La visita a Torre Canavese, è occasione per la scoperta di alcune eccellenze artigianali del territorio, con una sorpresa motociclistica
Molte volte, presi dal raggiungere una meta, ignoriamo quello che troviamo per strada e non pensando che lungo vie importanti si celano spesso possibili destinazioni. Transitando lungo un’importante strada, quella che porta verso la Val D’Aosta e il tunnel del Monte Bianco, non tutti sanno di attraversare una zona tra le più belle e interessanti d’Italia: il Canavese.
Sarà forse perché la moto rende, non la meta, ma il viaggio stesso la destinazione, che abbiamo deciso, dopo averlo attraversato diverse volte, di fermarci in questo territorio per scoprire cosa offrisse.
In un semplice week-end abbiamo conosciuto cose che sicuramente avrebbero meritato un soggiorno più lungo, il tutto a poco più di 100 chilometri da Milano e una quarantina da Torino.
L’occasione è stata l’inaugurazione della mostra “Un Natale alla Moda” che si è tenuta a Torre Canavese, un piccolo paesino dalle insospettabili valenze culturali.
La mostra, ospitata nelle sale del castello di Torre Canavese, che è anche sede di un celebre antiquario, quindi luogo esso stesso pregno d’arte, si protrarrà fino al 10 febbraio 2015.
Ad esporre le loro collezioni sono stati diversi artigiani della zona, a sottolineare il valore di un territorio che ha espresso da sempre grandi creatività (qui siamo nella zona di Olivetti e le sue innovative idee). Tra gli artigiani presenti quello per noi di maggior interesse è Aldo Querio Gianetto con le sue special, marchiate con l’acronimo AQG. Veri capolavori a due ruote con molte parti lavorate dal pieno, che potrebbero considerarsi vere e proprie sculture.
Tra gli altri a esporre: Paola Peila con le sue borse, realizzate con tessuti provenienti da tutto il mondo e raccolti nelle sue esperienze di grande viaggiatrice; Adriano Piano con i suoi gioielli creati a mano; Kaori Konomura, giapponesina di Kyoto trapiantata a Ivrea dove realizza pantaloni con il marchio di Monsù; Giovanni Donato con le creative composizioni floreali; Nella Cioccolata con la buonissima cioccolata decorata a mano; Vanessa Opasich con i Capriccioli di Zoe, bigiotteria dall’anima vintage; Maria Teresa Rosa, e le sue ceramiche; Francesco Ballestrazzi e i suoi incredibili cappelli; Sara Braghin con il marchio di abbigliamento MAMA B; Itati e Loredana con le sciarpe in cashmere filate in telai a mano; il marchio Unaborsa, colorate realizzazioni in PVC.
Non ultima cosa l’esposizione dei bozzetti autentici del grande stilista e figurinista degli anni ’20, John Guida, che lavorò per grandi sartorie come Coen, Sanet e La Merveilleuse, a cavallo delle due guerre. Napoletano di origine, nel Canavese trovò terreno ideale per la sua creatività, che ancora adesso ha straordinari elementi di modernità.
L’iniziativa è stata ideata e curata da Spazio Bianco, un progetto di valorizzazione territoriale che come sottotitolo ha “Camere con Cultura”, una sorta di albergo diffuso ad Ivrea di cui anche il castello di Torre Canavese fa parte. Spazio Bianco seleziona e mette a disposizione del viaggiatore una serie di proposte sul territorio del Canavese, tra arte, storia enologia e gastronomia.
Ma ecco che, mostra a parte, Torre Canavese ci sorprende per il fervore culturale ben visibile nei suoi vicoli. Molti infatti sono le opere esposte lungo le mura medievali del paese, frutto di un’intensa opera di cura artistica da parte dell’amministrazione comunale. Ma è soprattutto grazie a una persona competente e appassionata come Marco Datrino, che Torre Canavese, può vantare una serie d’iniziative di grandissimo valore.
