Al di là dell’Adriatico non c’è solo una splendida costa su un mare turchese, la Croazia continentale ha molto da offrire: natura storia e tradizioni. Noi vi ci portiamo su due ruote!
Per raggiungere la Croazia continentale da Trieste si può attraversare la Slovenia tramite la Strada Statale E61, così si evita di acquistare la vignetta autostradale per soli 70 km. La strada è bella e scorrevole, si giunge così alla dogana Rupa/Rijeka e poi si prende la tangenziale di Rijeka. Poi attraverso l’autostrada direzione Zagreb (E65) occorre uscire per la E71 (uscita 7 – Ogulin) e seguire per Ostarije, da lì ci sono le segnalazioni per Slunj. L’autostrada si può pagare sia in Euro che in Kuna, quindi potrete cambiare una volta giunti a destinazione. Per entrare in Croazia è sufficiente la Carta di Identità valida per l’espatrio.
Possiamo tranquillamente affermare che esplorare la parte continentale della Croazia può essere considerata una vacanza low cost; la benzina, ad esempio costa circa 0.90 € al litro e anche l’autostrada, per quel poco che ne abbiamo fatto uso, ha dei costi nettamente inferiori ai nostri. La cucina di questa zona, ottima tra l’altro, verte principalmente su piatti unici, che già comprendono il contorno e sono di norma molto abbondanti, quindi anche per mangiare la spesa non è mai alta, inferiore rispetto alla zona costiera.
Villaggio di Rastoke
Il nostro reportage parte dalla città di Slunj, in particolare dall’incantevole villaggio di Rastoke, che sorge in corrispondenza dell’incontro tra i fiumi Slunjcica e Korana i quali, fondendosi, formano numerose cascatelle e giochi d’acqua, dando luogo a scorci davvero pittoreschi.
“Benvenuti nel Paese di Fate ed Elfi”, così veniamo accolti all’ingresso di questo luogo dall’aria fantasy, costellato da case di pietra con i tetti spioventi, ponti di legno che attraversano i fiumiciattoli e spruzzi d’acqua tra la vegetazione rigogliosa.
Qui una volta vi erano circa 50 mulini ad acqua, oggi ne sono rimasti attivi solamente due, è possibile visitarli e anche acquistare dell’ottima farina a Km zero.
Vale davvero la pena fermarsi qualche ora in quasto villaggio per passeggiare in tutta tranquillità accompagnati dallo scorrere dell’acqua, ci si può regalare una sosta degustando una birra al tramonto e assaporare ottimi piatti a base di trota freschissima pescata dal fiume Slunjcica. Tutto questo in una atmosfera fiabesca.
Tenete conto che i ristoranti all’interno di Rastoke chiudono alle ore 21.00, in agosto alle ore 22.00, quindi informatevi in anticipo su questo aspetto.
Ci troviamo nella regione di Karlovac, dal nome del suo capoluogo, dove si produce un’ottima birra: la Karlovacko, che viene servita in tutti i bar, ristoranti, agriturismi della Croazia. Occhio solamente a tenere conto che il tasso alcolemico oltre il quale rischiate di dover dire addio alla vostra patente di guida in Croazia è di 0.5, come in Italia del resto.
Un’ ottima idea è quella di partire a bordo di un quad alla scoperta della natura che circonda la città di Slunj, le colline che ci hanno accompagnato lungo la strada statale che dal confine con la Slovenia ci ha portati fino a qui, hanno un aspetto selvaggio; poche sono le zone coltivate, fanno eccezione i piccoli orti ad uso e consumo delle singole famiglie.
Guidati da un accompagnatore, partendo direttamente dal nostro albergo Hotel Mirjana & Rastoke, ci siamo addentrati per tutte le stradine battute, alcune molto sconnesse, che ci hanno permesso di raggiungere luoghi incantevoli, come il colle impreziosito dalla Chiesa di San Nicola, da cui si può ammirare una splendido panorama; poi giù per ripide discese tra la fitta vegetazione fino al villaggio di Rastoke, lungo le rive del fiume Korana, dove gli abitanti di Slunj e dintorni vengono l’estate a nuotare e passare la propria giornata al sole.
