Ceglie Messapica, borgo autentico della Valle d’Itria

Cuore di Ceglie Messapica sono il Castello e la Chiesa Matrice. Parte da qui la nostra passeggiata alla scoperta di uno dei borghi più autentici della Valle d’Itria.

L’autenticità è il punto di forza di Ceglie Messapica.

Qui non si rischia di imbattersi continuamente in negozi di souvenir o menù turistici. Si passeggia nel silenzio tra le bianche case allattate con la calce. Intorno solo i rumori dei panni stesi tra i vicoli che sventolano, e i profumi provenienti dalle cucine che si affacciano sulla strada.

Ceglie Messapica
Ceglie Messapica

Cosa vedere a Ceglie Messapica.

Il Castello.

La grande torre di pianta quadrangolare che si vede appena entrati nel piazzale risale al 1500 e poggia su una più antica preesistente di epoca normanna. Si comprende il carattere militare di questa torre dall’apertura con l’arco a sesto acuto. Da questo arco si accedeva, tramite una scala mobile in legno, alla torre.

Castello di Ceglie Messapica
Castello di Ceglie Messapica

Frontalmente al portone d’ingresso c’è una scalinata monumentale che porta all’ala dove si trovava la parte residenziale, ora adibita a biblioteca, esposizioni temporanee e sala consigliare. Accedendo a questa ala è possibile vedere, affacciandosi dal balcone, i giardini ducali e una delle tre torri angioine presenti lungo il perimetro del Castello.

Castello di Ceglie Messapica - Torre circolare
Castello di Ceglie Messapica – Torre circolare

I due coniugi Aurelia e Giovanni Sanseverino furono la famiglia che apportò il maggior numero di modifiche al castello, e in generale a tutto il borgo antico. Aurelia, donna di profondo senso religioso, fu inoltre colei che fece arrivare nel 1534 i Domenicani a Ceglie. Traccia della presenza dei Domenicani è il convento con la chiesa di San Domenico annessa, oggi sede sede della scuola di cucina Med Cooking School.

La Chiesa di Santa Maria Assunta.

Definita anche chiesa Matrice di Ceglie. Quella che vediamo oggi, proprio di fronte all’arco d’accesso al castello, non ha più l’aspetto che aveva nel 1500. Un’affresco presente nella chiesa di Sant’Antonio Abate ci mostra come, originariamente, la chiesa avesse il tetto spiovente, in perfetto stile romanico pugliese.

L’attuale chiesa invece risale al 1700 ed è in stile neoclassico. La cupola, alta circa 27 metri, è rivestita esternamente con con maioliche colorate. Della Chiesa romanica rimango pochi elementi, tra cui alcune statue e il Crocifisso ligneo ritenuto miracoloso dai cegliesi.

Chiesa Matrice di Ceglie Messapica
Chiesa Matrice di Ceglie Messapica

La Chiesa di Santa Maria Assunta con la sua ampia scalinata e al Castello con la sua biblioteca sono il fulcro  della cittadina di Ceglie. Un importante luogo di ritrovo e aggregazione per gli abitanti, soprattutto durante la bella stagione.

Palazzo Vitale.

Già dalla metà dell 1800 a Ceglie Messapica si assiste ad un periodo di edificazione massiccia di palazzi, da parte delle famiglie più in vista della città.

Tra questi troviamo palazzo vitale, anche detto “delle cento stanze” per indicare uno dei palazzi più grandi che si trovano nel centro di Ceglie. Il palazzo sorge sulle antiche mura della città: in questo periodo le mura vengono abbattute e lo stesso loro andamento viene seguito nella costruzione di questi edifici.

Palazzo Vitale è caratterizzato da un bugnato realizzato solo per metà della sua facciata, mai continuato, non si sa bene per quale motivo. E’ tuttora abitato da una famiglia privata.

Porta Monterrone.

E’ la porta esposta a settentrione, ed è anche la porta più articolata rispetto alle altre. Presenta nella sua struttura diversi elementi.

Porta Monterrone
Porta Monterrone

L’apertura per il passaggio dei carri è costituita da un arco a sesto acuto. L’antico passaggio pedonale, che è stato poi murato. Una struttura di pianta quadrangolare che è probabilmente ciò che resta di un’antica torre di vedetta.

La porta si trova in corrispondenza del belvedere omonimo, da cui è possibile ammirare lo splendido panorama su tutta la Valle d’Itria.

Cosa mangiare a Ceglie Messapica.

A Ceglie si trova un’ampia scelta di ristoranti, che vanno da quelli stellati alle tipiche osterie, dove la qualità è sempre molto alta, a prescindere dal prezzo. Questo perché vengono utilizzati gli eccellenti prodotti del territorio che, uniti alla forte tradizione culinaria, non possono che dare vita a piatti ottimi.

Biscotto di Ceglie.

Nella tradizione il biscotto cegliese era un dolce speciale che si offriva durante i banchetti nuziali.

Da disciplinare Slow Food deve essere composto al 70% da mandorle, esclusivamente proveniente dal territorio di Ceglie Messapica. In tutta la Puglia si raccolgono circa 40 tipi di mandorle, solo a Ceglie ne esistono 7 o 8 qualità.

Ovviamente però ogni cegliese ha la propria ricetta, tramandata di generazione in generazione.

Ingredienti:
  • marmellata di ciliegie ferrovia o di campagna, non trattate, per la farcitura;
  • liquore di agrumi;
  • 5 uova;
  • 1 kg mandorle tostate e non, pelate e tritate (metà tostate e metà no);
  • 4 limone grattugiato;
  • 1 cucchiaino miele;
  • 500 gr zucchero.
Procedimento:

Si fa una fontana con tutti gli ingredienti e al centro si mettono le uova e il liquore di agrumi, come per impastare la classica pasta frolla. La marmellata si usa per la farcitura interna. Creato il “rotolo” si tagliano dei pezzetti di circa 4 cm ognuno e si infornano a 160° per circa 15 minuti.

Testo e foto di Nadia Giammarco. 

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