Da citare la mostra “Tesori del Kremlino” che nel 1993 portò in Italia preziose opere mai uscite prima dalla Russia e poi ancora le mostre “Pittura russa del Museo di Kiev” e sull’”Arte sovietica”. I grande successo di queste mostre e i legami creatisi con molti artisti dell’ex Unione Sovietica ha portato all’iniziativa di esporre in maniera permanete lungo le vie, che partendo da Piazza Olivetti salgono al castello, un museo all’aria aperta di pannelli pittorici, che vedono anche il contributo di alcuni artisti del canavese. L’intento di Marco Datrino, titolare della Galleria Antiquaria Datrino, attiva da tre generazioni, è quello di trovare nell’arte il punto di congiunzione e pacificazione dei popoli. Per questo motivo, le ultime iniziative a Torre Canavese, hanno avuto ospiti diversi artisti provenienti dal medio oriente.
Se non bastasse da non perdere le suggestioni della Viassa, 150 metri di strada pedonale che sale dalle pendici della collinetta su cui si erge Torre canavese, e che è dedicata e Federico Fellini e le sue opere. Nata nel 2009 da un’iniziativa di Antonello Geleng, Marco Datrino ed Enrico Todi prende vita la prima mostra dedicata al maestro della cinematografia mondiale. Decine di pannelli a grandezza d’uomo, allestimenti scenici – fantastico quello della nave di Amarcord – strisce di pellicola con i bozzetti fatti a mano dal maestro romagnolo, una bella e particolare esposizione che ci ha veramente sorpreso.
Dopo aver visto la belle moto esposta alla mostra “Un Natale alla Moda” , non potevamo esimerci dall’andare a visitare l’atelier di Aldo Querio Gianetto, a pochi chilometri di distanza da Torre canavese.
Aldo è un personaggio eclettico: biologo, pilota aeronautico e appassionato di teatro ha per diversi anni calcato le scene con molte compagnie di prestigio. Ma una passione che non ha mai abbandonato è quella delle motociclette. Nello spazio dedicato alle sue motociclette abbiamo avuto modo di vedere alcune realizzazioni di gran pregio. Quasi tutte equipaggiate con propulsori S&S, hanno intere parti completamente artigianali a partire dai telai, i cerchi ricavati dal pieno, le leve al manubrio e a pedale, gli scarichi, i serbatoi, ma anche le pompe e le pinze freno, i manubri, i leveraggi. Un lavoro che richiede mesi di applicazione per ogni modello, ma che alla fine sforna pezzi unici di grande valore tecnico ed estetico. Come non bastasse, Aldo è anche sindaco del paese di Colleretto Castelnuovo ed è impegnato nella valorizzazione del territorio del Canavese.
Per chiudere il nostro piccolo viaggio di scoperta non poteva mancare un elemento fondamentale, quel “carburante” tanto caro a i piemontesi, il vino.
Nel Canavese ha origine un vitigno non conosciuto ai più, ma di grande pregio, l’Erbaluce.
Siamo andati a visitare un’azienda – Orsolani – che produce ottime bollicine da questo vitigno ma anche bianchi fermi e passiti. www.orsolani.it
Sicuramente il territorio del Canavese meriterà in futuro una nostra ulteriore visita, ma vi consigliamo nel frattempo di fare visita a Torre Canavese in occasione della mostra e per visitare il piccolo centro d’arte.
Gli artigiani alla mostra “Un Natale alla Moda” di Torre Canavese
ADRIANO PIANO
La passione per l’arte orafa è l’elemento fondamentale che spinge Adriano Piano nel 1978 a rilevare la bottega artigiana del Maestro Orafo Alcide Poncelletti, dal quale apprende le raffinate tecniche del mestiere.
La dedizione alla professione e l’esperienza accumulata negli anni gli hanno permesso di acquisire ampio possesso di tutti i procedimenti necessari per confezionare ornamenti preziosi realizzati esclusivamente a mano, dal metallo puro all’oggetto finito, senza uso di fusione a cera persa, tecnica che conferisce ai gioielli creati il pregio di essere unici ed irripetibili. Nel 1999 Marco Piano, il figlio, entra nell’attività, seguendo e mantenendo la filosofia del padre.
