Una zona della Francia tra le più belle e suggestive da percorrere in moto, le Gole del Verdon offrono una varietà di strade che ammaliano il mototurista.
testo Marco Ronzoni, foto Paola Bettineschi
Arrivare a Nizza offre un ventaglio di possibilità stradali che vanno dalle più semplici e turistiche (la costa ligure su autostrada e/o Aurelia) a quelle più impegnative (strade normali con i vari passi alpini da valicare). Se il meteo è incerto è meglio valutare bene la scelta, per evitare di trasformare un itinerario potenzialmente divertente in una sfida se non rischiosa almeno poco appagante. L’importante comunque è raggiungerla perché proprio da lì parte uno dei percorsi più suggestivi dell’entroterra della Costa Azzurra: le Gole del Verdon.
Questo spettacolare canyon, protetto da un Parco Naturale Regionale, è decantato come il più vasto d’Europa e, una volta raggiunto, non si fatica a crederlo. E’ scavato dalle acque dell’omonimo fiume che nasce presso Barcelonette nelle Alpi della Haute Provence (Alta Provenza) e si tuffa nello splendido lago artificiale di Sainte Croix (uno dei cinque laghi creati dal suo corso). Durante questo viaggio scivola nell’attuale alveo naturale che ha pazientemente scavato nei secoli erodendo tonnellate di roccia e formando uno scenario maestoso fatto di pareti scoscese alte fino a settecento metri con punti dove in inverno non batte mai nemmeno il sole.
Già la particolare conformazione geologica della Regione offre enormi possibilità ai praticanti di sport impegnativi come arrampicata, bungee-jumping, canyoning, rafting, speleologia etc, ma anche ai meno “estremi” che vogliano semplicemente fare del trekking, vela, sci nautico, canoa, passeggiate a cavallo, mountain-bike, etc. Ma questa parte di Francia è anche un fantastico mondo fatto di curve e saliscendi che appagano in toto la voglia di guidare una due ruote.
Ci troviamo in Provenza; intuitivamente il momento migliore sarebbe il periodo in cui la lavanda è in fiore, ma anche se di fatto siamo in anticipo sui tempi, di certo avremo dalla nostra il vantaggio di percorrere strade poco trafficate avendo preceduto la massa dei camperisti, dei turisti “mi-guardo-in-giro-e-finisco-contromano” e delle frotte di motociclisti della domenica mangia curve e sbrana gomme (senza offesa per nessuno…).
Il nostro tour delle Gole del Verdon ha inizio nella cittadina di Castellane che si raggiunge guidando sui circa ottantacinque chilometri della piacevolissima N85 (detta più pomposamente “Route Napoleon” perché percorsa nel 1815 dallo storico personaggio di ritorno dall’Elba) che parte dalla bella Nizza e, sfiorando Grasse, giunge in questo borgo di meno di duemila anime, tanto accogliente quanto caratteristico.
Castellane vanta strutture ricettive per tutte le tasche ed una stazione di rifornimento di grande utilità in quanto è consigliabile effettuare il tour delle Gole col pieno di carburante dato che non sarà poi così facile trovare benzina. La bella piazza, al cui centro spicca una fontana, è teatro di un mercato; è dominata da un’imponente falesia calcarea di quasi duecento metri di altezza sulla cui sommità si erge la cappella di Notre Dame du Roc col suo piccolo campanile, edificata sui resti di un’antica costruzione romana e magicamente illuminata di notte.
Come suggerito dal buon senso, partiamo di buon mattino dopo una dormita ristoratrice. Dobbiamo innanzitutto decidere da quale delle due rive delle Gole iniziare il giro. Trattandosi di un canyon, le sue due sponde sono percorse da altrettante strade di grande impatto scenografico: la “Rive Droite”, ovvero la destra settentrionale o “Route des Crètes“ corre alta lasciando spaziare lo sguardo sui vasti panorami dell’intera zona mentre la “Rive Gauche”, la riva sinistra sud o “Corniche Sublime” segue più bassa. I due tratti si uniscono all’altezza del ponte stradale posto allo sbocco del fiume nell’ampio lago di Sainte Croix, permettendo di percorrere l’intero “periplo” dell’itinerario.
