorso si parte subito raggiungendo Bettona, di cui abbiamo già parlato in questo articolo, stavolta fermandoci ad ammirare il bellissimo panorama dal belvedere all’ingresso della città, e ovviamente non resistiamo ad immortalare la nostra amica di avventura.
La Suzuki V-Strom 250 si è dimostrata un’ottima compagna di viaggio tra le viette dei centri storici delle città umbre, spesso strette, tortuose e in pendenza. La manegevolezza e il peso ridotto, l’altezza della sella ridotta, hanno reso la guida spensierata e la mente e lo sguardo hanno potuto così godersi il lato ludico del viaggio: ammirare i paesaggi, osservare la natura circostante e sentire i profumi.
Essere accompagnati attraverso un territorio da amici del posto, ha il vantaggio di scoprire posti particolari, poco segnalati da guide turistiche o mappe, e per questo anche più intriganti. Uno di questi è la Pieve romanica di San Gregorio.
Un angolo di pace dove fermarsi ad ammirare questo bell’esempio di archietettura romanica, seduti all’ombra di un’albero. Un’immagine bucolica a cui avremmo volentieri aggiunto una tovaglia a quadri con sopra un salame e una bottiglia di vino, ma purtroppo non siamo stati così previdenti, e siccome il motociclista non è fatto di sola strada, cominciamo a dirigerci verso il luogo previsto per il ristoro.
Lungo la strada passiamo per Castel San Giovanni e non possiamo esimerci dal fare alcuni scatti, prima di proseguire il nostro itinerario. Approfittiamo quindi del Castello per immortalare la nostra V-strom in una location di tutto rispetto.
Arriviamo quindi, tramite la SP458/1, attraverso scenari che cambiano repentinamente, da campi di girasole a splendidi ulivi, alla Locanda Agriturismo Pettino, un ristorante dove il tartufo la fa da padrone, insieme all’ottima ricotta prodotta dal caseificio che si trova sulla strada appena prima di giungere alla locanda. Un’eccellente cucina locale a base di prodotti del territorio accompagnata da ottimo vino e servita da personale molto accogliente. Il luogo ideale dove recuperare energie dopo tanto girovagare.
L’itinerario di questa giornata ha riassunto in poche tappe tante particolarità del territorio umbro, i borghi annoverati tra i più belli d’Italia, la natura dai colori intensi, le architetture, i castelli, le strade panoramiche, i vini e le prelibatezze culinarie. La sensazione è quella di aver visto solo piccola parte di tutto quello che può offrire questa regione, ma ciò non fa altro che accrescere in noi la voglia di tornare.
Lasciamo gli amici del Moto Club dell’Umbria che ci hanno accompagnati fino a qui, ringraziandoli e promettendo di passare a trovarli presto; poi riaccendiamo i motori alla volta di Castelluccio, dove vogliamo arrivare al tramonto per ammirare la fioritura dei campi di lenticchie.
Testo di Nadia Giammarco.
Si ringrazia per la collaborazione Suzuki Italia
Per questo viaggio è stata utilizzata la giacca Hevik Cassandra, di cui vi abbiamo già parlato qui.