Oreficeria Piano
Via Arduino 30, 10015 Ivrea (TO)
www.gioielleriapiano.it / info@gioielleriapiano.it
tel/ 0125 641963
ALDO QUERIO GIANETTO
Suo nonno aveva un Moto che è un ciclomotore geniale dell’immediato dopoguerra, cinquanta di cilindrata, quattro tempi distribuzione ad aste e bilancieri con il telaio rigido di acciaio stampato e un serbatoio piccolo piccolo. Lui, a diciassette anni aveva un’Aprilia Futura centoventicinque, gioiello tanto desiderato, e un Motom. Se dovesse cercare l’inizio di questo gioco che ha visto passare tra le sue mani qualunque genere di moto per essere restaurata, verniciata o trasformata, quel Motom è l’inizio. Aveva capito che più di ogni cosa voleva dare un’impronta a quello che era suo e che segnare, marcare, distinguere era un istinto determinante dell’uomo vecchio migliaia di anni che non si può cancellare. Così oltre che restaurare ciclomotori, Vespe, Guzzi, BMW e BSA ha cominciato a personalizzare moto, auto, chitarre, computer e boiler (si anche quelli!).
Aldo Querio Gianetto /
Via Cervera 18, 10080 Colleretto Castelnuovo (TO)
mobile / 346 7801637
ELENA DATRINO
Elena Datrino nasce a Vercelli nel 1977 e cresce in Canavese, provincia di Torino. Nel 1996 si trasferisce a Milano per frequentare l’ Istituto Europeo di Design. Dopo il diploma in fotografia nel 1999, lavora per sette anni come assistente free lance per diversi fotografi ( Edward Rozzo -industial, Sonia Marin -still life + fashion, Studio Alkèmia -food + reportage, Emilio Tremolada -design, Milano 2000-2006 ) e come assistente permanente dello Studio Olona 11 di Milano ( advertising + still life, 2002-2005 ) per produzioni internazionali in Italia e all’estero. Elenasi occupa principalmente di ritratto e fotografia d’arte, realizzando cataloghi e documentazioni per musei, gallerie e fondazioni. Da sempre interessata anche al reportage e al design, collabora regolarmente con marchi internazionali quali Alessi, Moschino, Gucci, Mondadori ed Edizioni Rizzoli.
Elena Datrino/
Via Bernardini Ramazzini 1, 20129 Milano
www.elenadatrino.it / info@elenadatrino.it
Mobile/ 338 131234
FRANCESCO BALLESTRAZZI
Francesco Ballestrazzi nasce a Carpi (Modena) nel 1982, frequenta l’Accademia di belle arti di Brera e dopo svariati lavori nell’ambito dell’illustrazione, della danza e della moda nel 2011 lancia la sua personale linea di head pieces, “cappelli creativi ” che produce lui stesso a mano. Pochi mesi dopo le sue opere compaiono tra le pagine delle più importanti riviste del settore , come Vogue Italia, Vogue gioiello, Vogue Japan, Harper’s Bazar US, flair, glamour, io donna, D di Repubblica e molti altri. Il lavoro di Francesco è esclusivamente artigianale e ciò lo rende un lavoro esclusivo ed unico nel suo genere, andando alla ricerca dei vecchi metodi di modisteria ormai andati quasi del tutto persi nella tradizione italiana.
Francesco Ballestrazzi /
Via Stoppani 33, 20129 Milano
francesco.ballestrazzi@hotmail.it
GIOVANNI DONATO
“Sentire con gli occhi, guardare con il cuore” è la filosofia di Giovanni Donato, architetto, progettista in ambito edilizio, interni e arredamento, allestimento di spazi dove si vive e si lavora. Le passioni vanno assecondate, così la sua, quella per i giardini, l’ha seguita lasciandosi coinvolgere da studi, approfondimenti, sperimentazioni ed esperienze a contatto con tutti gli elementi: piante, materiali, tecnologie, attrezzi, applicazioni e non ultima….la bassa terra.
