Una bella storia fatta di amicizia, intuizioni e una località di rara bellezza, il Podere Castellare. Ecco come è nato il Peter in Florence.
Patrizio Pandolfi fin da piccolo passava molti periodi dell’anno nella casa di campagna dei genitori, il Podere Castellare. Come spesso avviene quell’opportunità era vissuta come una costrizione: gli amici lontani, troppo silenzio e nemmeno una piscina in cui buttarsi d’estate. Il tempo passa e le opinioni pure, ed ecco che dall’amicizia con Patrick Hoffer, inglese che vive a Firenze, nasce l’idea di produrre un distillato a base del miglior ginepro del mondo, quello toscano. Ecco quindi che in quella dimora scendono le prime gocce del Gin Peter in Florence, il cui nome è dedicato al padre di Patrick, grande appassionato di quel distillato.
La zona del Podere Castellare, dove viene prodotto Peter in Florence ha una lunga tradizione nella produzione del gin. Nella non lontana e millenaria Abbazia di Vallombrosa, dal 1400 fino alla soppressione napoleonica, i monaci hanno coltivato erbe mediche e botaniche. Ancora oggi i monaci vallombrosiani utilizzano le stesse ricette del 1400 e il processo di macerazione con le bacche di ginepro in infusione.
Sull’onda di questo entusiasmo il Podere Castellare, si trasforma in un eco resort, dotato di un ottimo ristorante e, finalmente, di una piscina dove tuffarsi d’estate. La bellezza della zona, molto conosciuta dai motociclisti perché si trova lungo la strada che porta al Passo della Consuma è una cornice splendida per questa dimora che pare esista dal 1100/1200. Non distante, come dicevamo, Vallombrosa celebre per il clima fresco anche nelle giornate più torride. Da qui c’è una bellissima strada nel bosco – il cui transito è “a proprio rischio e pericolo” come indicato da un cartello demaniale – sale sulla statale per il passo.
Due splendidi monumenti da non perdere
Scendendo sul versante opposto, dopo una fitta serie di gustose curve, si entra in Casentino e non distante si trovano due splendidi monumenti: la Pieve di Romena e il Castello di Romena.
La pieve edificata circa 900 anni fa è uno splendido esempio di architettura romanica, con la sua importante abside che si perde nel verde dei prati circostanti. Questa pieve, posta lungo un importante cammino, è tutt’oggi luogo di incontri spirituali. Pare che anche Dante vi si sia fermato mentre era ospite dei conti Guidi nel vicino castello e qui Gabriele D’Annunzio scrisse alcune delle poesie della raccolta Alcyone.
Nonostante le vicissitudini e le distruzioni, il Castello di Romena conserva una bellezza e un fascino straordinari. I primi cenni di un’istallazione fortificata datano l’anno 1008, ma ci sono resti di epoca etrusca antecedenti. Le vicende che l’anno portata alla condizione attuale sono molteplici e delle alte mura perimetrali resta solo il tracciato. Tuttavia, proprio i forti contrasti creati dal tempo, costituiscono un forte elemento di fascino (se conoscete San Galgano sapete di cosa parliamo).
Per rientrare verso il Podere Castellare si può proseguire verso Pratovecchio, Stia, e con una serie di fantastiche curve arrivare al lago di Londa. Si prosegue poi in direzione di Pomino (noto per la celebra sgommata in off road) e poi fare ritorno al Podere Castellare.
Una volta fermi ci si dedica all’assaggio dello spettacolare gin
Una volta posata la moto fino alla mattina successiva, si potrà assaggiare il celebre gin Peter in Florence. A proposito di questo prodotto, una visita alla piccola distilleria, potrà mostrare l’alambicco costruito appositamente da un’azienda toscana.
Qui la naturale alchimia di prodotti coltivati nel podere, tra cui l’iris, simbolo della città di Firenze (non il giglio come erroneamente si crede), crea questo distillato da gustarsi assolutamente su una delle chaise longue con vista sulla vallata. Mentre le papille gioiscono, siete immersi nella bellezza e nella storia, la vostra moto è a pochi metri. What else?
Il Podere Castellare si trova in via Case Sparse, 12, 50060 Diacceto Pelago (FI) – tel 39 055 832 6082 – info@poderecastellare.it
testo Claudio Falanga
foto: Claudio Falanga, Fabrizio Salce, uff. Stampa Peter In Florence
In questa prova abbiamo utilizzato:
BMW R18 (leggi la prova)
CASCO JET HEVIK HV SMART
GIACCA HEVIK BLACK CAFÉ
PANTALONE HEVIK HARBOUR
GUANTO HEVIK GARAGE
STIVALE STYLMARTIN DISTRICT WP
INTERFONO SENA 10S