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Creta: la terra dell’ospitalità

In moto sull’isola greca più grande e famosa

testo e foto di Claudio Falanga

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Si narra che Zeus, signore dell’antico Pantheon greco, vissuto sul monte Idis, fu sepolto nella sua terra natia: Creta. Zeus però, essendo una divinità, non morì, ma rinacque ogni anno, come ogni anno nasce e muore la natura. Dio dell’ospitalità per antonomasia, Zeus è protettore dei visitatori dell’isola mediterranea, terra che onora e accoglie quegli stranieri che decidono di godere di questo sacro suolo, con il rispetto e la dovuta educazione.

Tramonto sul porto di Chania

I Cretesi sono proprio questo, un popolo ospitale e orgoglioso, che ha sempre accolto i viaggiatori e quanti si fossero stabiliti pacificamente su questa terra, ma che ha strenuamente combattuto gli invasori. Su quest’isola che ha dato vita alle più antiche civiltà dell’occidente, ci sono ancora due valori dominanti: l’onestà e l’ospitalità.

I Cretesi vivono essi stessi come ospiti di questa bellissimo luogo, una lingua di terra in mezzo al mare, il luogo più a sud del continente europeo. Terra di mare e di monti, grazie alle imponenti montagne di oltre 2500 metri di altezza, come di mare e di monti è la sua cultura.

Negozi e ristoranti sul porto di Chania

Il nostro itinerario parte da Chania, dove atterriamo grazie ad un volo della Aegean Airlines. Ad attenderci gli amici George, Mike e Iakovos del motoclub SYMORE acronimo in greco di Syllogos (Club) Motosykletiston (bikers) Rethymnoy (località che visiteremo più avanti). Con loro un dono prezioso: una Yamaha XT 600 noleggiata per l’occasione.

Non è difficile trovare subito sintonia: la moto è un potente collante e un buon caffè è un uso comune di accoglienza. Ci buttiamo quindi subito alla scoperta di questa prima località.

La moschea Kjutsuk Hasan ora centro culturale

A Chania da vedere il Porto Veneziano, formato da due darsene, luogo turistico per eccellenza della città, ospita, soprattutto nella parte occidentale, molti locali, dove degustare la cucina locale. La vista sul mare e sul faro di ingresso al porto è molto suggestiva. Sempre in questa parte del porto, nei pressi del molo, sorge la Moschea dei Giannizzeri (XVII secolo), adibita ora a spazio espositivo. Qua e là sparuti sprazzi delle Mura Veneziane testimoniano un epoca di splendore sotto la Serenissima e circondano la Città Vecchia, con il quartiere ebraico, vicoli di epoca veneziana e ottomana. Sempre dalla darsena occidentale si può salire verso il quartiere di Kastelli, dove troviamo resti di epoca minoica e un punto di osservazione del porto e della città dato da una terrazzamento sovrastante.

Il Museo Archeologico di Chania

Nell’ex convento di San Francesco è ospitato il Museo Archeologico, con reperti di epoca minoica e classica. Anche a distanza svetta il campanile e la torre tipica dei minareti della chiesa di San Nicola, costruita nel 1320, trasformata in moschea e successivamente in chiesa ortodossa.

Chania – Chiesa di San Nicola

Proseguiamo lungo la costa, attraverso la più importante strada di Creta quella che percorre la parte nord dell’isola ed arriviamo a Rethymnon  cittadina costiera di origine veneziana, stretta tra montagna e mare. Le belle spiagge a nord e a sud, fanno contrasto con la montagna alle loro spalle, a volte nuda a volte boscosa, su cui sono arroccati numerosi paesini.

Il porto di Rethytmno e i nostri amici amici George e Mike del motoclub SYMORE

Questa cittadina offre un lungo mare costellato da numerosi stabilimenti balneari e un centro ricco di localini dove si svolge una intensa vita notturna. Da vedere a Rethymnon il porto veneziano, la Fortezza, la Loggia e il Duomo, ma è proprio la “movida” il clou dell’interesse della località.I nostri amici sono proprio di questo bel posto e quindi sono i migliori accompagnatori, soprattutto per le strade interne. Con gli amici motociclisti prendiamo piccole strade che salgono verso la parte montuosa.

Alcuni tratti sterrati, in direzione di Armeni, ci fanno scorgere panorami non dissimili da quelli delle nostre montagne. La presenza di numerosi gipeti che volteggiano sulle nostre teste testimonia una natura selvaggia e incontaminata. Effettivamente in tutta Creta, sono assenti tracce di inquinamento o eccessiva urbanizzazione.

Sulla strada per Spili

Passiamo un lago artificiale, delimitato verso valle da una diga e ci dirigiamo verso Spili. Uno dei nostri amici è proprio di questa cittadina montana. In questo luogo la vita scorre serena. Qualche vecchio che gioca a carte, negozi e botteghe.

Le fontanelle nel centro di Spili

Lungo un tratto di roccia una ventina di teste di leone sono la sorgente di altrettante fontanelle. La ricchezza d’acqua è un’altra delle caratteristiche dell’isola, grazie alle imponenti montagne sulle quali, pur essendo in tarda primavera, ci sono ancora ampie lingue di neve. Torniamo a Rethymnon giusto per goderci il tramonto.

Il punto panoramico sopra Rethytmno al tramonto

Ci dirigiamo a Skafia,

Passiamo tratti montani spogli di vegetazione bellissimi e selvaggi, sui quali regnano le capre cri cri, una razza autoctona, che però non abbiamo la fortuna di incrociare. Al contrario di normali capre ne incontriamo a decine, spesso bellamente assiepate lungo la strada. Passiamo diversi paesi la cui strada consente solo il traffico alternato, stretti ponti, gole e ci rendiamo conto della fortuna di essere in moto, perché gli altri veicoli hanno qualche difficoltà.