In uno spazio situato nel centro storico di Ivrea trasforma le idee con l’aiuto degli elementi e dei colori della natura unendoli ad oggetti di design e proposte ricercate.
…la matita scorre sul foglio di carta, seguendo i pensieri e la fantasia…i colori e le forme prendono forma dal lavoro puntuale, rigoroso e…con fatica, attenzione e pazienza…. … se ne godono i frutti.
Giovanni Donato /
Via Arduino 39, 10015 Ivrea (TO)
www.gdprogettiepensieriverdi.com/ gdstudio@libero.it
tel/ 0125 642728
ITATI
Negli occhi di Itati splende una luce particolare: e’ il riverbero del sole che si specchia sulla neve delle sue montagne, quelle valdostane, ove lei dimora con le sue settanta capre cachemire.
Le accudisce una ad una amandole e rispettandole; le pettina con infinito amore, una volta all’anno, per trarre dal loro morbido manto una soffice lana che non ha eguali in quanto a vita e storia che essa contiene.
Nei suoi scaldacollo sentirai un soffice caldo che ti avvolge e protegge, proprio come le caprette fanno con Itati.
Itati /
Mobile / 347 6648791
KAORI KONOMURA
Kaori Konomura è nata a Kyoto e cresciuta in Canada. Dopo aver studiato fashion design per abbigliamento maschile, si innamora della moda italiana durante un viaggio a Milano.
Per il suo nuovo marchio di pantaloni Monsù ha deciso di utilizzare tessuti, materiali e produttori totalmente made in Italy o, come descrive lei, “crafted in Italy”. L’idea di Italianità che Kaori vuole comunicare con i suoi Monsù è su tutte le etichette “il sole sincero, il blu più profondo, il caffè amaro, le parole dolci, gli amanti coraggiosi, la pizza, il vino, le eccezioni alle regole”.
Il sogno di Kaori è quello di continuare ad esportare l’artigianalità italiana nel mondo.
Kaori Konomura
NELLA CIOCCOLATA
Nella Cioccolata si costituisce a Ivrea nel 1970 raccogliendo la sfida di creare prodotti di alta cioccolateria realizzati con antiche ricette tipiche. Oggi, in una nuova struttura con annesso il punto vendita, si è dedicata alla lavorazione del cioccolato ampliando le sue linee.
L’obiettivo è quello di rompere gli schemi conosciuti e “costruire” nuovi sapori utilizzando ricette e metodi che provengono da tempi lontani. La produzione consiste di 30 diversi tipi di cioccolatini: un universo di gusti golosi che spaziano in una gamma di accostamenti classici e in sinergia con i prodotti del territorio. Coltivano con passione il gusto e l’eccellenza.
Nella Cioccolata /
Via Torino 416, 10015 Ivrea (TO)
www.nellacioccolata.it/ infoo@nellacioccolata.it
tel/ 0125 234530
MARIA TERESA ROSA
Maria Teresa vive e lavora a Castellamonte. La ceramica è la materia sulla quale ha concentrato la sua ricerca artistica da sempre. Ha grande esperienza che le deriva dalla conoscenza e pratica della tradizione, integrata dalla ricerca di forme e contenuti estetici contemporanei.
La sua attività si svolge in due direzioni: l’arte applicata, con la realizzazione di oggetti, gioielli, elementi di ceramica architetturale e di arredo e l’arte figurativa , con la realizzazione di opere, sculture e installazioni di arte contemporanea.
Maria Teresa ha di recente vinto il concorso Made IN LOCO, indetto dalla Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Regione Puglia, per lo sviluppo di un progetto di innovazione e rivitalizzazione della ceramica pugliese nelle città di Grottaglie e Laterza.
