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Itinerario delle Rocche (Marche), tra ardite architetture, storia e sapori

Sulle tracce dell’architetto Francesco di Giorgio Martini, artista e umanista che nell’Itinerario delle Rocche, interpreta una perfezione dedicata all’uomo vitruviano

Cos’è la bellezza? Relativizzando il concetto, è difficile dare una risposta perché questa potrebbe essere soggetta a interpretazione. Tuttavia c’è una bellezza oggettiva e senza tempo, fatta di proporzioni, armonia, ma anche soggetta alle leggi della fisica statica o dell’anatomia umana. Possiamo quindi immaginare di essere accompagnati nella nostra scoperta dell’Itinerario delle Rocche, dall’uomo vitruviano di Leonardo Da Vinci, ideale di perfezione umana, ma anche simbolo dell’architetto, Marco Vitruvio Pollone (I secolo a.C.), che ha ispirato grandi opere rinascimentali come quelle dell’architetto Francesco di Giorgio Martini.

Le braccia e le gambe perfettamente proporzionate dell’uomo vitruviano non dovrebbero avere difficoltà a trovare posto sulla moto di Raffaella, nostra accompagnatrice in questo tour.

Raffaella sarà la nostra guida nell’Itinerario delle Rocche

7 soste per l’Itinerario delle Rocche

L’itinerario delle Rocche prevede sette soste, sette occasioni per apprezzare quell’architettura che oltre ad essere innovativa dal punto di vista difensivo, sembrava pensata per stupire, affermare un perfetto controllo del territorio, rassicurare gli abitanti e intimorire i possibili assalitori. Una cerchia raramente posta alla prova, forse proprio per le caratteristiche di cui sopra.

1-Fano

Il nostro itinerario parte da Fano città facilmente raggiungibile sia con la l’autostrada A14 sia lungo costa con la Strada Statale 16. Terza città delle Marche in ordine di grandezza, Fano è posta sull’antichissima e importante Via Flaminia, sulla quale passeranno alcune località del nostro itinerario. L’importanza di Fano nel nostro percorso si deve alla presenza del museo della Via Flaminia, posto in un’antica chiesa a ridosso dell’Arco di Augusto. Qui si rievoca, con una bellissima animazione tridimensionale e interattiva, l’antica Colonia Julia Fanestris.  Questa si sviluppò attorno al repubblicano Fanum Fortunae (tempio dedicato alla Dea Fortuna).

L’Arco di Augusto con la chiesa ora sede del museo della Via Flaminia

A Fano l’architetto Vitruvio, autore del “De Architectura”, che tanto influenzò Francesco di Giorgio Martini disse di aver costruito l’unico edificio a lui attribuibile. La sua localizzazione è ancora incerta, ma pare sia inglobato nel fitto reticolo di reperti su cui si sta studiando. Ecco quindi che altro motivo di interesse del nostro punto di partenza è la Fano sotterranea, uno straordinario percorso ipogeo su cui si poggiano diverse architetture anch’esse motivo di interesse.

A Fano da non perdere un pasto a base di pesce in uno dei tanti ristoranti che beneficiano delle famose marinerie, con antipasti, primi e secondi di grande qualità. Per chiudere non deve mancare la Moretta, il dopo pasto preparato con caffè versato su una base di diversi liquori saggiamente miscelati. Una vera e propria scoperta!

2-Mondavio

Se non abbiamo esagerato a suon di Moretta possiamo partire alla volta di Mondavio, dove potremo apprezzare alcune belle curve. Su tutti i tratti che andremo a percorrere l’asfalto non sarà sempre perfetto, per cui la nostra andatura dovrà essere adeguata consentendoci anche di gustare il panorama.

Mondavio fu teatro di numerosi fatti storici e diverse dispute, fino al consolidamento del potere di Federico da Montefeltro che volle costruire una fortezza imponente e militarmente inattaccabile. Questa, posta su una delle colline della Valle del Metauro, offre una vista che arriva fino al mare. La visita all’interno della rocca metterà in evidenza le possenti mura e la strategia difensiva in un periodo che vedeva il tramonto delle antiche macchine belliche a catapulta in favore delle armi da fuoco. Nel cortile sono comunque esposte le riproduzioni funzionanti delle antiche macchine di assedio e a Mondavio, in diverse occasioni, ci sono rievocazioni in abiti e armi d’epoca.

Piatto tipico imperdibile di Mondavio sono i “Tacconi allo Sgagg”, una pasta lunga realizzata con farina di farro. I Tacconi si condiscono con il sugo al pomodoro fresco, su base di soffritto di lardo e aglio, oppure con vongole e pomodorini.

3-Pergola

Un’altra ventina di chilometri ci porterà a Pergola. Anche qui esisteva una fortificazione di Francesco di Giorgio Martini, che è stata soppiantata dal “Palazzo della Rocca”. Dell’antica e imponente struttura restano solo due torrioni diroccati e coperti dalla vegetazione. La sosta a Pegola sarà anche l’occasione per vedere un capolavoro eccezionale, un ritrovamento archeologico di grandissima importanza. Si tratta di un gruppo bronzeo equestre di epoca romana che raffigura due cavalieri, due cavalli e due donne. I “Bronzi dorati di Pergola” sono l’unico gruppo scultoreo in bronzo dorato dell’epoca romana giunto fino a noi e sono custoditi nell’omonimo museo, ricco anche di altri reperti archeologici.

