Dolomiti da percorrere in moto. Non è difficile trovare compagnia su questi percorsi.

Sei passi delle Dolomiti da percorrere in moto

Un itinerario alternativo al più gettonato dei 4 Passi del Sellaronda. Sei passi delle Dolomiti da percorrere in motocicletta alcuni dei quali meno frequentati.

Le Dolomiti sono da molti considerati le montagne più belle del mondo e non a caso sono Patrimonio Unesco. Quel comprensorio, se amate sciare, riserva un dedalo di piste infinite, vette stupende e colori che in certe ore del giorno regalano le celebri sfumature rosa della dolomia, materiale da cui le dolomiti prendono il nome.

Se dunque l’avete viste con la neve, vederle d’estate sarà una sorpresa: nulla è più riconoscibile soprattutto nei paesi che cambiano completamente la fisionomia. Un po’ come vedere un giovincello in fiore trasformarsi in un pacioso Babbo Natale e viceversa.

Ecco quindi che uno dei giri classici sugli sci – il Sellaronda – può trasformarsi in un fantastico itinerario da fare in motocicletta, mille e ancora mille curve, quasi da farsele venire a nausea.

Il tragitto però non è molto lungo e abbiamo quindi pensato di allungarlo, con una parte che includa due passi del Sellaronda, aggiungendone altri quattro (cambiando così di regione e provincia) per un tour che possa abbracciare un arco ben più ampio di Dolomiti. Nulla per altro impedisce, avendo più giorni, di completare anche il Sellaronda.

Sei passi delle Dolomiti da percorrere in motocicletta, le tappe:

Il nostro itinerario inizia e si conclude a Chiusa, che potremo raggiungere agevolmente con l’autostrada A 22. Usciti dalla “Brennero” prendiamo la direzione di Ortisei, con la SS242, pochi chilometri dopo siete già sul circuito dei 4 Passi, e proseguendo troverete il primo dei nostri 6 valichi, il Passo Sella a 2218m di altitudine, dove non sarà difficile trovare altri motociclisti in sosta per una foto o per rifocillarsi. Da qui la tortuosa strada di circa 13 chilometri porterà al Passo Pordoi a 2239m.

Questo passo segna il confine tra il Trentino e il Veneto. Prendiamo direzione Arabba – celebre cittadina del circuito Dolomiti Superski e uscendo dal circuito del Sellaronda, con la SR48 arriveremo con una trentina di chilometri di ottima strada al Passo Falzarego (2105m). Il manto stradale su tutto il percorso sarà ottimo, ma non è il caso di farsi prendere la mano. Più sicuro e soddisfacente tenere un passo che consenta di gustare la bellezza delle montagne circostanti.

Proseguendo per questa strada arriveremo a Cortina D’Ampezzo, la celebre località che sarà sede – insieme a Milano – delle Olimpiadi Invernali del 2026.

Cortina è uno dei luoghi più famosi di queste montagne, al punto da essere soprannominata “La Regina delle Dolomiti”. Amata per gli sport invernali ed estivi è anche località mondana.

Una tappa irrinunciabile: il lago di Misurina

Usciti dalla cittadina prendiamo la SR48 e poi la SP49 in direzione Lago di Misurina, dove arriveremo dopo aver valicato il Passo Tre Croci (1805m). La strada fin qui percorsa ci avrà regalato una buona varietà di curve e di panorami, ma anche la parte successiva non deluderà. Il Lago di Misurina è senz’altro uno dei luoghi più conosciuti delle Dolomiti, la sua posizione in alta quota e la qualità dell’aria lo rendono particolarmente indicato per la cura delle vie respiratorie.

Qui ci sono anche diversi alberghi, per cui se avete a disposizione qualche giorno prendete in considerazione una sosta da queste parti.

Il lago di Misurina

Lasciato il Lago di Misurina e la sua suggestiva cornice percorreremo una vallata con la vista sulla destra delle Tre Cime di Lavaredo. Percorrendo la SS51bis e poi la SS51 raggiungeremo Dobbiaco. Le cittadine dolomitiche nella bella stagione esplodono di colori, dal legno delle case, ai balconi sempre addobbati con splendidi gerani cascanti (che c’è da chiedersi come facciano ad essere così perfetti), fino ai giardini. Il tutto poggiato su il verde manto delle pendici di montagne dalla colorazione rosacea che sembrano vogliano riscattarsi dal monocromatismo invernale.

