Crateri, montagne e colline: la natura incontaminata del dipartimento Puy de Dome farà da sfondo al nostro itinerario in moto.
Il dipartimento Puy de Dome è un territorio caratterizzato dalla presenza di ben 80 vulcani, tutti disposti su una fascia che si estende da Nord a Sud della regione dell’Alvernia.
Il nostro primo itinerario nel dipartimento Puy de Dome parte dal Camping Moto Route 99. Si tratta di un percorso assolutamente fattibile in una giornata, potete scaricare la prima parte e la seconda parte cliccando sui link.
La nostra prima tappa è il Gour de Tazenat, un lago di origine vulcanica. Un cerchio perfetto di 700 m di diametro e 90 m di profondità, circondato da foreste rigogliose che si specchiano nella acque limpide.
Trovate il parcheggio sulla strada, lasciata la moto il lago si raggiunge in pochi passi.
E’ un ottimo luogo per una passeggiata, con circa un’ora e mezza di cammino si percorre il sentiero che circonda il lago. Il lago è balneabile e sulla sponda c’è anche un ristoro per una pausa di relax.
Siamo solo all’inizio del nostro programma, quindi rimontiamo in sella con la mappa a portata di mano. Ci aspetta il panorama sul meandro di Queille, uno dei simboli del dipartimento di Puy de Dôme.
Per raggiungere il belvedere occorre andare fino alla chiesa di Queille e parcheggiare. Da lì, scendendo una gradinata di legno, si conquista un ottimo punto d’osservazione su un panorama affascinante. I meandri del fiume La Sioule.
Ci sentiamo davvero piccoli al cospetto di questo spettacolo della natura. Restiamo colpiti non solo dalla curva sinuosa del fiume, ma da tutta la vista d’insieme. Qui il tempo sembra essersi fermato, una vista che ricorda l’Amazzonia.
In caso abbiate portato con voi qualcosa da mangiare, il sito è molto ben attrezzato con tavoli per picnic e servizi igienici. Noi, invece, vogliamo provare la cucina francese.
Jerome stamattina ci ha consigliato il ristorante La Crémaillère. In genere i motociclisti sono molto preparati sull’argomento, decidiamo quindi di seguire le sue indicazioni. Si trova in località Pont du Bouchet, vicino al lago Fades-Besserve.
Il ristorante è esternamente molto curato e dalla terrazza esterna si gode di un bellissimo panorama sul fiume La Sioule. Purtroppo la temperatura è troppo rigida per pranzare all’aperto, e noi preferiamo scaldarci un po’.
L’atmosfera è accogliente e il locale è arredato in modo semplice, ma soprattutto la cucina è ottima.
Qualli del menù sono tutti piatti semplici, ricette tradizionali. Noi abbiamo scelto una omelette (gigante) e una tipica torta con le prugne che si chiama Flaugnarde. Veramente ottima.
I prezzi sono assolutamente onesti.
Si riparte.
Andiamo a riprendere la D90 che avevamo lasciato per raggiungere il ristorante e la percorriamo in direzione sud, fino a raggiungere Grand Pond.
Si tratta di uno stagno dove sono posizionate delle postazioni per osservare gli uccelli. Un posto di pace dove osservare in totale silenzio la natura e, con una buona dose di pazienza, scattare foto a diverse specie.
Ma evidentemente non abbiamo scelto il momento più adatto, credo avremmo avuto più fortuna nelle prime ore del mattino o al tramonto. Nessun avvistamento per noi.
Poco male, le altre tappe del nostro giro ci aspettano.
Imbocchiamo la D943 in direzione di St Pierre le Chastel.
Si tratta di un villaggio posto su una collina, dalla quale si può godere di uno splendido panorama a 360°. Un posto privilegiato da cui ammirare la magnifica Chaîne des Puys, il fiume Sioule e tutta la vallata circostante.
Ritorniamo in sella e attraverso la strada D896 e poi la D941 in direzione Montfermy, per andare a visitare la cascata.
Parcheggiamo e proseguiamo a piedi, dopo aver attraversato il ponte sul La Sioule scorgiamo la cascata. Il posto è incantevole, molto verde e ombreggiato: l’ideale per rigenerarsi dopo tanti chilometri in moto.
Ci godiamo la vista sulla cascata, rapiti dallo scroscio dell’acqua, e intanto studiamo la prossima tappa sulla cartina: il Viaduc des Fades.
La vista su questo manufatto, che raggiungiamo tramite la D62, è veramente impressionante. Il viadotto ferrroviario è stato, al momento della sua inaugurazione, il più alto del mondo. I pilastri che lo sostengono sono i più alti realizzati in muratura tradizionale.
Anche le strade che circondano il Viaduc del Fades sono molto belle da percorrere in moto, sebbene abbastanza strette. Sono immerse nel verde e si snodano consentendoci di avere la vista a volte sulla diga e altre sull’imponente viadotto.
Ci godiamo le strade del dipartimento Puy de Dome tornando verso il camping: un asfalto perfetto, sembra di essere in pista. Questo ci permette di viaggiare in tutta tranquillità lasciando che lo sguardo si posi sulla natura che ci circonda.
Lungo la strada del ritorno ci fermiamo a visitare la chiesa di St Hilaire la Croix con il laghetto ad essa contiguo. Un posto intimo e molto curato, dove godersi in pace le ultime ore di luce della giornata.
Si ringrazia l’Agenzia per lo sviluppo del turismo francese.
Foto e testo di Nadia Giammarco