Si parte da Roma direzione Grotte di Pastena, nel cuore della Ciociaria, regione meridionale del Lazio al confine con Campania, Abruzzo e Molise, in una posizione strategica tra mare, montagna e città.
Raggiungere la nostra meta è piacevole, la strada per Pastena è libera, la musica nelle orecchie con la colonna sonora dei viaggi, sole sul viso, occhiali scuri e l’aria frizzantina di una bella giornata di fine gennaio.
L’antico borgo di Pastena nella provincia di Frosinone, si erge pittoresco su una collina tra due pianure che in tempi antichi si presume fossero laghi.
Tra i vicoli di mattoncini in pietra si respira l’aria della Ciociaria più autentica, un tuffo nel passato, tra gli antichi mestieri di carattere contadino.
Da queste tradizioni è nato il Museo della civiltà contadina e dell’ulivo, ospitato in un antico frantoio. All’interno sono esposti la macina ed il torchio e gli antichi arnesi per il dissodamento e la produzione dell’olio, filatoi a mano per il lino e la canapa, recipienti e mestoli per la lavorazione del formaggio.
Famosa come “Città delle ciliegie“, attira ogni anno tantissimi visitatori per la celebre sagra, che si tiene la prima domenica di giugno.
Nell’antico borgo troviamo anche la casa natale di Nino Manfredi, all’anagrafe Saturnino Manfredi (1921-2004) di origini ciociare, una terra che l’attore e regista cinematografico, regista e sceneggiatore teatrale, mostro sacro della commedia italiana, ha sempre amato.
Ma quello che ha reso noto ai più il paesino, è la bellezza delle sue grotte, ricche di stalattiti e stalagmiti, disposte su due piani.
Le grotte di Pastena sono considerate tra le risorse naturali più suggestive e caratteristiche del Lazio.
L’umidità è altissima ed anche a gennaio le temperature sono sui 15/16 gradi.
La mappatura ufficiale delle grotte è relativamente recente e risale al 1926 ad opera del Gruppo Speleologico Romano guidato dal barone Carlo Franchetti, speleologo e alpinista.
L’ingresso si presenta come una caverna dalle dimensioni enormi con la presenza del corso d’acqua che ne ha definito la forma attraverso la sua azione erosiva che può arrivare ad inondare completamente gli ambienti.
Suggestiva è proprio la cascata che si forma quando ingrossato dalle piogge, il torrente si riversa in quello che è definito il Fosso Mastro che vede il suo termine nella Valle del Sacco a Falvaterra, dopo una passeggiata di oltre 2.000 metri.
Le Grotte sono gestite dal Consorzio per la conservazione e valorizzazione del Patrimonio speleologico delle Grotte di Pastena e Collepardo.
Ufficio informazioni turistiche: www.grottepastenacollepardo.it
La moto del nostro viaggio:http://www.moto-ontheroad.it/moto/prove-moto/ducati-multistrada-950/
Come arrivare:
È possibile raggiungere le grotte dall’autostrada A1, uscita Ceprano, superato il Paese omonimo, seguendo per circa 4,5 km la strada per Castro dei Volsci.
Per chi invece volesse procedere più lentamente per godersi il paesaggio, può percorrere la SS 7 denominata “La fettuccia di Terracina” per poi proseguire verso Fondi e Pastena.