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Un weekend di relax nel Parco Regionale dei Monti Picentini

Quando si vive nel trambusto della metropoli, spesso si sente l’esigenza di evadere e raggiungere luoghi silenziosi ed incontaminati. La meta proposta per un tranquillo weekend in moto la si può ritrovare nel Parco Regionale dei Monti Picentini, in Campania.

Testo e foto di Diego Zimbardi

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Il nostro viaggio inizia a Serino, dove si entra ufficialmente nel Parco, percorrendo strade tortuose immerse nel verde, tra faggi e castagneti. Lo stato del manto stradale della SS574 si presta alla perfezione per la guida “allegra”, ma bisogna tenere alta la concentrazione data la presenza di innumerevoli pascoli. 

Per gli amanti del trekking sicuramente è da menzionare la vetta, alta ben 1.810 m slm, del Monte Cervialto, uno dei più imponenti di tutta la Campania. Lungo la strada è possibile trovare diverse aree pic-nic ben attrezzate e molti venditori di prodotti tipici, come salumi e formaggi.

Diretti verso Montella, seguendo le indicazioni per Bagnoli Irpino, si raggiunge il famoso Lago Laceno a quota 1.000 m, meta molto nota agli appassionati della natura e degli sport invernali. Lo scenario è molto suggestivo: una grande piana con al centro il Laceno, in cui si specchia il Monte Cervialto. Il bacino non è pieno, ma in questo spettacolo della natura è piacevole passeggiare sulle sponde del lago. Pranziamo di fronte a questo, presso un ristorantino piccolo e caratteristico, arredato in legno, le cui pietanze soddisfano appieno i nostri palati.

La prossima destinazione è Calabritto, che raggiungiamo dopo circa 22 km grazie ad una stradina poco frequentata e totalmente immersa nella fitta vegetazione. Calabritto è un comune della Provincia di Avellino, d’origine medioevale, noto purtroppo per aver subito i danni devastanti del terremoto del 1980, dove persero la vita 100 persone. Anche se il paese è stato ricostruito, è ancora possibile osservare le rovine al Borgo di Quaglietta che attualmente è quasi disabitato. Di uno spettrale spettacolo è la vista sul Castello Medievale del 1200, il quale evidenzia ciò che il terremoto è stato in grado di “realizzare”.

Il parziale segna oltre 160 km percorsi: la totale assenza di traffico, la tranquillità e gli scenari portano in una dimensione quasi surreale. A circa 10 chilometri troveremo Materdomini di Caposele, dove è previsto il soggiorno presso il bed&breakfast “La Casa di Mimma”. La struttura è molto particolare, in perfetto stile inglese: ricca di alberi, fiori, uno stagno e addirittura una casa sull’albero!

La proprietaria, Mimma, oltre che molto simpatica e disponibile, ama tanto chi viaggia in moto. Il tempo di sistemare i pochi bagagli e si torna nuovamente in sella in direzione Rocca San FeliceA 750 m slm, Rocca San Felice è un paesino d’origine medioevale che conserva alla perfezione tutte le caratteristiche di quel periodo. Visitando il borgo di sera, le luci calde colorano d’ambra le stradine e le case, regalando quel tocco di magia in più. Dalla piazza centrale, dove domina lo scenario un enorme Tiglio, simbolo del paese e luogo d’incontro degli abitanti, si percorre una stradina di pietra che porta dritti fin su al belvedere, dove è ubicato il Castello. Da qui il paesaggio è molto suggestivo e quasi fiabesco, grazie all’illuminazione molto leggera e delicata.

Cena al Ristorante La Ripa, dove per due primi piatti, due dolci e l’antipasto offerto dalla casa si spendono solo 12 euro a persona.

Il secondo giorno la sveglia suona di buon ora, si fa il carico di energia grazie ad una bella colazione preparata dalla signora Mimma con miele, marmellate, biscotti e latte appena munto. Prossima direzione: Oasi WWF Valle della CacciaIl nome potrebbe trarre in inganno, ma la riserva è affascinante e molto protetta. L’Oasi è costituita da una fitta area con rari pini neri, faggi, orchidee, valli, torrenti e cascate. Il sentiero è lungo un chilometro ed è percorribile anche dai meno esperti. Tra la fauna troviamo il lupo, il gatto selvatico, il gufo e tante altre specie. Con un biglietto di soli 2 euro si ha accesso alla riserva.

La passeggiata è molto piacevole e semplice. Lungo tutto il percorso si è accompagnati dalla costante presenza delle acque e sarà cosi fino alla meta finale: la Cascata di Acquabianca alta ben 30 metri!

A pochi chilometri è possibile pranzare presso il ristorante La Masseria, sempre a Senerchia. Anche qui il rapporto qualità prezzo ha dell’incredibile: due antipasti, due primi e acqua naturale a soli 9,50 € a persona.

A Materdomini di Caposele è dedicata la visita pomeridiana. Di grande importanza si ricorda l’Acquedotto Pugliese alimentato dal fiume Sele che sembra essere il più lungo del mondo, e capace di offrire acqua a molte regioni circostanti. Successivamente non può mancare la visita al Santuario di San Gerardo, il santo protettore delle mamme e dei bambini.

Più che un santuario è un vero e proprio complesso religioso. Oltre alla chiesa e alle stanze dei presepi, quella che più lascia di stucco è la sala dei fiocchi. Un’enorme stanza piena zeppa di fiocchi evocativi delle nascite e di foto che ritraggono bambini.

Tra i borghi più belli d’Italia c’è Nusco, ed è facilmente raggiungibile da Materdomini di Caposele. Passeggiamo per le vie della città ammirando la cattedrale e i murales di via Roma che ritraggono scene di vita comune.

Il terzo, ed ultimo giorno di questo weekend, si raggiunge Valva, a circa 20 km da Materdomini. Questa piccola città è situata a quota 510 m, ai piedi del Monte Eremita e del Monte Marzano, e qui di notevole rilievo c’è la Villa d’AyalaL’accesso è proprio al centro della città e prevede un biglietto di 5€ a persona. La villa si estende per circa 17 ettari, in cui si trovano lecci, castagni ed aceri. Il parco è ricco di fontane, statue rappresentative, come ad esempio quelle che raffigurano le 4 stagioni, e suggestive caverne; fate attenzione ai numerosi pipistrelli che le popolano! All’interno della villa c’è il Castello, una volta residenza della famiglia d’Ayala e Valva, con uno sviluppo planimetrico di circa 600 metri quadrati ed ingloba la torre ed un bel cortile. Impieghiamo circa 60 minuti per completare la visita.

Così termina il weekend nel Parco Nazionale dei Monti Picentini.

 

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