Girare in moto tra i passi dolomitici è un grande classico e non si rischia mai di rimanere delusi dai panorami: imponenti formazioni rocciose che si alternano a grandi vallate verdeggianti e a corsi d’acqua trasparente.
Anche noi amiamo percorrere le belle curve di asfalto immersi in una natura meravigliosa, e preferiamo farlo in tutta tranquillità, evitando la grossa affluenza di motociclisti che inevitabilmente si trova sui passi dolomitici più frequentati. Per questa ragione vogliamo consigliarvi tre valichi che ci hanno colpiti in modo molto positivo.
Uno dei dei nostri preferiti è, da sempre, il Passo Stalle, che collega l’Italia con l’Austria e la valle di Anterselva con la Defereggental.
Passo Stalle è aperto solamente nella bella stagione e, essendo la sua carreggiata molto stretta, si viaggia a senso unico alternato (regolato da un semaforo): dal minuto 1 al minuto 15 ha il verde chi dall’Austria vuole raggiungere l’Italia, dal minuto 30 al minuto 45 di ogni ora si transita invece dal Lago Obersee al lago di Anterselva. Questo consente di guidare con una certa sicurezza, inoltre il transito non è consentito a camper autocarri o pullman.
Una volta raggiunto il lago Obersee rimarrete incantati ammirando l’ampio paesaggio intorno, vi consigliamo di sgranchirvi le gambe passeggiando intorno al lago, è una passeggiata di una mezz’ora che potrete fare tranquillamente anche con gli stivali da moto.
Proprio all’altezza del semaforo dal lato italiano del passo, c’è il Rifugio Genziana dove, nell’attesa del vostro turno per il transito, potrete gustare un bel tagliere o l’ottima cucina tipica. Il locale ha un ampio parcheggio e tavoli all’aperto ben ombreggiati.
Una piacevole scoperta è stato il Passo di Valparola, tra Trentino-Alto Adige e Veneto, con i suoi scorci davvero particolari, che per alcuni tratti ricordano i paesaggi western.
Questo luogo ha una forte valenza storica che ci riporta alla Grande Guerra. Si trova qui il Forte Tre Sassi, un forte Austro-Ungarico situato ad una altitudine di 2.000 m slm a presidio della Val Badia, edificato per contrastare l’avanzata degli italiani provenienti dal passo del Falzarego. Il forte è stato oggetto di un importante recupero che lo ha reso sede di un museo, forte testimonianza storica di un periodo sanguinoso per italiani e austriaci.
Da segnalare il piccolo Lago di Valparola e il Rifugio omonimo, dove ci siamo fermati ad assaporare un’ottima crostata casalinga in attesa della fine del temporale.
Un altro percorso che ci ha meravigliati è quello attraverso il Passo delle Erbe, che collega la val d’Isarco con la val Badia. Un susseguirsi di immagini da cartolina, il verde dei prati in contrasto con le cime nude delle montagne e il cielo di un azzurro intenso.
Noi l’abbiamo raggiunto attraverso la SP 163 dalla Val di Funes fino a raggiungere San Lorenzo di Sebato, per poi tornare indietro e ripercorrerlo scendendo, stavolta sulla SP 30 verso Luson. Insomma non avremmo mai smesso.
Ovviamente non ci siamo fatti mancare una pausa ristoratrice al Rifugio Ütia de Börz, sulla cui terrazza è possibile gustare l’ottima cucina locale con una meravigliosa vista del Sass de Putia, all’interno del parco naturale Puez-Odle.
Testo di Nadia Giammarco
Foto di Nadia Giammarco e Amedeo Roma