La località dà anche il nome a un vino rosso di vitigno Aleatico autoctono (anticamente chiamato Vernaccia di Pergola), recentemente tutelato da D.O.C.. Le colline marchigiane del nostro percorso belle e dolci, sono spesso inframezzate da uliveti e vitigni. Tra una località e l’altra la scarsa antropizzazione ha lasciato inalterato un panorama che è facile intravvedere nei quadri di Raffaello.

4-Cagli

Ancora una ventina di chilometri di strada ci porteranno a Cagli. Questo borgo di origini antichissime, abitata fin dall’età del bronzo (1.800 a.C.), è attraversato dalla Via Flaminia, assumendo grande importanza in epoca romana. Parzialmente distrutto nel 1287 dai ghibellini, vide una nuova rinascita con Federico da Montefeltro, che ideò un sistema difensivo con rocche e fortilizi progettate dal Martini.

Il Torrione nel centro di Cagli
I resti della rocca

Geniale la fortificazione composta da una poderosa rocca sulla parte alta della cittadina e un torrione nel centro dell’abitato fortificato, uniti da un cunicolo sotterraneo di 360 gradini, ancor oggi percorribile. Purtroppo la rocca fu volontariamente distrutta dal figlio di Federico, Guidobaldo da Montefeltro, perché questa non cadesse nelle mani di Cesare Borgia. Percorrere il camminamento per sbucare nel torrione al centro della cittadina è emozionante e consigliabile. Si potranno poi visitare i piani superiori della torre.

5-Fossombrone

Percorrendo un tratto della Via Flaminia si arriverà a Fossombrone dove ci sono le rovine dell’antica rocca, che si erge su un colle circondato da campi coltivati che cambiano colore in ogni stagione, regalando contrasti cromatici di notevole effetto. Fossombrone si specchia nel fiume Metauro ed è un grazioso borgo degno sicuramente di una visita.

Nella zona finora percorsa si coltiva un presidio slow food, la favetta, un prodotto utilizzato in diversi piatti della tradizione locale.

Le Marmitte dei Giganti a Fossombrone

6-Urbino

Una strada collinare molto bella ci porterà più a nord verso Urbino. Nella famosa città marchigiana Francesco di Giorgio Martini completò il Palazzo Ducale di Federico da Montefeltro dando avvio alla proficua collaborazione che portò alla realizzazione della rete difensiva del ducato. Sono così tanti e così pregevoli i monumenti della città Patrimonio Mondiale UNESCO, che il nostro spazio sarebbe comunque inadeguato. Il Palazzo Ducale, nella sua realizzazione, vide il meglio della cultura rinascimentale, tra cui Piero della Francesca e Giovanni Santi (padre di Raffaello). Urbino è per altro proprio la città natale di Raffaello.

Il Palazzo Ducale di Urbino

Per una breve digressione artistico-alimentare, segnaliamo la “Casciotta di Urbino”, molto amata da Michelangelo che ne era ghiotto consumatore. Dal 1996 la Casciotta di Urbino è una D.O.P.

7-Sassocorvaro

Ultima meta del nostro Itinerario delle Rocche è Sassocorvaro, dove troviamo la prima fortificazione realizzata dal Martini, quella forse più emozionante. Questo possente fortilizio unisce caratteristiche difensive verso l’esterno, ma verso l’interno ha ambizioni umanistiche ed esoteriche.

La Rocca di Sassocorvaro

Questo capolavoro architettonico ha la forma di una tartaruga e come la tartaruga ha una notevole resistenza passiva. Il periodo di realizzazione vedeva nella bombarda la temibile arma di sfondamento e Francesco di Giorgio Martini, creò mura solide ai colpi frontali e sfuggenti a quelli laterali.

L’unico difetto era la poca visibilità che queste offrivano alla difesa attiva dove gli archibugieri avevano un angolo ristretto di visibilità e azione. Fortunatamente la rocca non è mai stata messa alla prova militarmente, lasciando inalterato un monumento di bellezza straordinaria. Una visita guidata è irrinunciabile per conoscere tutti i segreti di questo maniero, il cui ingresso è nascosto da una torre. Sassocorvaro – unificato al comune di Auditore dal 2018 – è posto su una lingua di terra sopra una collina e si specchia nel lago artificiale di Mercatale.

Sassocorvaro

Per chiudere in bellezza l’Itinerario delle Rocche vi segnaliamo da assaggiare il Prosciutto di Carpegna, il vino Bianchello del Metauro DOC e il tartufo, quest’ultimo offerto in tutte le stagioni e di qualità sia bianca sia nera.

Mangiare e dormire sull’Itinerario delle Rocche

Osteria del Borgo

www.angelidelborgo.it

Piazza Garibaldi, 12, Pergola (PU)

Telefono: 0721 735736

 

Ristorante La Perla

Viale Adriatico 60 – Fano (PU)

Tel. 0721 825631

 

Hotel Elisabeth Due

Piazzale Amendola, 2 – Fano (PU)
tel.  0721 823146

 

Hotel Ristorante La Palomba

Via Gramsci, 13 – Mondavio (PU)

Tel. 0721 97105

Per ulteriori informazioni e anche per prenotazioni, Confcommercio consiglia di rivolgersi al proprio tour operator:

Riviera Incoming ( tel. 0721 698223)

pesaro@rivieraincoming.net

testo Claudio Falanga

foto Claudio Falanga e Riviera Incoming

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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