- Slunj – Rastoke – Tour sul Quad
Durante il nostro girovagare abbiamo potuto ammirare mulini sui corsi d’acqua, scorci incantevoli e anche gli antichi resti del castello, potevamo quindi noi trattenerci dal ripercorrere tutte queste stradine a bordo della nostra moto? Ovviamente no quindi, scesi dalle quattro ruote del quad, saliamo sulle nostre due. Le strade sono praticamente tutte aperte alla pubblica circolazione, non ci sono grossi problemi a praticarle se si vuole fare un po’ di fuori strada, si corre solo il rischio di perdere il senso dell’orientamento, ma basta tenere d’occhio qualche punto di riferimento e il gioco è fatto.
Grotte di Barac
Guidando attraverso la campagna della Croazia continentale, le dolci curve ci conducono fino alle Grotte di Barac. Il loro ingresso si trova immerso nella vegetazione di uno splendido parco pubblico armoniosamente inserito tra il verde del bosco circostante, molto curato e attrezzato per il relax e i giochi all’aperto.
In questa zona della Croazia le temperature possono passare dai -27 C° in inverno ai 40 C° in estate e il vento può soffiare anche molto forte quindi, a bordo di una due ruote vale la pena informarsi adeguatamente riguardo alle previsioni meteorologiche prima di mettersi in viaggio.
La ricca vegetazione che ci circonda ospita una ricca fauna selvatica: caprioli cinghiali e orsi possono uscire allo scoperto soprattutto nelle prime ore del mattino e nel tardo pomeriggio, quindi attenzione ad eventuali attraversamenti improvvisi.
Per raggiungere l’ingresso delle grotte si viene condotti per circa 15 minuti su un sentiero in salita ma facilmente percorribile, si viene dotati di elmetto protettivo e ci si addentra poi in questa straordinaria opera della natura. Solo circa 500 metri della grotta sono visitabili dai turisti, il resto è accessibile solamente agli addetti ai lavori. Non sono vastissime queste grotte, ma le stalattiti e le stalagmiti che si sono formate al loro interno hanno una conformazione diversa rispetto a quella che abbiamo riscontrato in formazioni simili da altre parti d’Italia ed Europa. Si può ammirare un grosso canyon all’interno ed è stupefacente quando la guida spegne tutta l’illuminazione per permettere ai presenti di assaporare il vero silenzio e il buio più profondo: 30 secondi durante i quali si possono sentire il proprio respiro e il battito del proprio cuore in una atmosfera surreale.
Le grotte di Barac sono popolate da due specie di pipistrelli quasi a rischio di estinzione oltre che da varie specie di grilli ragni e altri numerosi insetti che qui hanno trovato il loro habitat naturale.
Nel camminare all’interno occorre fare attenzione a non urtare con la testa sulle formazioni calcaree e sarebbe meglio munirsi di un abbigliamento adatto ad affrontare la temperatura interna che rimane sempre costante intorno ai 10 C°.
Per gli amanti di un turismo particolarmente a contatto con la natura, la Croazia offre possibilità di alloggiare in campeggi, in parte privati, e in parte all’interno del Parco Nazionale dei laghi di Plitvice, che mettono a disposizione dei clienti vari livelli di comfort e sistemazioni per ogni esigenza.
Abbiamo potuto visitare, ad esempio, tra i molti presenti in zona, il Camping Tourist Grabovac, che offre piazzole per tende nel verde, comodissimi appartamenti a bordo piscina con ogni comodità oppure, per chi cerca una soluzione insolita, un’area allestita a tema “villaggio indiano” con vere e proprie tende in stile teepee arredate con 4 letti.
Le strade che ci hanno permesso di realizzare questo Reportage sono state tutte molto piacevoli da percorrere a bordo della nostra moto, la natura è una presenza costante e regna sovrana cambiando da pianeggiante a collinare, passando attraverso boschi e a tratti fiancheggiano corsi d’acqua e laghi. Il fondo stradale è mediamente ben manutenuto ma, siccome il vento può essere anche molto aggressivo, occorre fare attenzione perché non è difficile trovarsi ad affrontare curve in presenza di terriccio o sassolini che rendono il fondo sdrucciolevole.
