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Tutta la Calabria in un weekend. (Calabria Coast to Coast – II parte)

Weekend in Calabria - Tropea.

Dopo aver visitato Paola, Fiumefreddo e Pizzo Calabro, il nostro weekend in Calabria prosegue verso est, passando dal Parco Nazionale della Sila.

testo e foto Claudia Gonnella

vai alla prima parte

Proseguendo sud, alla volta di Tropea, costeggiando l’autostrada (A3), sulla SS522, percorriamo tutta la litoranea che, a giusta ragione, viene chiamata la Costa degli Dei e che si estende fino a Capo Vaticano, appellativo che non facciamo fatica a comprendere ammirando il panorama che ci circonda. Questo meraviglioso tratto di costa, frastagliato e verdeggiante,  è caratterizzato da lunghe spiagge bianche protese su un mare cristallino che vira su tutte le gradazioni del blu e del verde dove si alternano spiagge e piccole calette nascoste, veri gioielli della natura.

Giungiamo a Tropea, gettonata meta estiva definita nel 2007 dal Sunday Times “la più bella spiaggia d’Europa” ma anche rinomata per la produzione della cipolla rossa.

È un susseguirsi di palazzi settecenteschi e ottocenteschi con imponenti portali, una Cattedrale Normanna, i sei “balconi” mozzafiato affacciati sul mare, affacci sul mare, oltre al famoso scoglio di Santa Maria dell’Isola, su cui sorge il Santuario dedicato alla Madonna.

L’intero centro storico è costruito a strapiombo sul mare su un promontorio fra i Golfi di Gioia e di Sant’Eufemia: una posizione magica che dona a Tropea un’incredibile atmosfera e fare il bagno al tramonto, con il sole che illumina la cittadina di mille sfumature di giallo e rosso è uno spettacolo memorabile.

Weekend in Calabria – Cipolla rossa di Tropea.

 

Weekend in Calabria – Lo “struscio“ di Tropea.

Partiamo alla volta del Parco Nazionale della Sila, raggiungiamo velocemente Cosenza tramite l’autostrada e da li imbocchiamo la SS 107 per raggiungere San Giovanni in Fiore. Cominciamo lentamente a salire verso la Sila in un itinerario suggestivo tra le montagne che richiamano alla memoria scenari montani nordici, e dove castagni, querce e alberi secolari dalle altezze vertiginose fanno da padroni e le poche radure presenti sono ancora utilizzate come pascoli.

La Sila, entrata nell’immaginario collettivo la presenza stabile dei lupi, funghi porcini, per i suoi laghi e grazie alle abbondanti nevicate, dagli anni ’70, è anche rinomata meta sciistica regionale.

L’antico abitato si sviluppa intorno all’Abbazia Florense voluta dall’abate Gioacchino Fiore, uno dei più grandi uomini di chiesa e di fede del medioevo italiano, inserito da Dante, nella Divina Commedia tra la schiera dei Beati del Paradiso.

Ancora oggi l’Abbazia Florense, edificata nel 1189, è il monumento più rappresentativo della città, che vanta un centro storico ritenuto uno dei più belli di tutta la regione, disposto su un ripido pendio con le case in pietra e calce che digradano arroccate le une sulle altre verso il basso collegate da strade lastricate in pietra.

Weekend in Calabria – Parte tergale di San Giovanni in Fiore con vista sulla cittadina.

 

Weekend in Calabria – Bottega.

Da San Giovanni in Fiore si riprende la statale silana-crotonese 107 che ci porta fuori dal Parco Nazionale della Sila offrendoci i più suggestivi scenari della regione dello storico  Marchesato di Cotrone (ora Crotone) costituiti da antiche masserie, campi di grano, splendide viste mare dall’alto dei borghi collinari.

Imbocchiamo la SS 107 bis e cominciamo a salire, è lungo questo itinerario che ci troviamo davanti a Santa Severina, che con i suoi 300 mt di altezza domina la valle del Neto.

Weekend in Calabria – Vista di Santa Severina.

Santa Severina fu un centro religioso tra i più importanti della bizantinità occidentale e qui ancora oggi sono conservate architetture di questo periodo e del periodo romanico che ne dimostrano la grandezza quali la Cattedrale di Santa Anastasia, il Battistero e tutte le piccole chiese del quartiere bizantino detto Grecìa.

Sull’estremità della rupe si erge il maestoso Castello normanno o dei Carafa dell’XI secolo. Modificato e ampliato in maniera sostanziale durante le dominazioni successive e fino a tutto il XVI secolo, presenta fastose decorazioni al piano nobile. (se può interessare qui si può allungare con qualche notizia storica in più)

Lasciamo Santa Severina, per raggiungere l’ultima meta di questo nostro itinerario, e ci reimmettiamo nella SS 107 in direzione Crotone dove, a pochi chilometri a sud della città inizia l’area protetta di Isola di Capo Rizzuto, un parco marino che comprende otto promontori che si allungano sullo Ionio fino Golfo di Squillace.

Quest’ultimo si apre con la frazione di Isola Capo Rizzuto chiamata Le Castella.

Grazie anche alla sua particolare ubicazione che lo vede trionfare su un isolotto legato alla costa solo da una sottile lingua di terra, la fortezza di Le Castella ci lascia senza fiato e domina il paesaggio con uno dei castelli più affascinanti d’Italia.

Il motivo del nome volto al plurale è da ricercarsi nella tradizione popolare che riferisce dell’esistenza di molti castelli costruiti sulle isole prospicenti il litorale poi misteriosamente sprofondati negli abissi. Una di queste isolette pare fosse Ogigia, dove, secondo Omero, avrebbe dimorato Ulisse trattenuto dalla bellissima Ninfa Calipso.

La fortezza aragonese edificata nel XV sec., pone le sue fondamenta sulle prime costruzioni erette dal grande condottiero cartaginese Annibale, non ospitò mai la nobiltà del luogo, ma servì da ricovero per soldati impegnati contro gli attacchi degli invasori provenienti dal mare. Continuamente attaccata dai Turchi, rimase abitata fino agli inizi dell’800, anno in cui la popolazione si trasferì sulla terra ferma dando vita al un piccolo borgo.

Weekend in Calabria – Borgo di Le Castella.

CALABRIA IN CUCINA

Un tour di tutto rispetto non può che combinarsi con la buona tavola e ci risulta impossibile non parlare della meravigliosa cucina calabrese, con le sue “eccellenze“ sia di “terra“ che di “mare“ gustate in questo breve soggiorno.

Una cucina povera, di origine contadina, dove rivestono particolare importanza i cibi conservati come ad esempio le acciughe sotto sale, gli insaccati di maiale come la n’duja, formaggi, verdure sott’olio o pomodori secchi (cibi che hanno consentito la sopravvivenza nei lunghi periodi di assedio).

Un ruolo di spicco è occupato dal pane e dalla pasta fatta in casa che assume le più svariate forme e i nomi più pittoreschi: segne, cortecce, fileja, strangugliapreviti.

Molto diffuso l’uso del peperoncino, più o meno piccante, in particolar modo nei sughi e nelle portate principali.

Si ringrazia:

– SPAZIO EVENTI S.r.l.
Via Torre di Mizzo 9
70126 Bari (BA) – ITALY

Patrocinata dalla Regione Calabria, attraverso il fondamentale contributo del Dipartimento Turismo e Beni Culturali, e dalla Cei, Conferenza Episcopale Italiana ed organizzata da Spazio Eventi, Aurea metterà a confronto 50 buyer specializzati nel segmento del turismo religioso provenienti da 22 Paesi di tutto il mondo.

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