Maria Teresa Rosa /
Via Romana 36, 10081 Castellamonte (TO)
www.rosaceramiche.com / rosaceramiche@yahoo.it
tel/ 01248 582583
MAMAB
Mama b è un’ azienda di produzione abbigliamento donna, che ha la sua sede ad Ivrea, in Piemonte. Da questa graziosa e storica città del canavese, grazie al suo stile e design, Mama b conquista l’attenzione dei buyer a livello europeo, da Parigi a Berlino. Il marchio si distingue per i suoi abiti dalle linee pulite e i suoi colori neutri, adattabili alla forme e alla silhouette di ogni donna. I capi sono progettati e realizzati completamente in Italia da manodopera italiana, pertanto la ricerca, il taglio e la cura dei dettagli rispecchiano a pieno la tradizione del Made in Italy, conferendo un’immagine di particolare pregio.
Via Palestro 74/c 10015 Ivrea (TO) – ITALY
Mobile +39 338 9287008
LOREDANA PERLA
Il laboratorio è immerso nel verde della collina di Scarmagno sul pendio destro della morena del Piccolo Anfiteatro Morenico, circondato da orti, vigne e castagni.
Fin da bambina sono stata attratta dai filati, la lana in particolare: la morbidezza, i colori ed il fascino di un filo che si trasforma in un oggetto utile e bello.
Poi l’incontro con una tessitrice/artista mi ha aperta al mondo della tessitura. La tecnica è complessa ma la magia dei risultati è infinita. Quando tesso intreccio con i fili anche i suoni, i profumi ed i colori che sono intorno a me.
La tessitura è una calamita per le persone che incontro: molti hanno una storia da raccontare che sa di nostalgia per il passato o per un luogo lontano, anche questo fa parte dei miei intrecci. A volte da incontri casuali nascono collaborazioni che hanno radici nella condivisione delle passioni e della stessa visione della vita, questo è ciò che mi lega ad Itati.
Il Cardallegro di Loredana Perla
Via Peschiera 19, 10010 scarmagno (TO)
Mobile/ 340 6441412
PAOLA PEILA
Paola prima ancora di essere stilista, è una viaggiatrice ed esperta in progetti innovativi per lo sviluppo turistico che uniscono la conoscenza, la passione per i viaggi, la montagna e la cultura del territorio. Grazie proprio alle sue esplorazioni nel mondo, Paola scopre e seleziona con cura un patrimonio di stoffe, tradizioni e colori unici nel loro genere. Con il gusto e la competenza sartoriale appresi nell’atelier materno, reimpiega e valorizza questi tessuti per ridare vita a un modello di borsa antico, la “sporta”.
La sporta peila rende omaggio al Canavese, alla tradizione locale dell’autrice, onorando al contempo l’incontro con culture lontane e tradizioni diverse, accomunate da una finissima sapienza artigianale. Ispirata all’antica sporta in tessuto realizzata e usata dalle donne nei campi e nelle vallate, La sporta peila ne reinterpreta la forma e l’utilizzo, mantenendone la funzionalità. La struttura double-face con i manici in tessuto, di lunghezza regolabile, rende La sporta peila estremamente versatile, semplice, funzionale e capiente. La sporta peila viene proposta in collezioni di pezzi unici, realizzati interamente in Italia.
Paola Peila
Pavone Canavese (TO)
www.lasportapeila.it / paola@lasportapeila.it
VANESSA OPASICH
“… è come alzare il coperchio di un piccolo scrigno, di quelli in cui le donne, un tempo, usavano riporre le cose più preziose…quelle che raccontavano momenti, incontri, addii, gioie, partenze, desideri. E storie, vite, sogni. Il mio sogno. Quello che gli oggetti da soli, non possono raccontare. Perchè la collezione è quasi secondaria, è la storia che la rende bella. Che sia un inno alla gioia, l’evocazioni di un ricordo, è la storia che dovete conoscere…
I Capriccioli di Zoe /
Via Arduino 112, 10015 Ivrea (TO)
UNABORSA
E’ un progetto nato a fine 2012 in un piccolo studio grafico in provincia di Torino. L’idea è semplice ma al tempo stesso forte: una borsa stampata in PVC (teli da esterno) con fantasie coloratissime che ripropongono trame di tessuti e disegni molto modaioli, confezionata in maniera artigianale e con un packaging ricercato e altamente riconoscibile. Il tutto a un prezzo contenuto ed aggressivo.