Tra le tante opportunità per conoscere la Croazia Continentale ed esplorarne la natura, c’è quella di farlo in sella ad un cavallo, un’esperienza che può davvero farci sentire un tutt’uno con l’ambiente circostante, senza alcuni inquinamento acustico se non quello prodotto dall’impatto degli zoccoli con il terreno e dagli uccelli che cinguettano.
Il Ranch Jelov Klanac è in grado di offrire escursioni a cavallo sia per chi ha già esperienza che per i neofiti, oltre ad avere soluzioni anche per bambini e per persone con particolari esigenze.
La vasta area che circonda il ranch offre anche l’opportunità di passeggiare lungo i vari sentieri , raccogliere i frutti di bosco o semplicemente di godersi momenti di sano relax. E’ possibile anche soggiornare presso la struttura scegliendo tra varie tipologie di appartamenti.
I cavalli ospiti del Jelov Klanc passano le loro giornate in assoluta libertà, totalmente immersi nel loro habitat naturale, tutto qui è a misura di cavallo: possono vivere in branco e avere uno stile di vita il più possibile vicino a quello naturale. Il personale che se ne occupa è competente e composto da appassionati che sanno consigliare l’animale più adatto a seconda delle diverse esigenze e sono loro che conducono gli ospiti lungo i percorsi dei sentieri che si snodano in questa area, con l’opportunità di scegliere tra tragitti lunghi o brevi con diversi livelli di difficoltà.
Al nostro arrivo nel ranch si ci siamo stupiti di come alcuni cavalli si siano spontaneamente avvicinati a noi incuriositi, mentre altri sopraggiungevano in branco al galoppo . Non capita di frequente vedere questi animali correre in libertà insieme ai loro simili, cosi eleganti e perfettamente in armonia con la natura.
Viaggiando sulle strade che ci hanno portato ora attraverso piccoli villaggi ora in mezzo ad una natura incontaminata, ci siamo spesso trovati di fronte ad abitazioni (abbandonate ma anche normalmente abitate) il cui aspetto esterno è lasciato “al grezzo”, cioè era perfettamente visibile la struttura di mattoni senza però essere rifinita con intonaco e pittura. Ciò ha molto stuzzicato la nostra fantasia, infatti non abbiamo esitato a porre tale domanda alle nostre guide. Abbiamo capito che alcune case, iniziate a costruire prima dell’ultima guerra che ha visto coinvolta la Croazia solo 20 anni fa, non furono mai finite a causa delle persone che hanno lasciato queste zone, in altri casi ciò è dovuto ad una mancanza di disponibilità economica, i residenti hanno quindi preferito curare gli interni delle loro case rispetto all’aspetto esterno (dopotutto come dargli torto).
Anche addentrarsi in alcuni centri abitati ci ha affascinati, in una atmosfera a tratti di decadenza, come toccare con mano le risultanze dei conflitti sul territorio. Scuole ed edifici pubblici abbandonati e danneggiati, ruderi, insegne vecchie e rovinate ed attività commerciali chiuse che ci hanno riportati indietro nel tempo. Di certo non aiuta il fatto che in queste piccole città che una volta erano popolate e le cui persone si dedicavano all’attività agricola, ora sono rimaste pochissime famiglie, e ancora meno sono i giovani e i bambini. Ora qui il turismo è rimasto l’unica fonte di reddito e le terre coltivate sono pochissime, ogni famiglia possiede però il proprio orto alleva gli animali che gli consentono di soddisfare le proprie necessità alimentari.
Nella prossima parte del nostro Reportage lasceremo per un po’ la regione di Karlovac per dirigerci verso il parco nazionale dei laghi di Plitvice per poterne ammirare la maestosità, per poi tornare, nella terza e ultima parte, sui nostri passi e ripercorrerla fino ad Ogulin.
Si ringrazia:
Ente Nazionale Croato per il Turismo
Testo, foto e video di Nadia Giammarco
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