Se si effettua su Google una ricerca scrivendo “immagini della Slovenia” una delle prime fotografie che appare ritrae proprio lei, Bled, la piccola isoletta al centro dell’omonimo lago.
Effettivamente l’immagine è accattivante, romantica, ma resta una cartolina finché non ci si avvicina, finché non si arriva a parcheggiare la moto sulle rive del lago, a pochi metri dalle “pletnje”, le barche tipiche di questo specchio color smeraldo che tanto ricordano la tipica barca manzoniana che popola le acque del lago di Como, ramo di Lecco.
Una remata di circa un quarto d’ora su una di queste imbarcazioni separa il viaggiatore dalla terraferma ai novantanove ripidi scalini che si innalzano dalla riva fino allo spiazzo del minuscolo borgo costituito da poche case ed una chiesa, la chiesa della campana dei desideri.
Già l’ascesa di questa scalinata fa venire il fiatone a chiunque non sia un atleta perfettamente allenato, l’apparizione della piccola chiesa e l’idea di potersi appendere alla corda che esce dal soffitto aspettando di sentire i tre fatidici rintocchi che manderanno la loro voce al Cielo chiedendo l’intercessione della Madonna per la realizzazione del desiderio espresso, rappresentano il premio per questa fatica.
E, d’altra parte, anche il bar con i tavolini dai quali si offre al pellegrino con esigenze di ristorazione uno splendida visuale del lago, rappresenta una seconda meta, quasi obbligata, in effetti il silenzio che si respira in questo luogo e tutta la cornice trasmettono una sensazione di pace lontana mille miglia da chi è abituato ad una delle nostre caotiche città, e aiuta ad immedesimarsi nei fatti che diedero a questo luogo la sua attuale notorietà.
Qui si parla di una sposa che fece fondere tutto il suo oro e il suo argento per realizzare una campana in memoria del suo sposo ucciso, ma la preziosa campana non arrivò mai all’isola, affondando nelle acque del lago nel naufragio della barca che la stava trasportando. La sposa inconsolabile si ritirò in convento e il papa di allora fece fondere una nuova campana in materiale meno nobile, ma che arrivò a destinazione e venne collocata nel campaniletto sul tetto della chiesetta.
Oggi questa campana viene suonata dai viaggiatori che decidono una sosta in questa isoletta: i tre rintocchi significano l’invio di una richiesta alla Madre di Dio cui questo luogo è dedicato.
Ma la leggenda non si ferma qua: racconta che in certe notti dal profondo delle acque del lago si possono ancora sentire i rintocchi dorati della campana affondata.
Per quanto riguarda il nostro magazine dobbiamo, con orgoglio, rivendicare invece un vero e proprio scoop che riguarda questa campana (quella nella chiesa, non quella nelle acque del lago…): sebbene questo luogo sia tra i più visitati e fotografati della Slovenia della “campana dei desideri” non esistono praticamente immagini. Riuscire a fotografarla non è stato certo un miracolo né un desiderio importante ma, in ogni caso, un desiderio realizzato senz’altro sì.
Altri quindici minuti di remata del nostro traghettatore e l’ultimo – minimo – desiderio si realizza: risalire sulla Versys e riprendere a macinare chilometri…
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