Scegliamo una rotta antioraria e quindi puntiamo subito verso la sponda destra lungo la D952. La strada è pulita ed in ottime condizioni, cosa che concede di guidare con serenità pur mantenendo alta l’attenzione nelle mille curve che continueranno a stropicciare il percorso dietro le quali non è difficile incontrare gruppi di camosci così curiosi da essersi spinti fino all’asfalto o sassi caduti dall’alto della montagna. Tanti saranno le piazzole ed i punti panoramici con nomi fantasiosi per soste fotografiche e dove ci si potrà misurare con le vertiginose pareti a strapiombo delle Gole del Verdon.
Il primo paese che si sfiora è Rougon, con spettacolari formazioni rocciose scavate dal Verdon, nei pressi del quale si trova il Point Sublime, un magnifico belvedere ben segnalato raggiungibile a piedi in pochi minuti. Si prosegue poi verso La Palud sur Verdon, punto di partenza per la maggior parte delle escursioni; siamo a circa 1000 metri di altitudine. Da qui un breve itinerario circolare molto bello lascia la D952 e si inoltra verso La Maline. Non è sempre accessibile; noi lo abbiamo trovato percorribile per circa dieci chilometri fino ad un balcone panoramico stupendo oltre il quale uno sbarramento stradale ci ha costretti a tornare sui nostri passi.
La via, sempre divertente, alterna tratti impegnativi di curve e tornanti ad altri più rilassanti e scorrevoli. Continuando a guidare verso nordovest incrociamo Pont de Galetas, un altro punto di sosta con veduta scenografica. Poco oltre ecco il Lago di Sainte Croix che si manifesta in tutto il suo splendore arrivandovi dall’alto della Rive Droite. L’impatto visivo più spettacolare è offerto dal colore verde smeraldo del fiume che gradatamente si trasforma in un intenso blu cobalto allargandosi nell’invaso e perdendosi all’orizzonte.
Da Castellane abbiamo percorso circa quaranta chilometri. Scendiamo in breve a livello del lago. Il Sainte Croix è stato creato dall’omonima diga realizzata a metà degli anni settanta; è zona balneare, con spiagge dove si possono affittare kayak e pedalò per risalire un po’ il Verdon e godere di un punto di vista esclusivo del canyon certo non riservato ai motociclisti (a meno che non precipitino…). Una curiosità: nelle sue acque, a quaranta metri di profondità, giacciono i resti del villaggio originario di Les Salles, ora adagiato lungo le rive.
Da qui è possibile proseguire per pochi chilometri e raggiungere il borgo medievale di Moustiers Sainte Marie, celebre per le sue maioliche. Attraversiamo il ponte e proseguiamo il tour delle Gorges; la strada ricomincia a salire tortuosa verso la Rive Gauche. Si giunge ad Aiguines, un piccolo villaggio rinomato per la lavorazione a tornio del legno, da cui lungo la D71 si distende la Corniche Sublime, una trentina di chilometri di piacere di guida che tocca dapprima Les Cavaliers e poi Pont de l’Artuby, un ponte ad una arcata che scavalca lo strapiombo sull’omonimo affluente del Verdone dal quale è possibile saltare col bungee-jumping. Le Gorges terminano al Balcon de la Mescla un punto panoramico spettacolare sul sottostante canyon.
Lasciando la zona, la bella D71 prosegue verso Comps sur Artuby. Da lì scegliamo di seguire dapprima la direzione sud verso Draguignan per poi piegare ad est e raggiungere Grasse da cui è un attimo rituffarsi nel caos della Cote D’Azur.
Seguendo queste indicazioni ho percorso l’intero itinerario … stupendo!!! Però seguendo il consiglio dell’albergatore di Soleilhas (mezz’ora da Castellane), dove abbiamo dormito, l’abbiamo percorso in senso orario per avere il canyon sempre sulla nostra destra, maggiormente visibile anche durante le percorrenze.
Per arrivare in zona siamo passati dal colle di Tenda, colle del Turini, per il rientro siamo passati dal colle d’Allos (con 3 gradi di temperatura … da congelare …) raggiunto Barcelonette, colle della Bonette, colle della Maddalena e rientro nel Cuneese, il tutto in 4 giorni.
Paesaggi stupendi, merita veramente.
Grazie per le preziose informazioni che avete riportato la pianificazione del viaggio è stata ottimale.
Flavio
Ciao Flavio
Da dove siete partiti???
Grazie Pettinacci Malio.