L’Isola d’Elba, è una destinazione tra le migliori per una vacanza in moto e forse per godersela appieno nella natura, la tenda aggiunge fascino al viaggio
Testo di Marco Ronzoni / Foto di Paola Bettineschi
L’Isola d’Elba è una delle perle dei nostri mari. Posta in una posizione strategica che le consente di essere raggiunta da ogni parte del Paese e ben servita da collegamenti dei traghetti di varie Compagnie di navigazione, si presta per poter essere visitata anche avendo pochi giorni a disposizione.
L’Isola d’Elba fa parte dell’Arcipelago Toscano, oggi Parco Nazionale, insieme alle sue “sorelle minori” Capraia, Giglio, Giannutri, Pianosa, Gorgona e Montecristo, che la leggenda vuole siano i gioielli che la Venere Tirrenica perse quando nacque dal mare…
Il suo territorio, pur contenuto per estensione (27 x 18 chilometri), ospita grandi varietà geologiche, paesaggistiche e naturali che comprendono colline, pianure e rilievi montuosi; il suo sviluppo costiero di 147 chilometri offre golfi ed insenature, scogliere, spiagge sassose e sabbiose, alcune così esclusive da poter essere raggiunte solo dal mare.
La flora dell’Isola d’Elba non è da meno, con una “macchia mediterranea” ricca di vegetazione spontanea come l’agave, il castagno e l’eucalipto, ma anche pinete e coltivazioni di vite sapientemente disposte sui “saltini”, i tipici terrazzamenti locali che producono ottimi vini DOC quali l’Aleatico, il Moscato e l’Ansonica.
Non mancano le miniere di ferro ora dismesse, vestigia di un glorioso passato, delle quali l’ultima è stata chiusa nel 1981.
La rete viaria è ottima, con buon asfalto, segnaletica chiara e fondo pulito. Comprende direttive principali da cui si dipartono numerosissime deviazioni minori che permettono di raggiungere capillarmente ogni angolo dell’isola. Spesso tortuose e con pendenze notevoli, a volte “cul-de-sac“ che terminano in borghi o spiagge incantevoli, tra boschi o a strapiombo sul mare, sono tutte guidabilissime ed appaganti. In alcune zone (la costa occidentale da Marina di Campo a Marciana Marina e la costa orientale da Porto Azzurro a Cavo) la via si fa più stretta e serpeggiante consigliando una guida più prudente. Ogni strada comunque nasconde sorprendenti piaceri di guida.
I più temerari possono avventurarsi sui tanti sterrati e sulle mulattiere dell’isola ma non prima di aver contattato l’Ente Parco allo 0565.919411 o il Corpo Forestale dello Stato allo 0565.915067 per informarsi sulle vie aperte, ricordando che altrimenti il fuoristrada è severamente vietato, così come il campeggio libero.
Come scaricare una carta dell’Isola d’elba
Per visitare l’Isola d’Elba dimenticate pure a casa il navigatore (per chi ormai non può più farne a meno nemmeno per andare a bere un aperitivo in piazza…) e lasciatevi accompagnare dall’improvvisazione perché perdersi è impossibile. Certo almeno una cartina è utile quindi è possibile scaricarne gratuitamente una in formato PDF (2,64 MB) dal sito www.infoelba.it (per gentile concessione dell’Agenzia per il Turismo dell’Arcipelago Toscano) dove si trovano anche dettagliate informazioni sull’intero territorio isolano.
Le ridotte distanze che separano i vari centri e luoghi dell’isola (si veda lo schema) consentono di poterla girare completamente anche in giornata, ovviamente senza soffermarsi molto e limitandosi ad osservarne le bellezze. Quindi anche a chi ha poco tempo possono bastare un paio di giorni sull’isola per gustare il piacere della guida ed approfittare delle varie spiagge per un buon bagno. L’isola è anche ben servita da una ventina di distributori di carburante che, unitamente al modesto sviluppo del territorio, concedono di non porsi alcun problema di autonomia.