Il nostro tour proseguirà sulla SS49 in direzione Brunico, ma abbandoneremo questa strada all’altezza di Rasun di Sotto per andare verso il Passo Furcia (1789m). In questo modo taglieremo le grosse arterie stradali gustando anche questo valico, per poi affrontare l’ultimo dei sei passi del nostro tour: il Passo delle Erbe (1987m).

Due possibili varianti

A questo punto abbiamo due possibilità da Longega: seguendo le indicazioni per Ru e poi Antemoia. Oppure la Statale della Val Badia in direzione di Corvara e poi San Martino in Badia, subito dopo si prende la statale SP29 in per raggiungere Antemoia.

Questo bellissimo tragitto consente di vedere il Sass de Putia, una delle montagne più suggestive delle Dolomiti. Una volta sul valico teniamoci sulla SP29 per ridiscendere verso Chiusa attraversando la Val di Funes, una delle vallate più belle delle Dolomiti essendo una delle meno intaccate dal turismo. Questo tratto sarà estremamente bello (sulla sinistra potremo vedere le tre cime delle Odle), ma la carreggiata particolarmente ridotta deve indurvi alla prudenza fino a Funes, dando qualche colpetto di clacson nelle curve più strette.

Dalla Val di Funes verso il passo delle Erbe

Il nostro giro è così terminato, percorrendo 230 chilometri circa. Avendo un po’ più di tempo potrete gustarvi maggiormente tutte le località attraversate, visitare il Lago di Braies, di strada scendendo da Dobbiaco in direzione di Brunico, o il Messner Mountain Museen sul Plan De Corones. Infine potrete chiudere anche l’anello del Sellaronda percorrendo da Arabba, il Passo Campolongo (1875m) per raggiungere Corvara in Badia e poi il Passo Gardena (2136m).

La Suzuki V Strom 1050

La moto del nostro viaggio: Suzuki V Strom 1050

Questa è una moto da non far provare ai complottisti, perché quando ti trovi su un tratto di curve sembra ti legga nel pensiero e agisca in maniera autonoma. Potrebbe essere già connessa al 5G e noi – tramite le vaccinazioni fatte da piccoli – potremmo essere manipolati dal solito onnipresente algoritmo…

Scherzi a parte la Suzuki V Strom – in questa ultima versione – ha raggiunto uno stato di maturità davvero interessante. Sintetizzando è la perfetta moto da turismo: comoda, potente quanto basta, assistita elettronicamente in maniera personalizzabile e anche (finalmente) con una capacità di carico eccellente, quando dotata delle borse in alluminio. Ultimo – ma non ultimo – pregio, è decisamente bella. Ora i detrattori della V Strom, non hanno più argomenti.

La nostra prova.

Il Vitalpina Hotel Lüsnerhof

L’albergo del nostro viaggio

Noi ci siamo fermati più giorni sul territorio descritto ed abbiamo quindi utilizzato una struttura che ci potesse concedere anche qualche momento di relax.

Il Vitalpina Hotel Lüsnerhof in località Luson, si trova a pochi chilometri dal Passo delle Erbe. Si tratta di una struttura che i motociclisti troveranno molto gradevole: ci sono parcheggi coperti per le moto, un’ottima ristorazione e diverse attività legate al benessere.

 

I Vitalpina Hotels Südtirol/Alto Adige sono 33 strutture a carattere familiare che propongono una filosofia condivisa: ospitalità dedicata a chi ama la vacanza attiva, contatto con la natura e buon cibo sano. Dulcis in fundo, tutti tutte le strutture offrono una grande attenzione al relax.

Per questo motivo i Vitalpina Hotels propongono moltissime attività sportive in estate e in inverno.

Per info tel. 0471 999 980 – www.vitalpina.info

Vitalpina Hotel Lüsnerhof

via Ronco 20, Luson BZ – tel. 0472 413633

www.luesnerhof.it

testo Claudio Falanga

foto Claudio Falanga e Nadia Giammarco

 

 

 

 

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