Una serie di rapidi tornanti ci fa scendere in pochi chilometri dagli oltre 1000 metri di altezza fino al livello del mare. Qui arriviamo a Fraghokastello, località dove si erge un bella fortificazione di epoca veneziana, con le mura perimetrali completamente integre.

Fraghokastello, la fortificazione di epoca veneta perfettamente conservata

Il tratto di mare su cui si affaccia è bello e per nulla soggetto ad urbanizzazione turistica, ma solo qualche ristorantino e poche camere, direttamente in affaccio sul mare, rendono il posto ideale per chi cerca un po’ di pace e natura.

La splendida spiaggia nei pressi di Fraghokastello

Ritornati a Rethymnon, dove facciamo base, percorriamo un lungo tratto sulla costa nord per dirigerci a Plaka per raggiongere l’isola di Spinalonga.

Lungo la strada troviamo il Monastero di Arkadi. La tradizione vuole che il viandante, pena inenarrabili sfortune, si debba fermare per accendere un cero nella chiesetta. Nel dubbio ci concediamo una sosta, anche per godere delle belle architetture del monumento.

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Arriviamo all’imbarco per l’isola di Spinalonga, che si raggiunge in una decina di minuti di navigazione.

Fortificata dalla fine del 1500 dai veneziani per controllare i traffici e l’accesso alla baia, fu conquistata dai Turchi nel 1669 dopo un lungo assedio, in seguito divenne lazzaretto, fino alla scoperta del vaccino contro la lebbra.

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E’ in corso un’imponente opera di restauro delle abitazioni sull’isola, in occasione di un grande evento che vede il famoso artista greco Costas Tsoklis trasformare l’isola in una moderna opera d’arte.

Il crocifisso di vetro opera dell

Tema dominante della mostra è la diversità, l’isolamento, perché chi veniva ospitato a Spinalonga, a causa della propria malattia non ne usciva più. Era un luogo di sofferenza e isolamento, dove non esistevano gli specchi. Per questo motivo, Costas Tsoklis ha realizzato un enorme crocefisso di specchio, così come numerosi sono gli specchi sistemati alle finestre e alle porte di della fortezza di Spinalonga.

Le parti restaurate dell

Il mare attorno a quest’isola di un intenso colore turchese, le case in pietra di tonalità calda e la vegetazione rigogliosa rendono incredibilmente bella l’isola di Spinalonga.

Il mare attorno l

Ritorniamo sulla strada che abbiamo percorso in direzione di Eraklio. Qui ci imbarcheremo per tornare in Italia, non dopo aver però visitato Cnosso, pochi chilometri a sud della città. Una visita a questo importante monumento non può mancare.

Il Palazzo di Cnosso edificato su una zona abitata già nel neolitico, divenne il centro della cultura minoica attorno al 2000 avanti Cristo.

Le rovine di Cnosso

L’archeologo britannico Arthur Evans, all’inizio del ‘900 fu artefice di una discussa operazione di recupero e restauro dell’area. Gli interventi conservativi e di ripristino di alcuni edifici, consentono comunque di farsi un’idea sulla maestosità e la bellezza del monumento. La pianta della città occupava 13 000 mq e doveva essere abitata da circa 12 000 abitanti. A Cnosso è legato il nome della dinastia regnante di Minosse e alla leggenda greca del Minotauro.

La panoramica sul palazzo di Cnosso

Il nostro giro si conclude. Quello che abbiamo visto è solo una piccola parte di quanto offre quest’isola lunga 300 km e sicuramente avremo occasione di fornirvi altri itinerari. Possiamo sicuramente dire che la natura del territorio, la bellezza delle strade, l”ospitalità della gente, il clima, la cucina, sono di sicuro gradimento per i turisti. C’è una radice comune che va dalla storia e arriva alle tradizioni comuni in tutti i popoli del mediterraneo. La gente è la stessa e se avete una moto, troverete subito un altro motivo di fratellanza.

Non è difficile fare amicizia a Creta

La cucina

Così come accade per la nostra Sardegna, la cucina cretese è principalmente “di terra”.

Un bel piatto di carne grigliata e patate fritte

La portata principale e costituita da carne di agnello, coniglio e pollo allo spiedo (gyros), oppure stufata, affumicata (apaki) o alla griglia. Nella parte centrale dell’isola si può gustare una specialità cretese lo stifado, un brasato di vitello preparato con cipolle e aromi naturali.

Chochlí, uno dei piatti tipici di Creta: lumache bollite in acqua salata con cipolle

Un’altra specialità tipicamente isolana e costituita dalle chochlí, lumache bollite in acqua salata con cipolle, oppure fritte nell’olio di oliva con aceto e rosmarino.
Nella parte orientale dell’isola si trova maggiormente una cucina di pesce.

Un dolce a base di formaggio fuso e miele

Da assaggiare i kalamarakia, calamari preparati fritti o alla griglia, i chtapodi, polipetti alla griglia; la barbunia, triglia cucinata in diversi modi; la kakkavia, zuppa di pesce. 


Il simpatico Mike e due piatti della cucina Cretese

Si ringrazia:

gli amici George, Mike e Iakovos del club SY.MO.RE. www.symore.gr

il Sig. Menioudakis Manolis Direttore del Settore Turismo Regione di Rethymno

la Sig.ra Forcellini Barbara di Aegean Airlines  http://it.aegeanair.com/

Hotel Theartemis www.theartemis.gr

Sig Mikele Terzibassis Direttore Ente Ellenico per il Turismo in Italia

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