La fattura è estremamente artigianale, impreziosita da piccoli accorgimenti che rendono il prodotto davvero unico: una zip divisibile per un più comodo accesso interno, una tasca interna per gli oggetti di frequente utilizzo.
La pre-collezione invernale 2012 si esaurisce in pochi giorni. Le grafiche sono coloratissime, le capsule collection escono a cadenza mensile e e il brand viene ritenuto “interessante” da decine di fashion blogger che chiedono entusiaste di ricevere i suoi prodotti. Il carattere e la semplicità dei messaggi, le immagini ricercate, i luoghi in cui la borsa viene “portata” per uscire dalla sua quotidianità sono tutti elementi vincenti.
A gennaio 2014 viene presentata la collezione primavera/estate 2014 che viene distribuita in 11 regioni
in Italia e a luglio esce la capsule collection dedicata al Palio di Siena, unaborsa per il Palio, che raccoglie ampio successo. Ad oggi (settembre 2014) i negozi che hanno scelto di vendere i prodotti unaborsa sono già più di 70!
Unaborsa c/o Spritz /
Via Quattro Martiri 121, 10015 Ivrea (TO)
www.unaborsa.it / press@unaborsa.it
tel/ 0125 1895206
TECNOLOGIC@MENTE
Tecnologic@mente è il luogo dove trasformare la nostalgia del passato in energia positiva per guardare al futuro con fiducia. Nelle sale di questo laboratorio-museo si potranno vedere e toccare le macchine per scrivere e da calcolo (meccaniche ed elettriche) nate a Ivrea e vendute in tutto il mondo. Il genio di Camillo e di Adriano Olivetti, di Natale Capellaro, di Mario Tchou e di Piergiorgio Perotto e il lavoro appassionato di decine di migliaia di dipendenti verranno raccontati attraverso gli oggetti che loro hanno ideato. Attraverso le attività e le realizzazioni della Olivetti si potranno scoprire la vita e la storia del territorio locale. Preziosi accompagnatori di questo viaggio saranno le guide volontarie che, su richiesta e senza pagamento di supplementi, potranno condurre chi lo vorrà nel mondo della tecnologia del secolo scorso e dei giorni nostri, arricchendo con aneddoti e stralci di vita vissuta il tempo dedicato al museo.
Laboratorio-Museo Tecnologic@mente
Piazza San Francesco d’Assisi 4, 10015 Ivrea (TO)
Tel / 0125 1961160
Dove dormire in Canavese
SPAZIO [Bianco] – Camere con Cultura, è un nuovo format di ospitalità che affida esclusivamente al passaparola digitale e al gradimento manifestato dagli ospiti attraverso la rete, la diffusione della sua offerta che ha nell’esperienzialità e nel soggiorno attivo i punti di forza.
SPAZIO [Bianco] si pone come catalizzatore di una rete di energie ed eccellenze locali. E’ un contenitore culturale che seleziona e mette a disposizione del viaggiatore un catalogo di itinerari ed esperienze che lo portano a vivere in una dimensione che sta al di là del turismo, ed è Cultura di Territorio. L’Ospitalità è così espressione creativa e SPAZIO [Bianco] un’idea evocativa di uno spazio neutro, nel quale si alternano storie e situazioni: ora galleria d’arte, ora luogo di workshop, ora punto di incontro per gli amanti del buongusto.
SPAZIO [Bianco] offre al viaggiatore un modello di accoglienza “diffusa” che consente di vivere momenti indimenticabili in contesti unici ed evocativi, attivatori emozionali di esperienze esclusive.
Via dei Patrioti, 17
10015 Ivrea (TO) ITALY
Tel. +39 0125 425857
Si ringrazia:
SPAZIO [Bianco] nella persona di Domenico Tappero Merlo
Famiglia Datrino
https://goo.gl/maps/EejoWnBCm4P1zgt2A
testo e foto Claudio Falanga