Un consiglio: prima di entrare nei centri storici controllate bene la segnaletica in quanto in estate esistono delle limitazioni al traffico (solitamente dalle ore 18:00 alle ore 24:00) e non date per scontato in piena stagione turistica di trovare sempre un posto dove parcheggiare la moto…
Notevole è anche la disponibilità, la diffusione e l’eterogeneità di sistemazioni per tutti i gusti e tutte le tasche, con numerosi alberghi, appartamenti, residence, bed&breakfast, case private e campeggi.
Il periodo meno adatto per un giro all’Isola d’Elba è agosto; l’isola è quasi interamente ricolma di turisti che “invadono” spiagge e baie, borghi e cittadine; le strade sono trafficate ed è difficile anche solo trovare posto per la moto per raggiungere un luogo dove fare un bagno. Quindi è vivamente consigliabile la primavera o il primo autunno.
Quattro giorni a disposizione e la compagnia di una coppia di buoni amici ci fanno muovere verso l’Elba, con le moto cariche come se stessimo partendo per tre settimane di ferie… Le Compagnie di navigazione Toremar, Moby Lines, Blu Navy e Corsica-Sardinia Ferries collegano Piombino all’Elba con parecchie corse giornaliere destinazione i porti di Rio Marina (ad est), Cavo (nord-est) e Portoferraio (centro nord), quindi autostrada, ferry per Portoferraio ed eccoci a Lacona, nel sudest dell’isola. Montiamo le tende in un bel campeggio tra gli eucalipti giusto alla sommità della piccola penisola che divide l’omonima baia con sottile sabbia dorata dal vicino Golfo Stella che ha invece una bella spiaggia di ciottoli.
Il mattino seguente iniziamo la ricognizione dell’isola seguendo un itinerario di massima che ci porterà dapprima nella sua parte orientale per poi dedicarci a quella occidentale. Raggiungiamo quindi Porto Azzurro, vivace borgo di pescatori e centro turistico con locali e ristoranti, un bel lungomare, splendide spiagge, un caratteristico centro storico con il Forte di San Giacomo ed una piazza che è il cuore della città. Da lì lasciamo la costa verso Rio nell’Elba, uno dei borghi più antichi dell’isola a 180 mt/slm, nel cuore della zona un tempo ricca di miniere di ferro, ematite e pirite. Centro culturale ed artistico vanta diversi luoghi interessanti che vanno dai vecchi lavatoi alla Chiesa delle Anime, dalla Valle dei Mulini all’Eremo di Santa Caterina per finire con i due Castelli del Monte Giove e del Volterraio. Proseguiamo poi lungo “La Parata”, un’ottima strada che sale stretta e tortuosa ed arriva a Cavo, il punto più settentrionale dell’isola. Centro balneare attrezzato disteso lungo la spiaggia, è famoso per essere stato una tappa di un viaggio di Garibaldi verso Caprera.Tornando verso sud lungo la costa arriviamo a Rio Marina, altro centro turistico con la sua tipica torre esagonale presso il porto, per poi rientrare a Lacona.
Il giorno dopo percorriamo la parte occidentale dell’isola. Raggiunta in breve Procchio, “rinomata stazione balneare”, iniziamo a seguire il litorale lungo una bellissima strada panoramica verso Marciana Marina, antico borgo di pescatori di tonni dalle viuzze strette e dalle case colorate, con un lungomare che conduce alla Torre degli Appiani, punto di avvistamento contro le scorribande dei corsari. Saliamo poi a Marciana, posta a 375 mt/slm, le cui origini risalgono a prima di Cristo ed il cui passato medievale è ancora tanto presente nella sua architettura. Da lì, avendo un po’ di tempo, è possibile visitare il locale Museo Archeologico o salire con una cabinovia al vicino monte Capanne, il più alto dell’isola.
Il mattino seguente ci lascia solo il tempo per l’ultimo bagno nelle acque del Golfo Stella prima di smontare le tende, caricare le moto e dirigerci verso il ferry. Game over.
Un ringraziamento particolare va alla FERRINO SpA per la qualità e la praticità delle sue tende da campeggio e di tutti i suoi prodotti – www.ferrino.it